La lotta tra Juventus e Inter non è solo il testa a testa in campionato ma tra i bianconeri e i nerazzurri la battaglia continua anche fuori dal campo con Paratici e Marotta pronti a sfidarsi nella trattative di calciomercato. In poche parole è sempre Juve vs Inter. 

JUVENTUS - Per il momento, almeno fino a giugno la questione esuberi tra i portieri è stata risolta. Mattia Perin ha trovato posto in prestito al Genoa, da cui la Juve lo aveva prelevato ormai 2 anni e mezzo fa per circa 15 milioni. Chiuso da infortuni e Szczesny nel primo anno, e dal ritorno di Buffon nel secondo, il 27enne di Latina potrà rilanciarsi e magari trovare una nuova e più stabile collocazione in estate. Anche nel pacchetto difensivo, perlomeno a livello di centrali, c’è da sfoltire. L’esplosione di Demiral (in buona parte inattesa) ha congelato ogni voce relativa a un suo prestito in gennaio. Piuttosto rimane problematica la collocazione di Rugani, che la Juve cerca di vendere da almeno un anno ma senza esito.
Se è vero che all’ex Empoli non è stata mai data grande fiducia, è altrettanto vero che lui non ha fatto moltissimo per meritarsela. L’impressione è che Daniele sia un buon difensore, molto bravo nell’anticipo e sull’uomo, ma che pecca un po’ in personalità. L’estate scorsa è parso vicinissimo alla Roma, poi a qualche club di Premier League. Il primo che porta a Paratici un assegno da poco più di 20 milioni, si assicurerà le prestazioni di un professionista serio e impeccabile ad alti livelli, ma tra lui e la Juve la scintilla non è mai realmente scoccata. Ben altro discorso quello relativo ai terzini. Il gioco di Sarri ne ha un grande bisogno e finora il tecnico toscano ha dovuto sovrautilizzare Alex Sandro e Cuadrado, che in gioventù aveva già fatto il laterale difensivo e si è riadattato alla grande.
Danilo non ha finora potuto dimostrare molto, per varie noie fisiche. De Sciglio ha invece dimostrato i soliti pregi e difetti, con una sostanziale preponderanza di questi ultimi. L’ex milanista è timido in fase di spinta e diligente, ma nulla più, in difesa. Tutto ciò si sapeva, ma queste ultime settimane hanno detto che questa è una esigenza davvero pressante per i bianconeri. In questo senso, anche il giovane Luca Pellegrini (dato in prestito al Cagliari) poteva tornare molto utile, e non aver pensato di sostituirlo è stato un errore piuttosto grave. Si sono fatti i nomi di Emerson Palmieri del Chelsea e di Thomas Meunier del PSG, entrambi con una valutazione intorno ai 30 milioni. Con il belga del PSG, che a giugno si libererebbe a costo zero, si parla anche di un possibile scambio con lo stesso De Sciglio. Sempre in casa PSG la Juve potrebbe fare la spesa anche per il backup di Alex Sandro, individuato da tempo nel francese di origini polacche Kurzawa. Anche lui in scadenza nel prossimo giugno, valutato tra i 10 e i 15 milioni, sembra un profilo discreto per colmare i vuoti, ma non aspettatevi fenomeni. Infine, il nome di De Sciglio torna di attualità anche per un possibile scambio in Italia. La contropartita sarebbe Elseid Hysaj, non utilizzato tantissimo quest’anno dal Napoli ma tra i perni dei partenopei negli anni di Sarri. Al momento in casa Napoli sembra tutto congelato, ma la cosa potrebbe anche sbloccarsi nei prossimi giorni. Il centrocampo forse è il reparto in cui si vede maggiormente il progressivo adattamento di Maurizio Sarri alla nuova realtà.
Come ha già affermato a più riprese lo stesso tecnico (“Non sono più un talebano, ora mi adatto”) e avevamo ipotizzato già l’estate scorsa in questo editoriale, l’allenatore toscano è chiamato a un ulteriore salto di qualità e bisogna sgombrare il campo da qualche malinteso. Innanzitutto, il primo adattamento che ha mostrato è sul piano del mercato: Sarri si è completamente calato nei panni del ruolo, anche da un punto di vista comunicativo. Sappiamo tutti che nel reparto di centrocampo ci sono pochi calciatori adatti al Sarrismo: Pjanic per la tecnica, Bentancur per l’età e i margini di miglioramento, Khedira perché ha una grandissima intelligenza calcistica. Purtroppo per lui, il tedesco è ormai fuori uso e i vari Can, Matuidi e Rabiot si sono dimostrati carenti, seppure per ragioni diversissime tra loro. Matuidi è un furetto instancabile ma non ha proprio nelle corde il gioco a due tocchi. Rabiot è in fase di ripresa da un lungo periodo di inattività ma sembra comunque lento nel “pensare calcio”, prima che nell’esecuzione. Il caso Can, infine, poteva essere gestito meglio, ma anche lui non ha le caratteristiche tecniche ideali per il calcio di Sarri. Poi ci sono i trequartisti che possono riciclarsi come mezzali, Ramsey e Bernardeschi. Entrambi lo hanno fatto e potrebbero rifarlo, ma ognuno paga qualcosa. Il gallese più che altro non sembra ancora pronto sul piano fisico, ma per caratteristiche sembra nettamente il più adattabile. L’azzurro invece pare entrato in una spirale negativa e il varo del “Dygualdo” sembra averlo messo un po’ ai margini. Inoltre l’acquisto di Kulusevski non sarà stato il massimo per il morale di “Berna”, che forse non si sente più al centro del progetto. Eppure Sarri non perde occasione per elogiarne l’abnegazione e il grande sacrificio in compiti difensivi che non gli sono proprio consoni. Non sembrano maturi i tempi per vedere Bernardeschi lontano dalla Juve, ma non è abbastanza chiaro se ciò sia dovuto alle sue reali prospettive bianconere o al fatto che il ragazzo non ha, al momento, una lunga lista di pretendenti disposti ad accollarsi cartellino (almeno 40 milioni) e contratto (4 milioni netti a stagione). In entrata, il nome più gettonato continua ad essere quello di Paul Pogba. Si è parlato di scambio con Can e Rabiot, sempre con robusto conguaglio (almeno 70 milioni). I dubbi, però, sono più sulla salute del “polpo”. Il campione del mondo ha giocato pochissimo quest’anno, per un problema alla caviglia che adesso potrebbe anche richiedere un’operazione. Lui è un campione e il suo ritorno farebbe felici moltissimi tifosi, ma alla Juve serve una mano e serve ora.
La fretta non esiste nemmeno nel caso di Sandro Tonali. Il millennial del Brescia è da tempo nel mirino sia della Juve che dell’Inter, e in qualsiasi momento potrebbe scatenarsi un’asta milionaria tra Torino e Milano. La sensazione è che però nessuno dei due club abbia troppa fretta. Quello di Pogba non è l’unico nome di possibile “cavallo di ritorno”. Si vocifera anche di un interessamento bianconero per Vidal, ma la cosa potrebbe anche essere una semplice azione di disturbo nei confronti dell’Inter, notoriamente e fortemente interessata al cileno. Il vero nome “crack” per la Juventus sarebbe quello di Lorenzo Pellegrini. Del talentino della Roma si parla da molto, in casa bianconera, ma lo scorso anno la società capitolina resistette alle lusinghe di Paratici. Stavolta c’è una clausola “ridicola” (30 milioni di euro), considerando il valore del giocatore, a ingolosire. Dal canto suo la Roma sta lavorando al rinnovo, ma il numero 7 giallorosso potrebbe essere forse l’unico colpo possibile, per la Juventus, in questa finestra di gennaio. O (perché no?) a giugno.
Per l'attacco una società che vuole sedere al tavolo delle grandi non può accontentarsi di Cristiano Ronaldo, anche se il fenomeno portoghese ha contribuito in maniera decisiva ad innalzare notevolmente le aspettative sportive. L’età di CR7 e la necessità di dare continuità rendono probabile qualche colpo in attacco la prossima estate. Per quest’inverno sembra invece difficile trovare un nome adeguato. Per l’estate prossima si fanno invece diversi nomi. Il più suggestivo di questi è senza dubbio quello di Antoine Griezmann. L’alsaziano non si è ambientato al Barcellona e un suo addio non sorprenderebbe nessuno. Per averlo non ci vorrebbero sicuramente meno di 120 milioni, il prezzo pagato  l’estate scorsa dal Barcellona all’Atletico Madrid. 

INTER - In porta Samir Handanovic è una sicurezza totale, anche se a luglio le primavere per il portierone sloveno saranno 36. Diciamo che è comunque l’ultimo reparto nei pensieri della dirigenza, anche perché la soluzione per il futuro dovrebbe essere già in casa. Tra Ionut Radu (in prestito al Genoa) e la suggestione Brazao, millennial attualmente in prestito all’Albacete, il ruolo di estremo difensore del futuro dovrebbe essere garantito. Ha destato qualche preoccupazione il presunto mal di pancia esternato da Diego Godin, che parrebbe non essersi ambientato bene a Milano e in Serie A. L’esperto uruguagio ha probabilmente più problemi con la difesa a 3 di Conte che con la città. Nell’Atletico e in nazionale il “Faraone” ha quasi sempre giocato in una linea a 4 e la sua esperienza italiana, vuoi per qualche acciacco vuoi per questi adeguamenti tecnici, non è finora decollata. Al momento l’allarme-nostalgia per l’Atletico sembra rientrato, ma in caso si riproponesse la soluzione l’Inter l’avrebbe già in casa: si chiama Alessandro Bastoni. Ben altro discorso quello degli esterni. Per il calcio di Conte giocatori come Asamoah sono cruciali, e il recente infortunio del ghanese potrebbe costringere Marotta ad affrettare qualche rimedio. Il nome “sicuro” è quello di Matteo Darmian, da tempo in orbita Inter e attualmente al Parma. La suggestione si chiama invece Emerson Palmieri, che gioca poco con Lampard al Chelsea e potrebbe liberarsi per una cifra intorno ai 30 milioni. Discorso analogo (e un prezzo più alto) per Marcos Alonso, anch’egli ai margini nei Blues e possibile inquilino della fascia destra nerazzurra. L’alternativa a basso costo si chiama invece Marcos Acuña, esterno sinistro argentino in forze allo Sporting Lisbona. Con una quindicina di milioni l’affare si potrebbe chiudere, ma anche con meno. Per il centrocampo migliori acquisti per Antonio Conte saranno i rientri di Stefano Sensi e Nicolò Barella, che al San Paolo sono tornati abili e arruolati per aiutare la squadra a inseguire gli importanti obiettivi stagionali. Ad ogni modo, le necessità dell’Inter in mezzo al campo sono sia nel senso della quantità che della qualità. Gli infortuni dei due azzurri citati hanno messo a dura prova la tenuta del centrocampo dell’Inter, con giocatori come Brozovic e Vecino che hanno dovuto fare gli straordinari. Servono uomini di qualità ed esperienza e il nome di Arturo Vidal è molto più di una ipotesi. La rottura mediatica del cileno con il Barcellona è un segnale, ma occhio al possibile inserimento di Paratici e della Juve. Sempre dal Barcellona non si sono mai interrotte del tutto le voci su un possibile arrivo di Ivan Rakitic, anche qui con una aperta e accesa concorrenza da parte bianconera. La mancata qualificazione agli ottavi di Champions potrebbe rendere più difficoltoso arrivare ai due blaugrana, ma nulla è compromesso. Per arrivare a entrambi servirebbero una cinquantina di milioni abbondanti, 20 dei quali per il riscatto obbligatorio chiesto dal Barcellona per Vidal.
Nell’agenda di Marotta ci sono poi anche profili che guardano più al futuro e un nome segnato in rosso è ovviamente quello di Sandro Tonali. Anche qui, tuttavia, sembra profilarsi all’orizzonte una bella asta con la Juventus. Il dualismo tra Milano e Torino potrebbe diventare musica per le orecchie di presidenti e procuratori dei giocatori interessati, guardando cosa è successo con Dejan Kulusevski. Il giovanissimo talento del Parma, di proprietà dell’Atalanta, ormai è un calciatore dei bianconeri per una cifra intorno ai 45 milioni totali. Per l'attacco è difficile che i tifosi nerazzurri facciano salti di gioia, ma quello di Olivier Giroud è di gran lunga il nome più gettonato per diventare il vice-Lukaku. Il nazionale francese, campione del mondo 2018 da titolare, non trova spazio in un Chelsea che ha ormai deciso di puntare sui giovani e il discorso con l’Inter è avviato da tempo. Potrebbe essere il primo affare chiuso dall’Inter nel 2020.
Le trattative dell’Inter per l’attacco si intrecciano anche con quelle in uscita, perché se è vero che Federico Chiesa era e rimane un obiettivo primario per i nerazzurri, è altrettanto vero che inserire Gabigol come contropartita potrebbe essere la chiave di tutto. L’attaccante brasiliano si è rilanciato alla grande nel Flamengo e adesso ha un appeal di mercato piuttosto alto, oltre ad essere maturato e probabilmente pronto per mettersi alla prova anche in Serie A. Firenze potrebbe essere davvero la piazza giusta, per lui.