Le dichiarazioni di Agnelli di ieri sera, a caldo dopo l’umiliante sconfitta in Israele (complimenti al Maccabi), sono un messaggio forte che va al di là delle parole, segno di una società che finalmente, direi, si fa sentire e rilascia una qualche dichiarazione utile per i tifosi.

Agnelli ha ragione quando parla di vergogna.
La vergogna è quella che proviamo noi tifosi, e non per le sconfitte sia chiaro, noi siamo quelli rimasti tifosi anche in serie B!

Se è vero che vincere è l’unica cosa che conta, siamo consapevoli che non si può vincere sempre, che ci sono avversari più forti, che giocano meglio e che meritano di vincere. Il problema non sono le altre che vincono, è la squadra bianconera che perde in malo modo e lo fa da sola, senza che le altre disputino una partita favolosa ma semplicemente giocando a calcio, il calcio “semplice” come piace chiamarlo a qualcuno.
La vergogna è quella che fino a ieri sera pensavamo di provare solo noi tifosi, perché la società non si è mai espressa a riguardo, se non con i classici, monotoni, nauseanti “Allegri non si tocca”; perché i calciatori in campo non riescono a stoppare un pallone, non riescono a correre, non si smarcano, non hanno grinta, coraggio, il nulla del nulla, poi vanno in nazionale e diventano leader come Bonucci o Vlahovic; perché l’allenatore, solo ora, dopo sconfitte brucianti e deprimenti, ha abbassato la testa, lui che non prova vergogna e anzi rincara la dose: “Se la sfida è più dura non abbandono la nave”; lui che se avesse un minimo di dignità ieri sera avrebbe messo le sue dimissioni nelle mani del Presidente, che le avrebbe rispedite al mittente (una mossa che sarebbe stata anche “furba” considerando che lo stesso Presidente lo aveva confermato in maniera determinata).

Agnelli ha ragione quando conferma Allegri. Da ieri sera sono anche io del partito #Allegriout perché sono stanco, perché sabato non vedrò il derby, perché vedere la Juve è uno spettacolo avvilente, scoraggiante, demoralizzante e ripeto, non sono le sconfitte, è l’atteggiamento. Detto questo, oggi è praticamente impossibile esonerare Allegri, con una partita ogni 3 giorni, il periodo non è quello giusto (per non parlare della questione economica). Se anche allenatori liberi ce ne sono e bravi (Tuchel o Zidane), manca il tempo e a questo punto bisogna aspettare la fine. Attenzione perché ieri sera Agnelli è stato criptico, ha detto che si aspetta la fine dell’anno, non la fine della stagione. Sarà stato un caso? Con fine anno intende “anno calcistico” e quindi la stagione? Non lo so, però sappiamo che in occasione dello stop per i mondiali il tempo ci sarebbe, a prescindere dall’assenza dei giocatori che è sì un problema alla Juve, ma non è il lato calciatori il problema principale. Il sogno sarebbe Klopp, vista la sua deludente stagione a Liverpool, ma bisognerebbe aspettare la fine della stagione appunto. Sono abbastanza sicuro che però questo sia l’ultimo anno di Allegri.

Agnelli ha ragione quando parla di sconfitta del gruppo. La squadra non gioca ed è colpa dell’allenatore, ma in campo ci vanno i calciatori. Le scene alle quali sto assistendo da almeno 16 mesi a questa parte sono vietate ai minori di 18 anni, da film horror.
A parte il capitolo portiere dove, se è vero che non c’è Buffon, almeno i due (Szczesny e Perin) sono una garanzia, forse più il secondo che il primo. Alex Sandro ormai è in pensione, non attacca, non difende, non corre, non stoppa, passa la palla solo all’indietro, non fa un passaggio in verticale in avanti dall’epoca del governo Berlusconi. È semplicemente in attesa della naturale scadenza del contratto, del suo ricco contratto, e quando l’ho sentito dichiarare che non dipende solo da lui, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Anche il povero Panita, il nostro Cuadrado si sta evolvendo in un Alex Sandro ma dal lato opposto. A sua discolpa possiamo dire che ormai non gli viene fischiato più un fallo nonostante Hernandez lo calci da dietro o il giocatore israeliano lo travolga in area. Bonucci ormai è andato, le sue glorie si basavano su Chiellini e a questo punto il suo stare in campo è una lenta agonia. Il gol di Diaz in Milan-Juventus dovrebbe farlo piangere dalla mattina alla sera, basti ricordare come Chiellini ha fermato Saka in Italia-Inghilterra, finale dell’europeo per fargli venire gli incubi. Invece no, è lì imperterrito che indossa la fascia di capitano.
Il povero McKennie, che sicuramente non è De Bruyne o Xavi o Iniesta, vorrebbe pure giocare ma l’allenatore si ostina a schierarlo a destra, alto a destra nonostante sia chiaro anche a mio nonno cieco che quella non è la sua posizione. Certo, il fatto di giocare a destra non dovrebbe impedirgli di stoppare un pallone, però tant’è. Cosa che dovrebbe imparare a fare anche Kean, anche se ormai qualcosa dovrebbe saper fare. Anche qui però non mi sento di dare tutte le colpe al calciatore perché se hai giocato al PSG, e anche bene, probabilmente la questione non è tecnica ma di posizione o mentale.
Vlahovic è un discorso a parte. Il povero serbo continua a giocare spalle alla porta e fa una fatica tremenda a ricevere palla, stopparla e girarla. Non è il suo ruolo, non lo sa e non mi sembra il caso di insegnargli un altro ruolo in questo momento storico per la squadra bianconera. Anche questo mi sembra abbastanza evidente, ma evidentemente la nostra guida tecnica la vede in maniera diversa.
Non mi esprimo sui nuovi arrivati perché la situazione non aiuterebbe nessuno e se CR7 ha avuto difficoltà non possiamo chiedere a Paredes, che non è Pirlo, o a Bremer, che non è Cannavaro, i miracoli.

Agnelli ha ragione, ma noi siamo stanchi, gli chiediamo semplicemente di porre fine a questo supplizio. Non voglio dare consigli a nessuno, sono un semplice tifoso, però qualcosa sento di poter dire. Noi saremmo più contenti di veder giocare l’U23 o magari che i vari Miretti, Soulè e Fagioli giochino, tanto è veramente impensabile fare peggio di così, anzi impossibile.
Riportiamo la gente allo stadio perché vederlo vuoto è un pugno al cuore. Se per la società a livello economico non è cambiato nulla, considerando che le entrate dello stadio sono rimaste le stesse visto che i prezzi sono aumentati a dismisura, non sarebbe opportuno abbassare i prezzi per fare dello Stadium, anzi rifare, il nostro fortino? In questo momento potreste anche regalare i biglietti e probabilmente non si riempirebbe, il che la dice lunga sulla situazione. Una politica di abbassamento dei prezzi sarebbe anche una mano tesa verso i tifosi che da mesi a questa parte non hanno ascoltato altro che scuse.
Non mi lamento mai degli arbitri e amo la società bianconera perché fa lo stesso ma probabilmente, anche solo a livello mediatico, una mezza uscita si possa fare. Nessuna dichiarazione rilasciata dopo Juventus-Salernitana, le scuse assurde di Rocchi, il fallo di Hernandez passato in sordina e la Gazzetta fa il titolone per il rigore concesso al Chelsea con tanto di Pioli, quello che gli arbitri non si contestano, fa una scenata da teatro napoletano sono cosa che a noi tifosi fanno sembrare che la società sia semplicemente passiva, in balia degli eventi, insomma si comporta come la squadra in campo.

Signor Presidente, non chiediamo le vittorie, quelle fortunatamente le abbiamo viste, chiediamo di vedere il calcio, quello giocato, perché è vero che lo spettacolo si vede al circo (sempre come dice quel qualcuno) ma è pur vero che se il calcio non è sport e spettacolo, cos’è? Solo soldi?
Magari per voi è così, ma la famiglia Agnelli non ne ha mai fatto una questione di soldi, la Juve è altro.
#finoallafine