Prima dei fenomeni come Zatlan Ibrahimovic, Francesco Totti e Teddy Sheringham, il calcio ha conosciuto un campione oggi quasi sconosciuto ma che in Inghilterra è paragonabile alla famiglia reale.
Stanley Matthews nasce in Inghilterra nella città di Stoke-on-Trent nel 1915.
Inizia la sua fantastica carriera nella proprio nella squadra della sua città natale, lo Stoke City a 17 anni.
Dotato di tutte le qualità che un giocatore spera di avere, Dribbling ipnotico, visione di gioco a 360°, discreta velocità e precisione nei passaggi.
I primi anni della sua carriera li passò come attaccante, ma dovette arretrare il suo raggio d’azione visto che gli avversari, non riuscendo a fermarlo, spesso dovevano atterrarlo e il calcio di quei tempi, soprattutto in Inghilterra era estremamente fisico.
Pur giocando da regista/ala destra la sua forza si rappresentò non più con i goal ma con tonnellate di assist per i compagni.
Queste doti lo portarono a diventare perno della nazionale Inglese di quel tempo.
Il suo allenamento principale era la corsa mattutina in spiaggia con delle scarpe appesantite da piombo, in modo da sentire le gambe più leggere nel momento in cui avesse indossato scarpini da calcio.
Una vita passata allo Stoke siti per un totale di 318 presenze e 54 reti. Una parentesi al Blackpool lunga 14 anni per un totale di 17 reti in 379 partite. E due brevi parentesi al Toronto City. Una di 6 mesi nel 1961 ed un'altra nel 1965.

Campione nel campo ed anche fuori, tanto da aver attirato l’attenzione della famiglia reale britannica che a 50 anni, proprio dopo pochi giorni dopo il suo ritiro lo nomina Commendatore dell’impero britannico direttamente dalla regina Elisabetta.
Avete capito bene, nominato Commendatore a 50 dopo pochi giorni dal suo ritiro….questo campione è riuscito a tenere testa a campionati di serie A e serie B per 33 anni.
Un'eccezione fuori dal comune, che porta a farci riflettere su come un uomo possa aver giocato così tanto tempo a quei livelli. La risposta a parer dello stesso Stanley fu nel cambio di alimentazione. Infatti proprio come il suo attuale connazionale Chris Smalling ( o quasi perché lui è vegano ), Matthews passa al Blackpool all’età di 32 anni e da molti fu visto come il termine di carriera, così l’allora giovane uomo decide di diventare vegetariano e addirittura di digiunare 1 giorno alla settimana, il lunedì (un po' come la dieta mima digiuno di oggi). Verità o fandonia resta di fatto che Stanley Matthews è stato e credo che sarà l’unico uomo a giocare a calcio fino a 50 anni.
Anche se per 6 anni (dai 24 ai 30 anni) poté giocare soltanto nei campi dell’esercito britannico per via della seconda guerra mondiale. Diventando caporale riuscì comunque a disputare 69 partite in tornei calcistici di guerra.
Si spegne dopo un lungo girovagare per il mondo esattamente 35 anni dopo esser stato nominato commendatore dalla regina e ironia della sorte… esattamente lo stesso giorno.
Un uomo in particolare elogiò la vita di Stan quando venne a sapere della sua scomparsa… un certo Edson Arantes do Nascimento, meglio conosciuto come Pelé.