"Nessuna squadra italiana vincerà la Champions per parecchi anni", ma non é una questione di soldi come pensava il tecnico leccese.

Furono queste le parole di Conte subito dopo la sconfitta della sua Juve contro i tedeschi del Bayern che di fatto sancirono l'eliminazione dei bianconeri dalla Champions nel 2013. "Troppo il gap con le big europee" riferendosi a fatturato e maggiori disponibilità economiche in termini di mercato. La sua previsione, a distanza di 7 anni, si è dimostrata corretta ma sui motivi Conte si sbagliava ed oggi, dati alla mano, lo dimostreremo. Nel periodo di Conte, dal 2011 al 2014, la Juve spese 210 milioni acquistando 130 giocatori. Di contro il Bayern, che eliminò la Juve e vinse la Champions quell'anno, spese nello stesso periodo 185 milioni comprando solo 24 giocatori. Non un problema di soldi quindi ma di come furono investiti.

A dimostrare che non sempre la parola rivoluzione fa rima con successo, ci sono i dati dal 2014 ad oggi che mostrano ancora più chiaramente come la Juve abbia investito anche di più delle big europee. Negli ultimi 6 anni infatti la Juve ha speso qualcosa come 1,06 miliardi di euro acquistando 305 giocatori. I risultati in Champions alla luce di questi dati risultano ancora più deludenti. Ma non è l'unica ad aver investito tanto e male se pensiamo al City o al Manchester United che hanno speso quasi la stessa cifra per risultati in Europa ancora peggiori.

Quali sono dunque i modelli da seguire? Real Madrid su tutti. Con una spesa di 744 milioni per 89 giocatori, ha alzato la coppa 4 volte negli ultimi 6 anni. Ma c'è anche il Bayern che con "soli" 503 milioni (metà di quelli spesi dalla Juve) per 57 giocatori ha centrato l'obiettivo nel 2013 e in seguito 5 semifinali. E' chiaro quindi che quel gap delle italiane con le squadre europee non esiste. Bisogna riacquistare la memoria storica e tornare alle politiche di successo come il modello madrilista di "un acquisto top all'anno" e la valorizzazione del vivaio. Non bisogna spendere tanto ma spendere bene. Perchè c'è una profezia, o meglio un incantesimo, che ormai dura da troppo tempo...