Brian Clough è per certi versi uno dei migliori allenatori della storia del calcio inglese, decisamente visionario e brillante per il calcio degli anni '70.
Un carattere forte caratterizza l'ex centravanti di Middlesbrough e Sunderland, estroverso e arrogante, deciso ed esuberante.
Sesto di nove figli, visse la sua infanzia come un paradiso, come apostrofa nella sua autobiografia "Walking on water", dove parla della sua cittadina che non è propriamente il miglior posto dove crescere, ma per lui è stato come crescere in un paradiso.

Lascia gli studi per seguire lo sport, soprattutto il cricket; egli fu un gran appassionato di questo sport e solo successivamente s'interessò al calcio.
Inizia a giocare a calcio nel Billingham Syntonia, piccola squadra posta nei bassi fondi del calcio inglese e viene visionato dalla squadra più importante della sua cittadina, ovvero dal Middlesbrough, dove realizza ben 204 gol in 222 partite (tutt'ora terzo marcatore all-time della società dei smoggies) tra il 1955 e il 1961.
Nel luglio del 1961 passa ai rivali del Boro, il Sunderland, dove va a segno 54 volte in 61 gare, salvo poi infortunarsi gravemente e rinunciare alla carriera da calciatore ritirandosi a soli 29 anni.
L'allenatore di quel Sunderland era Alan Brown, un personaggio molto duro e molto severo, tant'è che una volta punì proprio Clough per aver parlato con un suo compagno di squadra durante un allenamento e, stranamente, Brian Clough rimase colpito positivamente dal carattere rigido del suo ex coach tanto da dichiarare che fu proprio Alan Brown a ispirarlo e a condurlo verso una carriera da allenatore.
Questa inizia nel lontano ottobre del 1965 sulla panchina dell'Hartlepools United (sarebbe l'attuale Hartlepool) e fu il più giovane allenatore del campionato, avendo, difatti, appena trent'anni.

La prima cosa che fa nella sua prima esperienza da allenatore e quella di cercare un assistente adatto e capace e trova queste caratteristiche in Peter Taylor, conosciuto già anzitempo da Clough perchè ai tempi del Middlesbrough faceva il portiere. Dopo una prima esperienza complicata (si dice che Clough andasse in tutti i pub di Hartlepool per racimolare fondi per la squadra, che giaceva in una crisi economica consistente e nelle trasferte fu proprio Clough a guidare il pullman perchè non c'erano le possibilità per permettersi un autista) ci fu la chiamata del Derby County, al momento ultimo nella seconda divisione inglese, l'attuale Championship.
L'impatto di Clough sulla squadra del derbyshire fu devastante, nella prima stagione si salvò mentre nella seconda il Derby County vinse il campionato ed emigrò nella massima serie inglese dove riusci a conquistare subito un ottimo quarto posto,grazie ad una Dave Mackay rispolverato già ai tempi della seconda divisione e divenuto perno della squadra.
La stagione seguente,1970-1971, non partecipò alle competizioni europee per via di guai economici che hanno fatto estromettere il team dalle competizioni europee e la stagione terminò con un buon nono posto; ma il bello arriverà nella stagione successiva, dove Clough ordinò di comprare Colin Todd per la cifra record di 175.000£ e porto il Derby alla storica vittoria del campionato davanti al tanto odiato Leeds allenato da Don Revie il quale condivide rapporti non proprio egregi con Clough,per usare un eufemismo.

Ma proprio dopo la vittoria finale del campionato iniziano i problemi, dapprima per il rifiuto di partecipare ad un torneo pre-stagionale nei Paesi Bassi e in Germania Ovest perchè non potè portare anche la sua famiglia al seguito, poi ci fu il rifiuto di partecipare alla Charity Shield (la Supercoppa d'Inghilterra), seguito dall'acquisto decisamente troppo oneroso di David Nish all'attacco ai tifosi per non aver sostenuto la squadra nella partita persa col Liverpool.
Divenuto ormai un personaggio mediatico, attaccò anche diversi colleghi come il mai amato Don Revie e i suoi ragazzi del Leeds, il suo profilo mediatico lievita sempre di più, è un allenatore da una parte abile e capace, ma talvolta troppo esigente e insopportabile.
L'addio è inevitabile e assieme al suo assistente volano a sud della Gran Bretagna, al Brighton che si trova nella terza divisione inglese ma lì le capacità manageriali di Clough non vengono fuori e a fine stagione raccoglie solamente 12 vittorie in 32 partite.
Nell'estate del 1974, lo stesso periodo dove si svolgeva uno tra i campionati mondiali di calcio più belli di sempre (probabilmente pubblicherò un articolo a riguardo), Brian Clough lascia il Brighton per approdare al tanto odiato Leeds United, dove sarà il successore del tanto odiato Don Revie, divenuto nel frattempo ct della nazionale inglese. Con l'intento di far cambiare mentalità ad una squadra forgiata anche nel pensiero da quello che era l'attuale tecnico della nazionale inglese, Clough ci mise tutto se stesso, ma il fantasma di Don Revie aleggiava ancora in quei spogliatoi e i pilastri di quella squadra, uno su tutti il capitano Bremner, non gli facilitavano certo la vita in tale impresa che si concluse dopo appena 44 giorni.
Nella vita molto spesso però si ripresenta un'occasione di rilancio, un'occasione per continuare a credere a quello che si sogna, a sognare in quello che si crede e alla porta di Clough si fa avanti il Nottingham Forest; era il 6 gennaio del 1975.
Come al Derby, nella prima stagione si salva, nella seconda conquista la prima divisione e nella terza stagione su questa panchina vince il campionato dando sette punti di vantaggio alla seconda classificata, il Liverpool e al suo debutto in Europa sulla panchina del team residente a Nottingham riesce nell'incredibile impresa di vincere quella che sarebbe stata l'attuale Champions League (la vincerà per due volte consecutive, sia nel 1978-1979 sia nel '79-'80).
Un gioco decisamente propositivo e disegnato attraverso l'idea del calcio totale dell'Ajax dell'era Cruijff ha permesso al Nottingham di dominare la prima Coppa dei Campioni vinta, infatti non ha mai perso una partita nel torneo ed arrivò a giocarsi la finale contro il Malmo di Bob Houghton, ex calciatore del Brighton pre-Cloungh, vincendo per uno a zero e l'anno dopo, con lo stesso risultato, superò l'Amburgo in finale confermandosi quindi campione d'Europa per due anni consecutivi ed entrò così nella storia tra i manager inglesi più vincenti.

Per ben 18 anni siede sulla panchina del Nottingham Forest, fino al 8 maggio 1993, dove perse in casa dell'Ipswich per 2 a 1 ma il destino volle che a segnare quel gol per il Nottingham, l'ultimo a cui Clough potè esultare da una panchina, fu quello di Nigel Clough, figlio del coach e appena diciottenne in quell'anno.
Dirà addio alla sua carriera da allenatore poco dopo e combatte un brutto vizio che lo ha portato quasi alla morte, ovvero l'alcolismo e riuscì in tempo a farsi trapiantare un fegato il quale avrebbe potuto allungargli la vita ancora per un po'.
Appena un anno dopo però, nel settembre del 2004, venne ricoverato nell'ospedale di Derby City dove gli viene diagnosticato un cancro allo stomaco, che lo porterà via il giorno 20 settembre dello stesso anno.

Le tifoserie che più lo hanno idolatrato, ovvero quella del Derby e quella del Nottingham, tra di loro rivali, seppelliscono l'ascia di guerra per quell'occasione e si strinsero in grosso abbraccio decidendo letteralmente di invadere la cattedrale di Derby per concedergli un ultimo saluto ma talmente ricca di persone fu quella folla che la giornata di memoria avvenne al Pride Park di Derby, lo stadio, appunto, del Derby County, in modo tale che tutti potevano esserci.

Sulla storia di Brian Clough e principalmente dei suoi maledetti 44 giorni al Leeds è stato girato un film intitolato "Il Maledetto United", film leggermente romanzato, ma molto piacevole che invito a vedervi.

Nel frattempo, Don Revie fallì totalmente sulla panchina della nazionale inglese ed è considerato tra i peggiori ct della nazionale dell'Inghilterra, Peter Taylor morì anzitempo per una fibrosi polmonare a Maioca nel 1990 lasciando un vuoto incolmabile per Brian Clough e se andate fuori al Pride Park di Derby troverete una statua che raffigura entrambi che alzando la coppa che celebra la vittoria del campionato, segno di eterna gratitudine per il duo che ha portato il Derby sul tetto d'Inghilterra ed il figlio di Brian, Nigel Clough, con quella maglia del Nottingham diventerà il secondo miglior marcatore di sempre del club, vincendo anche il trofeo intero come mvp dell'anno squadra nel 1986 e nel 1988.

Dalla statua con Peter T.Taylor fuori al Pride Park, anche a Middlesbrough e a Nottingham è celebrato con altre statue che tendono a ricordare le sue incredibili gesta, da attaccante prima e da allenatore poi, che lo proiettano verso l'Olimpo del calcio che fu, per ricordarlo per sempre come una leggenda del calcio.