Non è stato sufficiente il girone di ritorno di due stagioni fa, con i 30 punti in dodici partite e la qualificazione ai preliminari dell'Europa League, che sembravano irraggiungibili. Oppure il girone d'andata dell'ultimo campionato, conquistando 43 punti, il primo posto e l'inutile, ma ugualmente gratificante, titolo di "Campioni d'Inverno".    O ancora, un concretissimo secondo posto finale, totalmente inaspettato, con la conseguente qualificazione a quella Champions League, così importante per visibilità e introiti economici, che mancava da otto anni. Non sono bastate quindi 50 partite, a cui aggiungere l'ottime prestazioni di Europa League, abbinate a quelle di due edizioni di Coppa Italia dalle quali la squadra allenata da Mister Pioli, ha ampi margini di recriminazione sulle cause dell'eliminazioni, per ottenere da critica e addetti ai lavori, quella credibilità che oggettivamente dovrebbe ormai sembrare accertata.

Cosa giustifica ad esempio il fatto di ritenere il Napoli, ora allenato da Mister Spalletti, più forte del Milan? Perchè ogni commento o giudizio, quando riguarda la prestigiosa squadra rossonera, ha sempre fini fin troppo negativi? Forse il Milan "disturba", quei giornalisti che abituati, dai club e dai procuratori, a relazioni fin troppo accondiscendenti, non riescono a carpire notizie da chi vuole operare in modo diverso? Oppure è semplicemente un mix fra, "vedove del Presidentissimo" e "pessimisti incalliti", che sbarrano anche la minima speranza per un ritorno al vertice? Qualunque sia la risposta, anche senza volersi piangere addosso, la cosa certa è che si è capito molto poco di questo "miracolo Rosso Nero" e specialmente non c'è alcuna intenzione di analizzarlo. 

Da tifoso milanista posso solo affermare: "meglio così". Se a metà campagna acquisti il Milan è riuscito a confermare tre giocatori importantissimi, che la scorsa stagione non erano di proprietà, pur indossandone la maglia: Diaz, Tonali e da gennaio Tomori e tre neo acquisti: Maignan per la porta, Giroud, per l'attacco e Ballò Tourè, terzino sinistro sconosciuto a moltissimi, quale riserva  del titolarissimo Theo Hernandez, sarebbe logico aspettarsi i complimenti. Un passaggio più che logico, vedendo l'immobilismo generale e la bravura dei Dirigenti milanisti, nella ricerca di contenere i prezzi e specialmente ad assegnare il giusto "valore" ai giocatori che vengono comperati. Nulla di tutto questo, un giornalismo, scusate il termine, di "basso livello", che non prende alcuna posizione sul prezzo irreale richiesto dal Sassuolo alla Juventus per Locatelli, 40 Milioni, riesce a commentare l'acquisto di Tomori a 28 M, inutile ed eccessivo. Non è in grado di valutare quanto l'operazione di Diaz, un giovanissimo dalle enormi potenzialità, sia stata una "genialata" e specialmente relega l'acquisto di Giroud dal Chelsea, recente vincitore della Champions League e Campione del Mondo in carica, per poco più di un milione, come un'operazione quasi insignificante, vista l'età, quando i notiziari sportivi di tutta Europa amplificano un passaggio ritenuto importantissimo. Ma di cosa stiamo scrivendo? Sensi è stata un'ottima operazione, o l'arrivo di Vidal, così come lo scambio Artur, Pjanic o l'acquisto di De Ligt? Eppure le trasmissioni di intrattenimento sportivo, quelle rivolte all'attenzione dei tifosi, dovrebbero riuscire a cogliere quegli aspetti sportivi ed economici che poi determinano il raggiungimento dei risultati, ma ciò non mi sembra che accada. 

Tornando al Milan gli unici argomenti utilizzati per riscuotere interesse, a chi poi non riesco a capirlo, sono ancora Gigio, Calha e il rinnovo di Kessie. Che il Milan continui a schierare un portiere anche per le prossime partite e quale sia il valore del nuovo acquisto, di cui moltissimi conoscono poco o nulla, probabilmente non è importante. Avessi sentito un giornalista, dico uno, fra quelli che difendevano o criticavano il turco milanista, evidenziare le pessime prestazioni all'europeo e che forse, all'indubbio danno economico subito dal Milan e ad un'assenza a cui Mister Pioli avrebbe preferito non dover affrontare, si aprono soluzioni tattiche interessanti e sarà la scelta del sostituto a determinare se la sua partenza sia da annoverare nella colonna degli  svantaggi oppure si possa trasformare in un fortuito miglioramento.

Lo scetticismo che circonda il Milan appare quindi fin troppo manipolato. Attenzione, non sto affermando che i ragazzi di Mister Pioli, sapranno sicuramente ripetersi anche nel prossimo campionato, ma piuttosto che non va sottovalutato il lavoro fatto, in campo e fuori, in queste due ultime stagioni. Potrà non piacere, ma il "miracolo rossonero", non è casuale o frutto di fortuna. Certamente la scintilla è stata l'umiliante sconfitta a Bergamo a dicembre 2019, ma da quel giorno ha preso forma la risalita di una squadra ed una Società che aveva perso fin troppo terreno e specialmente era alla deriva. E' servita la "passione" di Maldini, "l'orgoglio" di un gruppo guidato da un allenatore già alla porta e un po', o molta, "fortuna", con l'interruzione del campionato e poter ripartire praticamente da zero, ma con gli inserimenti di Ibra e Kjaer, due pedine importantissime in un gruppo di ragazzi, per mettere le basi e ricompattare tutto l'ambiente. Lo scorso anno, fra acquisti, prestiti e cessioni, abbiamo toccato con mano la forza economica di una Proprietà, un Fondo Economico, che non sperpera certamente denaro ed al contrario ha portato le sue regole in un mondo che non fa certo della parsimonia la sua arma migliore, sfiorando il fallimento a causa di gestioni fin troppo superficiali. Ritrattare gli accordi, come successo sull'acquisto di Tonali è stata una totale novità, forse anche poco elegante, ma ha fruttato un ottimo risultato finale. Prestiti onerosi, con diritto e non obbligo di riscatto, in un mercato con pochissima liquidità e tantissimi giocatori in vendita, ha stravolto abitudini totalmente diverse. Il Milan generalmente mette sul tavolo 5 milioni, per il prestito oneroso di giocatori che potrebbe anche non acquistare. Quante sono le società che possono rifiutare questa offerta? Siamo chiari, l'operazione Tonali si è concretizzata perchè Elliott aveva anticipato 10 milioni, ma il Presidente Cellino in caso di non cessione, avrebbe dovuto restituire 5 milioni. Potrei continuare a scrivere per ore, talmente tante sono gli aspetti da analizzare. Certamente c'è poco romanticismo in questo modo d'agire, non ci si "innamora" più di un giocatore, comprandolo ad "ogni costo", anche correndo il rischio di sbagliare. No, solo acquisti mirati, cifre contenute, come per Hauge, Salamandra ed ora Tourè, che nella peggiore delle situazioni vengono ammortizzati in pochi anni e portati a fine contratto. Arrivare alla conclusione del contratto, non sarà una tragedia, ma la normalità e in questi tre anni è stato ampiamente dimostrato. Da Abate a Montolivo, da Zapata a Bonaventura, da Biglia a Bertolacci, ma la lista è lunghissima fino ad arrivare a Gigio e Chala, che rifiutando i rinnovi a loro proposti, ritenendoli bassi e mancanti della voce, "commissione", per infarcire la torta, vengono salutati senza rimpianti perchè i numeri a bilancio sono privi di emozioni e rispondono a logiche tanto chiare quanto fin troppo dimenticate.

Manca ancora un mese alla fine del mercato, fra cessioni e acquisti ancora molte operazioni. Ci sarà tutto il tempo per fare le analisi dettagliate e valutare l'operato di Proprietà e Dirigenza, ma su un punto posso già garantire l'esito finale: per giornalisti e opinionisti il Milan sarà meno forte di Juventus, Inter, Atalanta e Napoli, nella migliore delle ipotesi, quinta forza del campionato, davanti alle romane.