Quella di Sarri è davvero una storia singolare, a tratti incredibile. Si possono scorgere molti significati nella sua carriera, è, in fondo, uno di quei personaggi che insegnano che nella vita, con capacità e determinazione puoi arrivare ai massimi livelli, anche in un momento in cui, per una questione anagrafica, la consuetudine normalmente porta ad altre conclusioni. Un simbolo per chi ha fatto molta gavetta.

Quando sempre più insistentemente veniva accostato alla panchina bianconera, mi venne in mente un film che avevo visto anni fa, dal titolo "Maledetto United", mi auguro che l'approccio non sia stato ugualmente esasperato, ma di fondo ci troviamo di fronte ad un allenatore che s'insedia in un club di cui non condivide l'espressione di gioco e che, non troppo velatamente, ha accusato di vincere anche grazie a qualche occhio benevolo.
Quando questo è il tuo biglietto di presentazione, non è affatto facile fare bene, in fondo ti trovi ad allenare giocatori che almeno in parte hai sminuito, dando meriti a quella maglia "con le striscie", ti trovi in un Club dove se perdi non si accettano scuse, e quindi niente Alberghi o arbitraggi, non puoi più nemmeno attaccarti al fatturato... insomma hai una sola soluzione: vincere.

Non è semplice, ancor meno lo è riuscire ad imporsi in un gruppo, che, almeno in Italia, vince come nessuno ha mai fatto prima. Già dalle prime dichiarazioni si era colto un po' d'intelligente imbarazzo, il contenuto di fondo recitava "non sono venuto ad insegnare niente a nessuno perchè qui non serve". Ma Maurizio Sarri è un Maestro di Calcio e se rinuncia ad insegnarlo è come se a Torino fosse arrivato il gemello che lavorava in Banca.

Oltre agli schemi, bisogna che Sarri imponga l'uomo Sarri, oppure che si renda conto che guidare la macchina Juve è tutt'altro che alla portata di tutti, che chi in passato lo ha fatto vincendo, è semplicemente stato, sportivamente parlando, più bravo degli altri: aiuti, fatturato, alberghi, maglie a strisce, di sicuro l'ex tecnico del Chelsea, una cosa ha potuto essere lui ad impararla, pensare che la Juve vinca per queste ragioni, alla luce di questa stagione, comunque vada, è una tesi che non sta in piedi.

L'augurio al Mister è di continuare a scrivere la sua splendida favola, di vedere già da stasera il suo gioco spettacolare e, se non dovesse riuscirci, merito a chi avrà fatto meglio, senza nessuna postilla.