Si farà. I due progetti, magnifici, dello stadio dell'Inter e del Milan, sono futuristici, per quello che avrebbe tutte le caratteristiche per diventare lo stadio più bello del mondo.
Una cattedrale da una parte, la navicella spaziale dall'altra.
Ed è chiaro a tutti che lo stadio non verrà fatto solo per essere concepito come tale, ma si dovrà inserire all'interno di un contesto di nuova urbanizzazione. Nuove colate di cemento, ma anche tanti ettari di verde. Il tutto cogliendo quella nuova direzione intrapresa da città come Londra. In parte.
Non hanno gli interessi e le condizioni economiche Inter e Milan di potersi al momento permettere in una città come Milano due stadi. E San Siro o il Meazza è destinato a diventare lo stadio della Nazionale, ricordiamo che è stata la città di Milano a dare i colori al nostro Paese, il tricolore nasce a Milano, bandiera costituzionalizzata.

Non verrà demolito San Siro. Sarebbe una follia, è uno stadio che è nel cuore dei milanesi. Ma questo cuore ha un prezzo. Un prezzo che vedrà, in una Milano che vuole arrestare comprensibilmente colate di cemento e costruzioni di nuovi palazzi di vetro, dover perdere Inter e Milan. Rimarranno le società di Milano, ma la casa in cui giocheranno potrà effettivamente sorgere nella prima periferia milanese. In quell'area immensa Falck di Sesto. Una delle aree industriali più estese d'Europa in attesa di riqualificazione. Da quelle parti hanno dato tutta la disponibilità. E Inter e Milan non hanno tempo da perdere. E' innegabile che uno stadio moderno all'Inter e Milan serve. Le società non vogliono ristrutturare San Siro? Milano non deve per questo accettare ulteriori urbanizzazioni. Perché uno stadio senza tutti gli altri investimenti immobiliari da Inter e Milan non è stato proprio preso in considerazione. 

Si cambierà santo. Non sarà più San Siro, ma San Sesto? Altamente probabile. In questo calcio non c'è più spazio per il romanticismo. Il business prima di tutto. Amen.