L'insidiosa trasferta di Bilbao.

Ogni anno, che si tratti di Real, Barcellona o Atletico Madrid, la premessa di giornali e siti web è sempre la stessa: il San Mamés è uno scoglio tra i più temibili del campionato iberico.
E l'anticipo della stagione 2019/20 lo ha pienamente confermato: i campioni in carica catalani cadono al cospetto dei padroni di casa, sotto la rete fenomenale di un autentico monumento basco, Aritz Aduriz.

Appena entrato ha deciso il match con una prodezza, un gioiello che ha steso i più blasonati avversari.
E per una notte ancora, si è accaparrato il ruolo di idolo del suo orgoglioso popolo.

Attaccante classe 1981, dopo una prima stagione nell'Aurrerà, si è fatto notare nella squadra B dell'Athletic Bilbao, prima di vivere una prima stagione importante a livello realizzativo con il Burgos.

Le due stagioni al Valladolid in Segunda Division lo forgiano e finalmente convince la "sua" squadra a puntare su di lui.

La prima parte della carriera basca è però tutto sommato nella norma: 23 reti totali in 90 presenze; ciò, però, convince prima il Maiorca e poi il Valencia a puntare su di lui. Proprio con quest'ultima arriverà anche l'esordio in Nazionale. E' un attaccante che marca il cartellino ma che non riesce mai ad esplodere definitivamente, come se mancasse quel qualcosa per renderlo davvero formidabile.

Eppure, nel 2012, con il rientro a Bilbao, sembra vivere una seconda giovinezza, quasi come una favola, che lo riempie delle soddisfazioni mai avute nella prima parte della sua carriera: nelle stagioni 2012/13 e 2013/14 segna la bellezza di 36 reti totali tra Liga e Coppe (riportando la squadra biancorossa in Champions League) fino alla conquista del Trofeo Zarra nella stagione 2014/15, premio ambito nel Paese di Picasso, assegnato al miglior goleador spagnolo del campionato.

La stagione successiva tocca l'apice della sua carriera: la Supercoppa di Spagna (a cui partecipa la squadra finalista perdente della Coppa del Re in quanto il Barcellona ha stravinto tutto) porta il suo marchio indelebile.

La notte del 14 Agosto 2015, in uno stadio con oltre cinquantamila supporters, il Bilbao frantuma i neocampioni d'Europa blaugrana con un fragoroso 4-0; dopo il vantaggio di San José nel primo tempo, nella ripresa Aduriz cala una tripletta.
E' la notte che stava inseguendo da tutta la vita, un meritato riconoscimento per un finalizzatore che ha probabilmente avuto meno di quanto ha offerto e di quanto ha lasciato nell'immaginario calcistico. Nel match di ritorno la sua squadra resiste agevolmente, con il nativo di San Sebastian che pareggia la rete di Messi.

Per una volta il protagonista non è la Pulce, ma è lui.
Aduriz, che ha riportato un trofeo ufficiale a 31 anni di distanza proprio da quella Supercoppa seguita alla stagione ancora oggi considerata epica dai "Leoni" 1983/84, è il simbolo della riscossa della squadra, che sta vivendo anni finalmente più luminosi.

La stagione proseguirà con la nuova vittoria dello Zarra e il titolo di capocannoniere dell'Europa League, quest'ultimo bissato due stagioni fa insieme ad Immobile.
Aritz ha annunciato che lascerà il calcio al termine della stagione in corso: se sarà davvero così, ha iniziato con il botto.

Lui, semplicemente, l'immortale Re del San Mamés.