Già prima degli anticipi la partita tra Lazio e Napoli era considerata come il match di cartello della 27° giornata. Ora visti i risultati delle partite precedenti, assume un valore ancora più alto visto che in caso di vittoria a Roma il Napoli agguanterebbe il Milan al primo posto. Il tutto,poi,ad una settimana dallo scontro diretto del Maradona proprio contro i rossoneri. Insomma vincere vorrebbe dire rendere ancora più “diretto” lo scontro contro gli uomini di Pioli.

La partita,come detto,aveva già vari aspetti d’importanza al di là della lotta Scudetto (comunque per il Napoli sarebbe stato fondamentale vincere per tenere aperta la porta per il titolo) a partire dal valore delle due squadre spesso protagoniste di partite di grande livello quando si incontrano. Entrambe le squadre,poi,arrivano dalle delusioni europee e se i biancocelesti hanno da recriminare per qualche errore di troppo in difesa (hanno comunque giocato alla pari del Porto),in casa Napoli resta la forte delusione per la prova di basso livello offerta davanti al loro pubblico (troppa sofferenza contro un Barcellona lontano parente di quello di qualche anno fa). Partita speciale anche per i due allenatori con Sarri che affronta ancora una volta il suo passato (e la delusione per il titolo sfuggito che lo avrebbe fatto entrare ancora di più nella storia del Napoli visto che gli altri due titoli hanno in Maradona l’artefice principale),mentre per Spalletti ci sarà sempre aria di Derby visto il grande passato in giallorosso (con la forte recriminazione per non essere riuscito a vincere lo Scudetto ed il fatto di essere ricordato solo per il caso Totti). Partita che almeno sulla carta dovrebbe regalare emozioni con la Lazio che sta iniziando a carburare (come dimostrano gli ultimi risultati che hanno rimesso i biancocelesti in corsa per il quarto posto) e a capire il gioco di Sarri ed il Napoli di Spalletti che da inizio anno ha abituato i propri tifosi ad una buona manovra di gioco fatta di possesso e di verticalità (soprattutto quando è Osimhen il terminale offensivo).

In casa Lazio la vittoria è quasi d’obbligo sia per la classifica (soprattutto alla luce della vittoria di ieri della Juventus) che per il futuro (la rivoluzione della rosa potrebbe avvenire più facilmente con i soldi della Champions). Per questo Sarri dovrebbe affidarsi al suo collaudato 4-3-3 con Strakosha tra i pali (ormai titolare al posto di Reina,il portiere albanese avrebbe anche ripreso le trattative per il rinnovo che però arriverebbe solo con l’aumento dell’ingaggio e con la titolarità fissa),mentre in difesa spazio all’ex Hysaj e Marusic sugli esterni e alla coppia Luiz Felipe-Patric al centro (ancora fuori Acerbi). In mezzo al campo sarà Cataldi a far girare la squadra con Milinkovic-Savic e Luis Alberto ai suoi lati pronti a dare alla squadra il giusto apporto soprattutto sul piano della qualità. In avanti dovrebbero agire Felipe Anderson e Zaccagni (che potrebbe essere una delle novità di Mancini in vista degli spareggi per i Mondiali) con Immobile recuperato al centro dell’attacco e pronto a trascinare la squadra verso il quarto posto a suon di gol. Dovrebbe partire,invece,dalla panchina Pedro recuperato dopo l’infortunio patito a Udine.

Spalletti,invece,deve fare i conti con le solite assenze soprattutto in mezzo al campo con Anguissa ancora fuori e Lobotka che invece dovrebbe recuperare ma solo per la panchina. Nel 4-2-3-1 del tecnico di Certaldo spazio ad Ospina in porta (preferito a Meret utilizzato solo per le partite di coppa) con Di Lorenzo,Rrahmani,Koulibaly (finito del mirino del Barcellona per giugno) e Mario Rui in difesa. In mezzo al campo spazio alla coppia Fabian Ruiz-Demme con il trio Elmas (vero jolly per Spalletti),Zielinski e Insigne alle spalle di Osimhen.

Fondamentale per entrambe le squadre sarà l’approccio alla partita. La Lazio oltre a mettere in campo la propria qualità dovrà cercare di non lasciare troppo il pallino agli avversari visto come andò a finire nel match di andata quando una Lazio troppo rinunciataria uscì sconfitta per 4-0 al Maradona (e il risultato poteva essere ancora più rotondo). Attenzione poi ad Osimhen che con la sua velocità potrebbe creare più di un problema ad una difesa spesso collassata davanti a giocatori simili al nigeriano. In più nella partita d’andata l’attaccante era assente quindi i difensori si troveranno a marcare un giocatore mai affrontato da quando hanno cambiato modulo e modo di difendere. Il Napoli,dal canto suo,dovrà dimostrare di avere maturità visto che le ultime prestazioni hanno dimostrato (ancora una volta) una certa fragilità dei partenopei quando la posta in palio aumenta. Il connubio tra una squadra spesso accusata di non riuscire ad alzare l’asticella con un allenatore che spesso non è riuscito nel salto decisivo rischia di compromettere i sogni Scudetto del Napoli da un lato,dall’altro la voglia di rivalsa potrebbe fare la differenza in questo finale di stagione. Gli stop di Milan (forse ancora immaturo per il primo posto) ed Inter (vittima di un calo che sembra non avere fine) sono assist troppo importanti da farsi sfuggire per chi cerca di portare sotto il Vesuvio una gioia che manca da troppo tempo.