Anche Ribery nel Campionato italiano! L’asso  francese, una delle colonne storiche del Bayern Monaco, è approdato nelle ultime ore nella nuova Fiorentina di Rocco Commisso. Si tratta dell'ennesimo fuoriclasse di livello internazionale che viene ad ingrossare quella lista di campioni che da un po' di tempo stanno arrivando nel nostro Campionato e che lo rendono sempre più appetibile. 

L’appeal del nostro calcio è cambiato, e si può dire, parafrasando una famosa frase dello slang romano, che sono finiti i tempi cupi;  vale a dire è finito se vogliamo quel periodo “buio” che durava ormai da diversi lustri, che ha visto il nostro Campionato impoverirsi sempre più a livello tecnico, e contraddistinto dai tanti rifiuti dei giocatori più celebri che anziché venire da noi preferivano andare a giocare nella Liga Spagnola o nella Premier Inglese, dove il livello tecnico era più elevato e gli ingaggi  più remunerativi.

Certo il livello tecnico del calcio spagnolo e di quello inglese è ancora “un pelino” più alto del calcio italiano, ma quello che conta è che il vento è cambiato nel senso che i grandi campioni hanno ricominciato a sognare di venire in Italia; dove un tempo, com'è noto nel Mondo, i grandi giocatori facevano di tutto per venire a giocare nel nostro Campionato perché questo rappresentava una specie di lasciapassare che certificava la grandezza del giocatore. Basta fare  i nomi  di Sivori, Suarez, Paulo Roberto Falcao, Gullit, Van Basten, tutta gente che si è affermata ed è  diventata  famosa in campo Internazionale  grazie  e per aver giocato nelle squadre italiane.

Diciamo che questa specie di “Eldorado” del calcio italiano si è esaurito con il ciclo del grande Milan di Arrigo Sacchi e poi di Capello ed è durato fino a metà  degli anni '90; pensate che in quel periodo nel nostro Campionato giocavano Maradona (Napoli) il miglior giocatore al Mondo, e Michel Platini che  era considerato secondo solo al grande Pibe de Oro. Dopo di che l’appeal del nostro Campionato è diminuito, l’attrazione del nostro calcio ha cominciato a scemare e i grandi giocatori via via sempre più hanno scelto di andare a giocare dome dicevo sopra in Premier o nella Liga. Basta pensare a  CR7 che ha iniziato a giocare nel Manchester United per poi passare al Real Madrid,  e a Messi che ha fatto tutta la carriera  nel  Barcellona.

L’inversione di tendenza si è avuta lo scorso anno con l’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve;  da quel momento  è  iniziata  una nuova era per il nostro calcio perché molti calciatori hanno  cominciato a guardare al  nostro Campionato  sotto una veste diversa, come a chiedersi:   ma se il migliore calciatore del Pianeta ha scelto di giocare in una squadra italiana con l’intento di rivincere la Champions, allora questo calcio italiano non deve essere poi tanto scarso; naturalmente detto in soldoni.

E allora ecco innescato il processo inverso e dalla Liga spagnola è cominciato ad arrivare all’Inter un certo Godin, uno dei migliori difensori internazionali;  quindi  in rapida successione hanno lasciato la Premier prima Ramsey in direzione Juve e poi Lukaku ancora verso l’Inter.   Ma è stato solo l’inizio di questa nuova stagione per il nostro calcio, perché altri campioni conclamati hanno deciso nel frattempo di approdare nel nostro Campionato, vedi Rabiot, nazionale francese acquistato dalla Juve, oppure il messicano Lozano, che ha preferito lasciare il PSV olandese per accasarsi nel Napoli di De Laurentiis. 
E in ultimo Frank Ribery, che proprio in queste ore sta definendo il suo approdo alla Fiorentina.  
Ma non è finita qui perché altri campioni stanno per sbarcare nel nostro Campionato, e proprio in queste ore si favoleggia, o forse tanta favola non è, che Suarez, celebre centravanti del Barcellona sarebbe sul punto di passare alla Juve; sono notizie che stanno filtrando dalla Spagna proprio  mentre sto scrivendo queste righe, e se anche “ il cannibale”,  -  il riferimento al morso all’orecchio di Chiellini non è casuale -  dovesse arrivare in Italia, avremmo solo l’ennesima conferma di questo vento che è cambiato e del nuovo appeal che esercita il  nostro Campionato.

Inoltre si avrebbe ancora la riprova, ammesso che ce ne sia bisogno, che il calcio italiano non è  una “cenerentola” del  football  internazionale, così come era sembrato all’indomani della sconfitta con la Svezia, che ci aveva inopinatamente estromesso da un Mondiale, cosa che non accadeva da più di cinquant’anni e che non solo è vivo e vegeto, ma è tornato di nuovo ad imboccare quella strada che lo ha reso famoso  e lo ha fatto diventare il vero Eldorado del calcio Mondiale.