Le passioni hanno sempre un evento che le origina e le contraddistingue nelle esperienze di ognuno. Chi ha provato il piacere di giocare a pallone con gli amici in quell'ormai lontano luglio del 1982, possiede un ricordo indelebile. Ognuno di noi entrava in quel campetto in città o in periferia e interpretava uno dei grandi campioni, per ripeterne le gesta viste in TV qualche ora prima. "Io faccio Zico, tu sei Socrates e lui è Maradona e giochiamo contro Platinì, Rummenigge e Littbarsky... ". Partite che dovevano finire ai 12° gol, con la rivincita ovviamente, e così si andava avanti senza soste, fino a sera, quando giocava la Nazionale, quando dovevamo rientrare per cena, e tutti stavamo incollati alla TV, ammirati dalle telecronache di Nando Martellini. Di quell’estate non mi porto il ricordo delle zanzare, o dell’afa terrificante di quelle sere, ma la gioia di persone in tripudio tra angurie, gelati e birre ghiacciate. Le emozioni di battere inaspettatamente un Brasile ricco di talento e fuoriclasse, e la finale contro i panzer tedeschi furono due missioni meravigliose agli occhi di ragazzini in estasi per il gioco del calcio che da lì in poi divenne sublime. Mi manca quel Mundial, soprattutto perchè dopo il quale, ai campetti, tutti volevamo essere Rossi, Conti e Tardelli... e chissà, spero i prossimi ragazzini vorranno contendersi Insigne, Bellotti, Chiesa...