Partita fondamentale in terra di Scozia dove, per il prosieguo della competizione di Conference League, esiste un solo risultato.
"La cosa importante di questa partita sono i gol che sono arrivati. Ne avevamo bisogno per convincerci che li sappiamo fare. Non ci sono molte alchimie: se non vinciamo a Riga, qualunque calcolo che possiamo fare non funziona. lo spero che la squadra continui a crescere. Secondo me, ripeto, è importante che Italiano si sia convinto a mettere in discussione alcuni dei suoi dogmi. Mi sembra che questo stia succedendo con Jovic".
Le poche righe di commento di Sconcerti, a cui mi inchino spesso, riassumono la bella serata dopo la netta vittoria. Lo avevo sottolineato più di una volta: il calcio è il gioco più semplice nelle menti più complesse oppure viceversa: se non segni, i tanti discorsi, come accade sempre, se li porta via il vento. Se il buongiorno si vede dal mattino, ce ne accorgeremo non solo lunedì prossimo contro la Lazio, ma anche giovedì affrontando la medesima squadra all'Artemio Franchi.
Italiano ha dimostrato di essere "meno piccoso", come ha sottolineato "l'unico 10", Antognoni, in una dichiarazione in settimana sottolineando il vero grande difetto del nostro mister. Qualcosa di diverso, non solo nell'atteggiamento, si era visto parzialmente a Bergamo; ieri sera, contro una compagine nettamente inferiore, c'è stata la controprova: la Fiorentina è passata al 4-2-3-1!
Considerando il vangelo tattico dell'allenatore siciliano è già un primo passo: una grande dimostrazione di intelligenza, non solo calcistica.
Jovic dietro la punta è un vantaggio in quanto gli permette di avere spazio e di non essere chiuso dai centrocampisti che gli sono alle spalle. Non voglio assolutamente autoproclamarmi ma, i pochissimi affezionati lettori, potranno rileggersi più di un "Pagellino" accorgendosi di quanto avevo implorato la nuova disposizione in campo per favorire l'ex fuoriclasse madridista. Spostando il serbo di dieci metri, il suo gioco può avere uno sviluppo diverso, anche perché, rispetto a Cabral, sa giocare a calcio. Jovic ora ha bisogno di far pesare la propria qualità e lo può fare molto meglio se ha un po' di spazio.

"Un risultato negativo poteva compromettere tutto. Eravamo partiti a rallentatore contro il Riga. Oggi eravamo obbligati a questa prestazione qui. Abbiamo giocato con grande qualità. Queste giocate tra giocatori che le hanno nelle corde come Kouame e Jovic, ci permettono di creare scompiglio nelle difese avversarie. Fino ad oggi ci era mancato ma speriamo che questa vittoria ci lasci tanto. Se oggi non avessimo affrontato la gara in questo modo, sarebbe potuta diventare veramente complicata. I ragazzi sono stati maturi questa sera".
Le dichiarazioni a fine gara di Italiano, hanno messo la sottolineatura su quanto avevo espressamente richiesto (non è che legge la mia rubrica?). La confusione organizzata di Kouamè dimostra che, se puntiamo su di lui, non esiste via alternativa sul modulo da perseguire.
L'ivoriano è stato una spina nel fianco degli scozzesi, sempre elegante con le sue lunghe falcate, segnando con una bella rovesciata e scartando un delizioso cioccolatino per l'assist a Jovic, oltre a qualche giocata di fino. Ha, in lungo e in largo, eseguito quello che lo ha portato alla ribalta nazionale quando a Genova, sponda Lanterna rossoblù, faceva segnare Piatek. Il digiuno dal gol stava togliendo certezze e fiducia al serbo e minava la sua credibilità agli occhi dei tifosi. Invece è tornato al gol, pur non concretizzando tutte le occasioni avute, propiziando, inoltre, l'espulsione di Neilson che ha lasciato in dieci gli Hearts.

L'Europa, dopo la nottataccia da "mamma li turchi", torna ad avere un sapore finalmente dolce scacciando, definitivamente (?), i fantasmi. Siamo di nuovo in corsa per la qualificazione al termine di una serata praticamente perfetta sotto tanti aspetti a partire dal risultato. E' bastata questa vittoria per 3-0 infatti per rimettere le cose a posto nel raggruppamento grazie anche al pareggio insperato del Basaksehir che ha rallentato in casa del Riga. Inoltre è una vittoria in trasferta, che mancava ormai da aprile (entusiasmante cavalcata al Maradona di Napoli), che può dare una ulteriore spinta e iniezione di fiducia anche per il campionato.

Non va dimenticato, anzi, che tra lo scetticismo di molti, soprattutto dei nostalgici di Torreira (che barba che noia, che noia che barba...), anche Mandragora è già al secondo gol. Mettiamoci infine altre due considerazioni: la prima è che finalmente ha debuttato un giovane, Bianco, che, senza paura, ha provato anche a segnare; ha dimostrato personalità "chiedendo" espressamente la palla ai senatori per l'impostazione. La seconda è che questa è stata anche e soprattutto la vittoria di Italiano che ha avuto ragione delle sue scelte (una su tutte Terzic terzino destro a piede invertito) andando, anche solo se parzialmente, contro i suoi princìpi di gioco. 
È importante, nel calcio moderno, avere un grande allenatore piuttosto che un santone dogmatico fine a se stesso.

PAGELLE   
GOLLINI - Pronti via e, come in terra turca, si prende un rischio grosso, subito dopo il vantaggio, uscendo dalla propria area di rigore, non calcolando in maniera appropriata il rimbalzo della sfera, scatenando le proteste scozzesi per un presunto (molto) fallo di mano fuori area. Si riscatta alla grande con una bella parata di piede sul diagonale di Ginnelly a fine primo tempo: 6+.
TERZIC - Una delle più piacevoli sorprese. Sfodera, dopo una manciata di minuti, l'assist al bacio per il gol del vantaggio di Mandragora. Resta attento con tanto di conclusione da fuori a metà secondo tempo. Entrato Dodò, torna nella consueta zona di competenza, confermando di essere una buona alternativa sulla fascia non solo di sinistra: 6,5.
QUARTA - Pochi affanni in un primo tempo in cui gli scozzesi fanno poco per impensierire la retroguardia viola. Nella seconda frazione, più di una volta, di testa manda alto sugli sviluppi di un angoli sia da destra sia dalla parte opposta. Si fa 60 metri di campo con la palla al piede quando avvia l'azione del terzo gol in una sorta di coast to coast: 7.
IGOR - Forte, roccioso e... quasi goleador quando un bel tiro da fuori impegna severamente il portiere Gordon che manda in angolo con una bella parata. Ottima guardia sui tentativi di Shankland seppure un retropassaggio da fiato sospeso per Gollini non sia l'ideale. Per non essere fisicamente al top, come conferma il cambio all'intervallo (incrociamo le dita), gioca una buona gara: 6. (dal 46' Milenkovic - Il rientro è già di per sé un'ottima notizia; il resto è ordinaria amministrazione: 6).
BIRAGHI - Sul primo corner della sfida offre un bel pallone a Jovic che di testa alza sopra la traversa. Ci riprova nel secondo tempo con una  punizione, che poteva essere davvero letale, deviata dalla barriera. Offre interessanti rifornimenti sia dalla bandierina sia nelle consuete sgroppate sulla fascia: 6,5. (dal 73' Dodò - Anche per lui, come per Milenkovic, il rientro è la nota migliore: 6).
MANDRAGORA - Una sorpresa vederlo in campo in quella posizione tra la mezzala e il trequartista. Puntuale all'appuntamento con il gol, ci porta subito avanti andando vicino alla doppietta sul finire del primo tempo. Può rallentare i giri del motore nella ripresa e godersi una serata da protagonista: 7.
BONAVENTURA - Sfrutta gli inserimenti di Mandragora per guadagnarsi spazi e profondità. Alterna, con l'ex granata, il ruolo da sottopunta per creare, se Dio vuole, quella superiorità e verticalizzazione fondamentale per le punte. Dialoga bene nel fraseggio in un secondo tempo di buona qualità: 6,5.
AMRABAT - Puntuale nelle chiusure, fa sentire il suo peso e la sua fisicità in mezzo al campo stoppando più di una ripartenza avversaria. Pochi problemi nel corso del secondo tempo quando, l'inerzia della partita, lo porta a far girare palla senza correre rischi: 6. (dal 73' Bianco - Esordio europeo per il ragazzino dimostrando personalità e l'etichetta di giovane di belle speranze: 6).
KOUAMÉ - Partecipa al buon avvio obbligando il portiere al corner su invito di Saponara. Si rivede, sempre frizzante, prima della mezz'ora con un bel cross girato di testa da Jovic, poi sfodera la splendida acrobazia che, di fatto, non vale solo il raddoppio ma anche il game over. Dialoga bene con Jovic e, a dieci minuti dalla fine, offre un pallone al serbo che è solo da spingere in porta. Una spina nel fianco degli scozzesi: 8.
JOVIC - Ha uno sguardo diverso ma soprattutto un piglio da primo della classe. Si fa notare intorno al quarto d'ora con un colpo di testa alto di poco sugli sviluppi di un corner dalla sinistra e con un bel filtrante (che vale da solo il prezzo del biglietto) che mette Mandragora in area di rigore. È sempre nel vivo del gioco andando a ricercare la propria posizione ideale anche e soprattutto alle spalle del riferimento di attacco. Nei primi minuti della ripresa è bravo a prendere il tempo a Neilson che lo stende e viene espulso mentre è puntuale nell'appuntamento con il gol su bell'assist di Kouamè. Finalmente Luka!: 7,5.
SAPONARA - Un buon pallone per Kouamè nell'ottimo avvio della Fiorentina; poi viene colpito duro (che paura: pensavo al peggio) ma resta in campo. Sul finire del primo tempo un suo marchiano errore, rischiando anche il calcio di rigore, per poco non consente a Ginnelly di accorciare le distanze. Un paio di tiri alti nella ripresa prima di uscire per Nico: 6. (dal 79' Gonzalez - È bello solo rivederlo in campo: SV).

ITALIANO - Sceglie Terzic e non Venuti a destra (il terzino serbo crossa più in mezz'ora che Lollo in un intero campionato...), in mezzo c'è Mandragora mezzala da incursore con Bonaventura a ricamare e Amrabat a fare legna. Il dominio dei suoi ragazzi nel primo tempo è ininterrotto e dopo qualche occasione sprecata Kouamè firma il raddoppio. Con l'espulsione di Neilson nella ripresa le cose si fanno ancora migliori e c'è spazio per Dodò e Bianco al posto di Biraghi e Amrabat. Dopo il terzo gol di Jovic arriva anche il turno di Nico Gonzalez. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo, poteva dare maggiore spazio e visibilità a Zurkowski a gara praticamente archiviata. Ottima risposta della sua squadra alle difficoltà degli ultimi tempi: 6,5.

PUBBLICO: I mille che si sono presentati in Scozia ricalcano, a tutti gli effetti, gli eroi garibaldini. Incessante la voce per tutta la gara con un canonico "Firenze, Firenze" che indica, se mai ce ne fosse bisogno, l'appartenenza non solo territoriale.
Un plauso davvero sincero ai supporters avversari: sanno cosa vuol dire tifare a favore e non contro; la cultura becera di casa nostra non ha confini altrove.

Un tempo quando nascevano i bimbi, ai genitori veniva regalato loro un diario, a forma di libro, dove venivano segnate le "tappe" di crescita, non solo di peso e altezza. La mia mamma lo riempiva, oltre che di foto, anche di personali considerazioni. 
Lo conservo gelosamente.
In una pagina ha scritto: "Tolto il ciuccio per dormire. Durerà?", aggiungendo, dopo due giorni, "Non dura!".
Faccio mie le considerazioni confidenziali di un tempo; durerà la Fiorentina ricalcando quella bella e spumeggiante dello scorso anno? Ragazzi, vi prego, non fatemi rimettere il succhiotto per non appellarvi in maniera indegna. 
La via intrapresa è quella giusta; chi crede di potercela fare è già a metà strada. Di solito quando è bella non bisogna mai chiedere dove vada...

Alla prossima; tanto garrisce sempre...