Trasferta insidiosa in terra ligure contro lo Spezia di mister Gotti.
Vincere a una manciata di minuti dalla fine ha un sapore davvero particolare: sembra che i punti in palio, di colpo, possano valere addirittura il doppio.
Quando poi, come successo a noi, il pareggio sembrava il risultato più ovvio, scontato e giusto ecco che la zampata di Re Arthur Cabral ha una impronta veramente particolare e speciale.
E allora, visto che la vetrina l'ex centravanti del Basilea difficilmente "se la prende", partiamo proprio dalle sue parole.

"La nostra ultima vittoria in trasferta era a Napoli. Dopo oggi possiamo avere più fiducia. Abbiamo dei grandi tifosi, indossiamo una maglia con molta storia. Sappiamo che possiamo fare meglio della stagione scorsa, dobbiamo pensarla così giorno dopo giorno". Quando gli è stato chiesto quanto possa essere un peso la sostituzione di Vlahovic, ha parzialmente glissato: "Mi sento benissimo. So che posso fare molto di più, e così provo a farlo ogni giorno. Faccio il mio meglio per guadagnare più minuti. Non devo avere paura e cercare di continuare così". La punzecchiatura della giornalista è partita come una freccia appuntita in merito alla questione sulla convivenza con Jovic: "Quando gioca spero che faccia sempre goal, lui fa lo stesso. Abbiamo un bel rapporto. Penso che potrei giocare insieme a lui. Non siamo giocatori che aspettano solo l'area di rigore, abbiamo qualità anche per uscire e penso che possiamo fare gol entrambi".

Del resto, che fosse un fiume in piena, lo si era già intuito quando, senza aspettare il... contraddittorio della sala stampa è andato avanti per la propria strada snocciolando, con merito, la propria situazione non solo calcistica ma anche caratteriale dopo un periodo difficile.

"Segnare il gol vittoria al 90° è stato bellissimo per me e per tutti, una grande vittoria dopo una partita difficilissima che dà fiducia per fare meglio. Dopo la partita siamo andati a salutare i tifosi che in ogni partita ci danno motivazioni ed anche il presidente è venuto per salutarci, insieme possiamo fare meglio. Ora abbiamo una gara di Conference ma poi la nostra testa è al campionato e alle tre partite che ci restano prima del Mondiale per fare tutti i punti che possiamo e riprendere con più fiducia e fare meglio anche della scorsa stagione. lo in crescita? Ogni giorno sono più inserito, anche per la lingua e in campo capisco meglio cosa vuole Italiano. Conference? Oggi siamo felici ma da domani la nostra testa deve essere nella gara di giovedì quando vogliamo fare bene anche lì".

Il gruppo, da quello che si evince dalla compattezza quando segna un compagno, sembra davvero coeso. Ce ne siamo accorti, e l'ho sottolineato nell'ultimo Pagellino, quando Cabral è stato il primo, dalla panchina, a saltare in campo ad abbracciare Jovic giovedì scorso nella partita di coppa. Idem contro gli aquilotti quando il serbo, anche lui in panca, si è catapultato sul terreno di gioco e si è buttato sulle spalle del brasiliano.
Il "mucchio selvaggio", dopo il gol decisivo, ha dimostrato come il gruppo viola sia unito e in grado di comprendere le sofferenze di un compagno. Sono stati tutti vicini a Cabral in questo periodo e lui ha risposto bene. La sensazione è che si sia sbloccato. Speriamo non sia solo un nostro auspicio.
Proprio su Cabral è stato fatto un fallo killer (se qualcuno volesse vedere la foto che ha postato il nostro "numero 9", potrebbe contare, sulla tibia, il numero dei tacchetti...) che ha generato l'espulsione di Nikolaou e questa volta l'arbitro è andato al monitor a controllare l'azione, cosa che non aveva fatto la scorsa settimana Valeri contro l'Inter verso Dimarco graziandolo per un altrettanto intervento durissimo su Bonaventura. Sarà perchè Halloween è alle porte (che festa sciocca), ma la galleria degli orrori arbitrali prosegue. Massa scambia il calcio all'inglese per il nostro calcio in costume (botte da orbi) che si gioca in Piazza Santa Croce a giugno. Fischia, sorride, si atteggia e ammonisce senza una logica (a pensarci bene potrebbe essere il titolo di un film della compianta Lina Wertmuller), sventolando, senza senso, il giallo ad Amrabat. Permette ai giocatori dello Spezia di battere i falli laterali con i piedi in campo (vi ricordate quando da ragazzi, per accelerare, la palla ce la mettevamo sui piedi?) e fa menare di brutto Jovic. Se passasse meno tempo a pettinarsi il ciuffetto e dedicasse più attenzione al gioco non ci sarebbe bisogno (fatto sconcertante) del richiamo al Var per espellere il difensore bianconero che piace molto alla nostra dirigenza.

Finalmente, durante la partita, la Fiorentina ha un po' smarrito la sua costruzione del gioco dal basso (significativo l'apporto di Duncan in luogo di uno spento Amrabat), e ad alzare il baricentro riuscendo a verticalizzare. La squadra, bontà loro per una volta cinica e matura, ha percepito, dopo la superiorità numerica, che nonostante mancassero poco meno di dieci minuti al temine era il momento giusto per portare a casa la vittoria anche grazie a uno spregiudicato 4-2-4 del mister. I ragazzi, come testimonia un tweet di Biraghi, dovrebbero avere come traguardo una posizione di classifica più appetitosa, senza pretendere di volare chissà dove e chissà come. Alzare gli uomini, non solo per mere questioni tattiche, è indispensabile così come lo è per le ambizioni.
Anche Mario Sconcerti, mio personale deus ex machina, ha focalizzato il concetto della gara in queste parole: "Sono soddisfatto della partita di oggi. Stiamo cominciando a essere una squadra verticale, al contrario di come eravamo. Questo lo dimostra anche la minore percentuale del possesso palla. L'ingresso di Kouamè e la maturazione di Jovic e Ikoné hanno portato la squadra ad essere più incisiva alla ricerca della finalizzazione diretta. La Fiorentina ora deve trovare la giusta continuità. Le partite e gli avversari, sempre sulla carta, sono all'altezza per i viola".

La chiosa finale, anche da libro Cuore (pensare che c'è chi sbagliando ma soprattutto pontificando sempre troppo guardando gli altri ma razzolando sempre meno il proprio orticello, afferma che ci vorrebbero meno De Amicis e più Dostoevskij...), la consegna a microfoni di Dazn il tecnico Italiano: "Questo successo aggiunge tre punti a una classifica che non ci rispecchiava, eravamo venuti qui per muoverla. In precedenza avevamo proposto prestazioni dove non avevamo raccolto niente. Oggi dopo un primo tempo non brillante, abbiamo reagito bene nel secondo tempo e siamo stati premiati".
Ci sono differenze dalla vittoria dello scorso anno, arrivata in maniera simile? "Di svolte nella mia carriera ne ho vissute. Queste arrivano non perché l'allenatore è un mago ma perché si cambia atteggiamento e si ha più voglia. Oggi nella riunione tecnica ho parlato solo di voglia e atteggiamento. Questo dimostra che la differenza la fanno solo giocatori. Oggi vince la squadra che ha voluto di più i tre punti; è stata una vittoria dei ragazzi, quando si butta tutto dento il campo vieni premiato".
E poi, come sottolineato poc'anzi, il cioccolatino all'ambiente che gli ha permesso la crescita professionale: "Avrei preferito vincere tante altre partite e non dare questo dispiacere ai miei ex giocatori. Avrei vinto partite in cui meritavamo e in cui siamo usciti con zero punti. Nel primo tempo ho visto un grande Spezia. Questo stadio fa sempre la differenza, qui sarà difficile per tutti. I miei ex giocatori sono cresciuti in tutto, e questo è un vantaggio per tutti qui. Se c'è un dispiacere da quando faccio calcio è quello di aver creato qualcosa che non mi piace. La vita ti mette davanti scelte. Io però farò per sempre il tifo per lo Spezia".

TERRACCIANO - Pronti via ed è subito severamente impegnato sul tentativo di Gyasi e, sempre sull'attaccante dello Spezia, si immola nel giro di poco. Attento, risulta sempre decisivo, nel primo tempo, con un'ottima parata anche su Nzola e, successivamente, vigilando su Agudelo prima di arrendersi sul tocco ravvicinato che vale l'uno a uno. E' molto bravo anche sul tiro angolato dentro l'area di Strelec nel secondo tempo. In generale oggi è protagonista dei tre punti con i quali la Fiorentina torna da La Spezia: 7,5.
DODÒ - In netta difficoltà nei primi minuti quando, ingenuamente, si fa superare da Gyasi sulla prima occasione dello Spezia dopo appena tre minuti di gioco. Più di un problema anche nel secondo tempo quando soffre le ripartenze delle veloci punte bianconere non proponendosi mai sull'out destro. Deviazione da brividi, poco prima di uscire, rischiando le più classiche autoreti: 5. (dal 81' Terzic - Un brutto pallone perso, appena entrato, senza grosse conseguenze. Cerca sempre la fuga per la sovrapposizione sulla fascia: 6).
MILENKOVIC - Inizio da incubo quando, nella manciata di minuti iniziali, si fa superare in area da Agudelo su un pallone che dovrebbe essere suo e prosegue, in versione thrilling, allo stesso modo quando è Gyasi a liberarsi di lui . Si fa perdonare con la bella girata di testa su un corner, degno di tale nome di Biraghi, che vale l'uno a zero. Anche sul pari non è esente da responsabilità andando in bambola. Meno impegnato nella ripresa recupera certezze e posizione: 6.
QUARTA -  Anche per lui l'avvio di partita è tutt'altro che semplice e, dopo il vantaggio, perde Nzola che di testa impegna severamente Terracciano. Sempre sulla punta di movimento rischia qualcosa tirandolo giù in area di rigore e, soprattutto, si fa sorprendere dal cross che propizia il pari del solito infaticabile Nzola (non è bastata la difesa titolare per fermarlo...). Si propone in avanti non trovando fortune: 6.
BIRAGHI - Prima parte di gara in affanno come gli altri colleghi di reparto (perché sempre in avvio?),  poi sfodera il corner sul quale Milenkovic trova la deviazione per il vantaggio. Poca spinta propulsiva in un secondo tempo senza grandi sbavature ma neppure senza lode particolare: 6.
BONAVENTURA - Da veterano, prova a dare una svegliata (eufemismo) ai suoi di fronte all'avvio arrembante dello Spezia. Risulta meno incisivo anche quando gli viene chiesto di avvicinarsi all'area di rigore per affiancare la punta. Il suo, comunque, lo porta sempre a casa: 6. (dal 61' Saponara - Dalla sua parte la Fiorentina fatica a cambiare marcia e il "pelato" risulta meno incisivo di quando, solitamente, subentra dalla panca. È grazie al suo tiro che il pallone torna sui piedi di Cabral per il gol da tre punti: 6).
AMRABAT - Soffre il buon inizio avversario non riuscendo a fare il consueto argine di metà campo. Trova il break sull'azione del palo di Jovic ma si fa sorprendere, inaspettatamente, sul gioco di aereo di Nzola sul quale deve intervenire Terracciano. Rimedia il giallo nel primo tempo e Italiano, vedendolo abulico, gli risparmia il secondo tempo: 5. (dal 46' Duncan - Dopo un quarto d'ora obbliga Ekdal al giallo. Buon impatto sulla sfida che consente alla squadra di alzare il baricentro e di velocizzare l'azione per la controffensiva. Acume tattico da vendere: 6+).
MANDRAGORA - Poco inserito nella manovra nel primo tempo raramente si propone per "l'offesa" nel centrocampo avversario. Un tentativo al volo che finisce altissimo e un altro tiro da fuori deviato da Quarta in un secondo tempo abbastanza anonimo. Pennella un bel lancio con il contagiri che manda Ikonè a rifinire il gol di Cabral: 6.
IKONÉ - Da un paio di partire sembra mentalmente diverso. Si fa apprezzare per il giallo che impone a Nikolaou e soprattutto per l'assist a Jovic, che centra il palo, dopo aver messo a sedere il difensore con una finta. Sul finire di primo tempo tira altissimo poi tenta la percussione in area rimediando il corner dopo aver saltato come birilli i centrali dello Spezia. Nel secondo tempo libera bene Jovic dentro l'area, ma soprattutto avvia l'azione del gol di Cabral: 6,5 (dal 91' Maleh - Il tempo per sbagliare un gol fatto: SV).
JOVIC - Prima occasione, su invito di Ikonè, che sbatte sul palo angolando troppo sul portiere polacco battuto. Servito nel secondo tempo viene anticipato da Dragowski in uscita poi manda fuori di testa su invito di Kouamè. Manca di poco il bersaglio anche a venti minuti dalla fine quando, dopo aver saltato il difensore, la sfera sibila vicino al palo. Sembra mentalmente e fisicamente in crescita: 6. (dal 81' Cabral - Colpito durissimo da Nikolaou che, solo dopo l'intervento della VAR viene espulso, sa capitalizzare al massimo il pallone vagante dentro l'area per il gol vittoria: 6,5).
KOUAMÈ - Sbaglia qualcosa di troppo negli appoggi nella prima mezz'ora e forse per la prima volta in stagione non riesce a rendersi pericoloso fino all'intervallo. Si rivede al tiro in avvio di ripresa e con un buon cross per Jovic prima di guadagnarsi una punizione dal limite. Nel posto giusto al momento giusto alimenta l'azione del due a uno non tirando a rete ma servendo il compagno a rimorchio: 6,5.

ITALIANO - Nessuna sorpresa nella formazione iniziale e, purtroppo, come già accaduto e più volte sottolineato, l'avvio della squadra risulta moscio rischiando a ripetizione di subire gol nei primi 10 minuti. Avanti grazie al corner sul quale segna Milenkovic, i suoi ragazzi sfiorano il raddoppio con Jovic ma, dopo l'ennesimo errore della retroguardia, incassiamo il pari di Nzola fino a quel momento negato solo da un ottimo Terracciano. In avvio di ripresa richiama Amrabat per inserire Duncan poi si sbilancia togliendo Bonaventura dando spazio a Saponara. Nel finale tocca anche a Terzic e Cabral per Dodò e Jovic e complice la superiorità numerica, con l'ultra offensivo cambio di modulo in corsa, il brasiliano mette la firma sul gol vittoria. I cambi lo premiano con il primo successo esterno in campionato: 6,5.

PUBBLICO: Numerosa la rappresentanza, come di consuetudine, nel piccolo curvino del Picchi. Uno "sbandierio" a più non posso per godere appieno dei tre punti. Dopo il sole che invogliava al bagno nella vicina Cinque Terre, giovedì prossimo a Riga la neve riporterà i pochi eroici presenti alla dura realtà meteorologica.

Per noi tifosi Viola è vero il detto che le strade dritte non hanno mai prodotto piloti esperti. 
Quale sarà il nostro percorso, prima della sosta, lo sapremo soltanto dopo il tragitto. Se sarà quello giusto, non sentiremo più la necessità di guardare indietro.
Alla prossima; tanto garrisce sempre...