Una società seria, ma davvero seria - quale la Juve dichiara di essere - ora dovrebbe andare da Cristiano Ronaldo e fargli un discorso molto chiaro: "Sei il più forte, hai segnato valanghe di gol, in Champions quando conta praticamente giochi da solo contro gli avversari. E quasi ci qualifichi. Ti meriti una squadra più forte di quella che hai visto in questi due anni. Secondo noi Andrea Pirlo è un genio e farà miracoli, tu sei il Dio del calcio puoi fare la storia da noi. Se però non ti fidi, porta un'offerta e non ti faremo la guerra, andrai via con la nostra benedizione. Dobbiamo sapere che resti perché ci credi fino in fondo". Ronaldo probabilmente farebbe le valige e saluterebbe. E sarebbe un regalo per Andrea Pirlo.

Il neo allenatore della Juve non ha mai allenato, neppure i pulcini. Potrebbe pure essere un genio, un profeta, riscrivere le regole del gioco, ma ci sono situazioni che solo l'esperienza aiuta a gestire. E la gestione di Cristiano Ronaldo ha già bruciato Allegri e Sarri. Fabio Capello, ex allenatore di Pirlo, sostiene che Andrea abbia idee all'avanguardia. Cosa accadrà quando chiederà al fenomeno portoghese di seguire la sua visione? A 35 anni Cr7 non ha tempo per fare da balia alla prima stagione della carriera di un neo allenatore. Senza di lui, per Pirlo la gestione della squadra sarebbe più semplice. Chiedere applicazione ai suoi vecchi compagni di squadra non dovrebbe essere impossibile. I nuovi si accoderanno. La Juve ha scommesso su Andrea Pirlo, il rischio di bruciarlo è forte. Che la società almeno si prenda la responsabilità di disinnescare le mine più insidiose. Con Maurizio Sarri non lo ha fatto e si è visto com'è andata a finire.