Cessioni, giocatori in esubero, bisogna tagliare.
 Questo è il diktat in casa Juventus, e su questo argomento si stanno scatenando i tifosi bianconeri. Sicuramente la Juve, attualmente, non ha completato il suo lavoro e ad oggi, da regolamento Uefa, ha sei giocatori che dovrebbero restare fuori dalla lista Champions, e siccome è della Juventus che stiamo parlando, si tratterà di giocatori di un certo calibro, se non saranno ceduti prossimamente. In questo senso, le dichiarazioni di Sarri, al termine della sfida contro l'Atletico di Madrid, non hanno avuto nulla di particolare o di insaputo, pura e semplice verità.
​Il termine "imbarazzante" usato dal mister, da molti frainteso, si riferiva proprio a questo, e cioè, che risulta essere anche imbarazzante, per un allenatore, dover "tagliare" gente di un certo prestigio.
Le possibilità vanno da Rugani, a Kedira a Matuidi a Mandzukic, insomma non proprio una bella situazione. La società aveva in mente di sfoltire la rosa, e di evitare questo affollamento, ma come sappiamo, non sempre ciò che si ha in mente di fare poi trova riscontri nella realtà. I tifosi si scatenano e si scagliano contro i cosiddetti vecchi, o scarsi, un base ai propri parametri e conoscenze, dimenticando un po' di sana riconoscenza e di rispetto per i ragazzi.
Molti dei tifosi "taglierebbero" senza problemi Sami Kedira. Trentaduenne centrocampista tedesco, che nell'ultima stagione ha avuto molti problemi fisici che gli hanno rovinato la stagione, ma personalmente lo ritengo il centrocampista di maggior spessore tecnico, di mentalità internazionale e di una intelligenza sopraffina, starei attento a scaricarlo così. Un altro che verrebbe scaricato velocemente è Mario Mandzukic. Anche in questo caso l'ultima sfortunata stagione sembra aver cancellato gli anni a lottare, a rincorrere l'avversario fino alla propria linea di fondo, a segnare gol pesanti, anche in questo caso starei un po' attento.
Diverso discorso per Rugani, il difensore italiano sembra aver esaurito i bonus, non è mai riuscito a fare il definitivo salto di qualità e l'arrivo di De Ligt e Demiral sembrano aver tolto le ultime chance al ragazzo.
Insomma, è ovvio che qualcuno andrà tagliato, ed è altrettanto ovvio che chiunque sarà, sarà un nome altisonante, ma non sarei così certo e sicuro che alcuni siano da considerarsi da scartare. Emre Can, Ramsey, Rabiot, Pjanic e Bemtancour sembrano certi del posto, il "taglio" dovrebbe avvenire tra Kedira o Matuidi. Ronaldo, Dybala, Costa, Bernardeschi, Cuadrado sono certi, due nomi dovranno uscire tra Mandzukic, Higuain e Pjaca. Poi ci saranno Perin, Rugani e Pellegrini. Ovviamente i sei nomi saranno necessari se al momento delle liste, nessuno sarà stato ceduto.

Ad oggi la situazione dovrebbe essere questa. Comprare è molto più semplice che vendere, la Juve lo sa bene, le cessioni sono sempre state una sorta di tallone d'Achille per noi.
I programmi, le idee, si scontrano sempre con la realtà, dinamiche di mercato che sembrano un domino, un tetris, dove basta un unico elemento che non si incastri a dovere per vanificare tutto.
Mandzukic sembrava ad un passo dallo United e invece... lo stesso per Rugani e Kedira all'Arsenal, e anche in questo caso "dettagli" hanno bloccato tutto. I tifosi si arrabbiano, chi con la società, come potesse decidere sempre le sorti di tutti, o coi giocatori che dovrebbero capire che è arrivato il momento di togliere il disturbo.
La realtà non è così semplice come nella modalità carriera in un Fifa o in un Manager soccer.
Oggi non ci sono squadre che si possono definire pronte, fatte e finite. Il calciomercato chiude i battenti il 2 settembre, quindi ci vuole calma, serenità, buon senso nelle scelte, e soprattutto fiducia.
Ci vogliono pazienza, bravura, fortuna, e le trattive troveranno il loro binario dove andare. Il 2 settembre la Juve avrà fatto le sue scelte, se nel frattempo Maurizio Sarri dovrà fare delle scelte "imbarazzanti" le farà, è un suo compito, preferirebbe che i tagli arrivassero da soli, ma nel caso prenderà la sua penna e il suo taccuino è lo mostrerà a Paratici.