NAPOLI 2 - 0 GENOA (Zielinski, Giaccherini) NAPOLI 7: i partenopei sbrigano la pratica Genoa grazie ad una prestazione convincente, come al solito, in zona offensiva. Stavolta non va in gol nessun attaccante, ma vengono premiati gli inserimenti dei centrocampisti: l'estro di Dries Mertens si rivela fondamentale in entrambe le marcature azzurre. La squadra di Sarri, nonostante avesse potuto risentire della pressione pre-Real Madrid, riesce ad uscire alla grande dalla sfida del San Paolo. Rispolverato ad hoc il veterano Maggio, emblema della rinascita partenopea degli ultimi anni, che macina chilometri sulla fascia e non concede nulla agli avversari. GENOA 5: Juric non riesce a trovare la chiave che possa dare un senso alla gara e finisce per sbagliare tutte le scelte a centrocampo. Errori inevitabilmente da scontare: a risentire della debolezza in mezzo al campo sono sia il reparto offensivo che quello difensivo. La retroguardia rossoblù prova a reggere fin che può, ma alcuni vuoti risultano impossibili a crollare e, come da precisione, il muro genoano crolla: il risultato, in fin dei conti, risulta altroché meritato per un Genoa praticamente mai sceso in campo. FIORENTINA 3-0 UDINESE (Borja Valero, Babacar, Rig. Bernardeschi) FIORENTINA 6,5: Sousa chiede ai suoi una risposta e riesce ad ottenerla. La sua squadra esprime un bel gioco e mette in luce grandi potenzialità, che confermano il vero difetto di questo gruppo: la mancanza di continuità, fattore fondamentale per l'andamento di un'intera stagione. Fatto sta che, contro l'Udinese, si vede una delle migliori prestazioni di questo campionato. Un trionfo che sa di riscatto per una squadra che dimostra di non essere del tutto spacciata... UDINESE 5,5: i friulani risultano ben organizzati, ma non riescono a graffiare in avanti. Deludono gli interpreti del reparto offensivo: Matos e Thereau non pungono, Zapata resta ancora a secco di goal. Dopo lo svantaggio, del resto, è la squadra nel complesso a perdersi in un bicchier d'acqua: prova deludente e troppo poco convincente per gli uomini di Del Neri. Stagione paradossalmente oramai archiviata per i bianconeri. CROTONE 0-2 ROMA (Nainggolan, Dzeko) CROTONE 5,5: non si poteva chiedere di più ai ragazzi di Nicola. Approccio alla gara tutt'altro che sbagliato: corsa, velocità, dinamicità e quantità. I calabresi sembrano non sbagliare un colpo e quando Dzeko si divora l'1-0 dagli undici metri le cose sembrano mettersi nel verso giusto. Nonostante lo svantaggio, arrivato pochi minuti dopo, gli "squali" non si danno mai per vinti. D'altra parte, emerge e non poco la grande discrepanza tecnica tra le due compagini. Comunque sia, i rossoblù escono sconfitti consapevoli di aver dato il massimo. ROMA 6,5: una buona prestazione che alimenta la rincorsa verso lo scudetto. Sebbene la Juventus sia lontana, mancano ancora più di tre mesi alla fine del campionato e tutto può accadere: l'importante è restare lì, al secondo posto, e difenderlo al più possibile. Quella contro il Crotone era una sfida assolutamente da non fallire: l'importante è che sia stata portata a termine, pur avendo sbagliato un rigore, pur avendo materializzato poco in confronto a quanto costruito. Ma la squadra c'è, ed ha carattere e personalità: questa è la cosa più importante per gli uomini di Spalletti. PALERMO 1-3 ATALANTA (Conti, Gomez, Chochev, Cristante) PALERMO 5,5: i rosanero mostrano notevoli passi indietro rispetto alle precedenti uscite stagionali. Se contro Napoli e Crotone erano stati messi in risalto dei miglioramenti, questi possono dirsi praticamente cancellati dalla giornata 'no' del "Renzo Barbera", stadio nel quale i siciliani hanno perso nella maggior parte delle occasioni. Una maledizione che sembrava esser stata sfatata dalla vittoria con il Crotone, ma che continua a persistere, e rischia di rivelarsi un elemento fondamentale per la lotta salvezza... ATALANTA 7,5: avversario ostico ma non troppo, risultato ampiamente meritato. Oramai i bergamaschi hanno assunto tutte le fisionomie di una grande squadra: la gestione del pallone e del risultato, il modo in cui viene giostrato il pallone, con eleganza ed intelligenza, e la grande forza psicologica di questo gruppo. I ragazzi di Gasperini tengono il fiato sul collo all'Inter e non mollano un colpo: l'Euro-Atalanta rischia di diventare realtà. INTER 2-0 EMPOLI (Eder, Candreva) INTER 6,5: quel che conta, in fin dei conti, è solo ed esclusivamente il risultato, e la squadra di Pioli riesce a ripartite a testa bassa con l'intento di ripetere la grande striscia di trionfi di cui i nerazzurri sono stati protagonisti. Un nastro di vittorie interrotto brutalmente dalla sfida dello Juventus Stadium, oramai del tutto archiviata. Un gol per tempo: tanto quanto basta per cancellare le polemiche ed andare avanti. EMPOLI 5,5: i toscani, consapevoli di non avere un granché da perdere, se la giocano a viso aperto. Pur evidenziando grandi lacune in difesa, riescono più volte a rendersi pericolosi in attacco, con un intraprendente El Kaddouri ed un insidioso Maccarone, che pecca, d'altra parte, di imprecisione sotto porta: occasioni come quella a tu per tu con Handanovic non possono (e non devono) essere buttate al vento... TORINO 5-3 PESCARA (Iago Falqué, Ajeti, Belotti, Ljajic, Belotti, aut. Ajeti, Benali, Benali) TORINO 6,5: l'avvio è stupefacente. Il Toro corre, pressa ad attacca come se non ci fosse un domani, schiacciando gli avversari nella propria metà campo per tutto il primo tempo. Nella seconda parte della ripresa, i granata risentono di un calo psicofisico dovuto al grande dispendio di energie nell'avvio di gara e rischiano surrealmente di compromettere una partita oramai già vinta. Nel finale la squadra di Mihajlovic patisce le avanzate del Pescara e soffre gli esterni d'attacco biancazzurri. Un po' più di continuità sarebbe l'ingrediente giusto per ripartire. PESCARA 5,5: prima mezz'ora catastrofica. La difesa fa acqua da tutte le parti e gli abruzzesi non sembrano davvero trovare via di scampo. Negli ultimi 20 minuti gli ospiti vengono fuori e riescono a trovare tre gol che lanciano un grido di speranza. Senza le due grandi ingenuità di Bizzarri, il Pescara avrebbe potuto strappare un pareggio dal sapore storico. Le lacrime di Oddo stanno a simboleggiare il crollo di un sogno, del quale sono amari protagonisti tutti i sostenitori dei biancazzurri. SASSUOLO 1-3 CHIEVO (Matri, Inglese, Inglese, Inglese) SASSUOLO 5: ottimo avvio, pessimo proseguimento di gara. I primi 35 minuti sono disputati in maniera perfetta: i neroverdi concedono poco o nulla agli avversari, ma crollano incredibilmente tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa. Non bastano i timidi sprazzi offensivi nel finale per rimediare ad un approccio generale completamente errato. Una giornata da dimenticare per la squadra di Eusebio Di Francesco. CHIEVO 7: gli scaligeri espugnano il Mapei Stadium con una prova di grande carattere e spirito di sacrificio. Gli uomini di Maran sbancano in casa di un Sassuolo tutt'altro che solido difensivamente. Debolezza avversaria di cui i clivensi riescono fin troppo ad approfittarne, siglando tre gol e portando a casa un risultato da incorniciare. SAMPDORIA 3-1 BOLOGNA (Dzemaili, Rig. Muriel, Schick, aut. Mbaye) SAMPDORIA 6,5: i blucerchiati, passati (meritatamente) in svantaggio a causa del gran gol di Dzemaili, hanno la forza ed il coraggio di crederci fino in fondo. All'81' regge ancora il risultato di 0-1, ma in pochi minuti la storia cambia: una determinata (e fortunata) Sampdoria trova la vittoria con due gol di scarto a discapito degli avversari, trionfando in una gara fortemente condizionata dagli episodi. BOLOGNA 6: i rossoblù se la giocano a testa alta fino all'ultimo, o quasi. Fino a dieci minuti dalla fine, la prestazione degli uomini di Donadoni è perfetta sotto ogni punto di vista. Negli sgoccioli dell'incontro, però, il Bologna è da dimenticare: gli ospiti, infatti, vanno completamente in tilt. L'autogol di Mbaye è il ritratto di una disfatta, tanto clamorosa quanto inaspettata. CAGLIARI 0-2 JUVENTUS (Higuaín, Higuaín) CAGLIARI 5,5: la formazione isolana prova a crederci, contro tutto e contro tutti, ma non riesce a ripagare il grande sforzo in fase di pressing. Il baricentro dei sardi resta alto fino al primo gol di Higuaín, che gela il meraviglioso clima venutosi a creare sugli spalti e sul terreno di gioco. Un'illusione durata 30 minuti: la doppietta del Pipita, d'altra parte, castiga una squadra nettamente inferiore rispetto alla Juventus sul piano tattico. JUVENTUS 7: anche il Cagliari è messo in archivio. Dopo la "manita" dell'andata, anche in Sardegna i bianconeri vincono e convincono: i due gol di un Higuaín sempre più in forma respingono ogni critica e sono necessari per rispondere alle vittorie delle concorrenti per lo scudetto. Una gara dove non contava altro se non il risultato è stata portata a termine nel migliore dei modi, ed è questo l'aspetto più importante di tutti. LAZIO 1-1 MILAN (Rig. Biglia, Suso) LAZIO 6: la squadra di Simone Inzaghi segna bene, crea tanto ma finisce per complicarsi la vita sprecando tre ghiottissime palle gol che avrebbero potuto chiudere l'incontro. Restando con il fiato sospeso fino all'ultimo, i biancocelesti vengono gelati allo scadere da un gran gol di Suso. Un castigo severo, difficile da digerire ma d'altra parte evitabile. MILAN 6: la prova generale non è delle migliori. I rossoneri risultano inconcludenti in attacco (Ocampos e Deulofeu in chiaroscuro) ed opachi in difesa (Gustavo Gomez disastroso), ma riescono ad agguantare un prezioso pareggio nel finale grazie ad un lampante e decisivo Suso, l'uomo che, nel corso di questa stagione, sta dimostrando più di tutti di rispondere sempre presente quando viene chiamato in causa. Andrea Pontone Twitter: @_AndreaPontone