Ed eccoci qui dopo un fine settimana scoppiettante... oddio mica tanto... e di grandi prestazioni... oddio, mica tanto... vabbè al racconto della giornata di Serie A che stasera si concluderà con Torino-Lecce.

Iniziamo quindi da sabato pomeriggio, che alle 15 ha visto in campo Fiorentina-Juventus. La gara si è giocata sotto un sole ancora molto estivo e con continui tie-break acqua.
La Fiorentina è stata superiore in campo alla Juventus, 10-0 è il complesso degli angoli a favore dei viola, una partita che riporta un risultato bugiardo, ma che alla fine fa contenta più una Juventus inguardabile più che una Fiorentina (Chiesa e Ribery in grande forma) per aver strappato senza far nulla un punto su un campo ostico. Nella gara non ci sono episodi da sottolineare.
Passiamo al pomeriggio, dove il Napoli passeggia sulle macerie di una Sampdoria sempre più in difficoltà, basta una doppietta di Mertens a mettere fine al match, comandato e portato in porto dai partenopei senza alcun problema.
La sera alle 21 c'è Inter-Udinese. La partita è giocata a ritmi bassi, l'Inter superiore in campo nel più dei minuti. L'Inter vince e si porta a punteggio pieno. Episodio espulsione Rodrigo De Paul, giusta anche se ci sarebbe un giallo per Antonio Candreva che istiga con parole e dito sul naso dell'udinese a reagire - sbagliando - d'istinto. Poi c'è l'entrata a metà campo di Barella su De Paul, che se non ci fosse stata la palla di mezzo avrebbe fatto molto male all'argentino, per molti da rosso (Vieri,Cassano e Galli lo vedono da rosso).
A mezzogiorno di domenica va in scena Genoa-Atalanta in una rocambolesca domenica di telecamere Var che si spengono e smettono di funzionare, con tanto di episodi che hanno messo a dura prova le meningi di un arbitro (Maresca) che senza l'aiuto fa più danni che danni, Cristian atterra il cugino Duvan Zapata in piena area di rigore, netto, ma il Var non Va'r'...
L'Atalanta alla fine porta a casa tre punti d'oro con 1-2  e ringrazia Maresca e tutti i suoi collaboratori.

Alle 15 di una domenica calda come il sabato, vanno in scena tre partite: Spal-Lazio, Brescia-Bologna e Parma-Cagliari. Al Paolo Mazza la Lazio che arriva senza sconfitte (1 vittoria,1 pareggio), di fronte si trova una Spal che non demorde così come fece contro l'Atalanta facendosi ribaltare la gara con due reti di vantaggio. La partita è una noia, l'accende Ciro Immobile, poi quando tutto sembrava potesse finire con una vittoria biancoceleste esce fuori la Spal e grazie a Andrea Petagna e Kurtic ribalta e chiude con una vittoria, che alla fine per gli ultimi 30 minuti visti in campo sono anche meritati.

Ma passiamo a mio avviso alla partita che ha stravolto la domenica pomeriggio anche di chi non era tifoso di Brescia e Bologna.
La partita è comandata per tutto il primo tempo dal Brescia che chiude con il 3-1 con un grande Donnarumma (doppietta). Nella ripresa una partita chiusa si trasforma fin da subito in una gara che alla fine il Bologna avrebbe ribaltato. Infatti al secondo minuto del secondo tempo, Daniele Dessena fa una cosa inspiegabile... essendo già ammonito entra in area di rigore e finge uno scontro, senza reclamare per l'arbitro è simulazione ed estrae il secondo giallo e rosso di conseguenza, lasciando un Brescia in 10 per 43 minuti più recupero.
E succede quindi quel che non doveva succedere, il Bologna fino a quel momento relegato nella propria metà campo si trasforma in orco e divora le rondinelle, con due reti in poco meno di 15 minuti si porta in parità (Palacio 56' e Autogol Sabelli). Il Brescia imbarca e non poco, la squadra (sotto gli occhi di Mario Balotelli) regge fino all'80' e poi deve cedere alla rete di Riccardo Orsolini che chiude con il 3-4 e una rimonta a dir poco epica da parte dei felsinei.
Al Tardini c'è una seconda sconfitta interna, quella del Parma che cede al Cagliari di Maran che porta a casa i primi punti. Luca Ceppitelli mattatore di giornata, con la sua doppietta il difensore sardo chiude il primo tempo con il doppio vantaggio del Cagliari.Nella ripresa rientra il Parma con Antonino Barilla, ma non è giornata per i ducali che vengono affossati in modo definitivo da Giovanni Simeone al minuto 77.
Alle 18 entrano in campo Roma-Sassuolo. La partita entra subito nel vivo e fa vivere un orrore a Roberto De Zerbi (All. Sassuolo). La Roma è in palla e stordisce con 4 reti: Cristante,Dzeko,Mikhitaryan,Kluivert in 33 minuti.
La ripresa riparte con una Roma che cala a dismisura e subisce due reti (53' e 73') da Domenico Berardi che piazza una magistrale punizione sotto il sette di Pau Lopez e poi lo supera con un diagonale. Episodio da sottolineare un rigore inesistente di Peluso su Kluivert, che se non fosse stato per il Var avrebbe portato la Roma a battere un rigore irregolare.

La sera alle 21 entrano in campo al Bentegodi Hellas Verona-Milan.
Partita ricchissima di azioni e ribaltamento di azioni, sembra una gara che potrebbe portare tante reti, poi un rigore nettissimo di Gunter su tiro di Calhanoglu che colpisce di mano e porta Piatek a trasformare dagli undici metri, la partita.
Il Milan porta a casa tre punti, ma il gioco di Giampaolo non porta nulla di buono ad oggi, anche se i tre punti si accettano anche non giocando un grande calcio, come si dice con il minimo sforzo il massimo dei punti, nessuno lo rifiuterebbe, perchè avrebbe dovuto farlo il Milan? In questa partita la direzione dell'arbitro Manganiello è divisa da due episodi. Il rosso a Stepinski è netto, giusto, anche se l'attaccante non entra per far male a Mustacchio, la gamba non può essere a quell'altezza. Il secondo episodio quello del fallo di Calabria espulso che trattiene l'avversario, l'arbitro da fallo da fuori area, ma il piede del giocatore del Verona è sulla linea dell'area di rigore e Calabria quando termina il contatto il giocatore avversario è dentro l'area di rigore, l'arbitro da punizione dal limite. Come doveva essere interpretata? Il fallo parte da fuori area, quindi c'è fallo da fuori area, anche se il giocatore cade dopo tutto parte da fuori e deve essere dato dal momento in cui parte. Il rosso a Davide Calabria è giusto, il giocatore del Verona andava in porta senza quel contatto.