Come a Parma, il Milan ha conseguito una buona vittoria sul campo di un buon avversario, superando un test, a tutti gli effetti, attendibile. A differenza del Milan di Giampaolo, quello di Pioli ha velocità e fondo, dimostrando una buona condizione atletica. E sempre a differenza del Milan di Giampaolo, quello di Pioli gioca molto corto, impedendo agli avversari di bloccare i collegamenti fra reparti rossoneri. Si coglie la differenza ictu oculi.

Alla vigilia della trasferta Pioli aveva detto chiaramente di optare per Piatek a scapito di Leao, motivando saggiamente la decisione con le evidenti differenze tattiche e non con la diversa bravura dei due. Con ogni probabilità lo aveva fatto anche perchè i test atletici del polacco erano stati confortanti. In effetti, l'andamento della partita ha dato ragione al tecnico rossonero, visto che Piatek è apparso vivo e, cosa che non guasta, raziocinante. Il vantaggio milanista è scaturito, infatti, da un'astuzia del centravanti che, entrato in area, vi è rimasto a galleggiare finchè un difensore rossoblù ha fatto la figura del pollastro provocando il rigore.

Le scelte di Pioli si sono dimostrate felici anche per quel che riguarda la conferma a sinistra di Bonaventura, protagonista di una giocata d'autore in occasione del terzo gol. E' la terza partita consecutiva che Jack si rivela l'arma in più del Milan. Suso, inoltre, a furia di essere criticato, ha deciso di far pervenire la sua adesione al progetto rossonero. L'assist a Hernandez ricorda quello che ho visto fare in Champions a Dejan Savicevic contro il Porto. Si giocava a San Siro e il match finì 3-0.

La prestazione di Hernandez, invece, è stata ambigua, in quanto l'esterno sinistro ha confermato di essere un fenomeno in fase offensiva, ma si è mostrato sciagurato in difesa dove, oltre al goffo intervento di mani che ha causato il primo gol bolognese, ha causato il calcio di rigore che ha permesso ai felsinei di realizzare la seconda rete. Orsolini ha restituito al Milan la furbata di Piatek del primo tempo, galleggiando a sua volta in area milanista finchè un altro pollastro, questa volta Hernandez, non gli è franato addosso.

Va ricordato che Pioli stava rovinando tutto quanto di buono era stato fatto dai suoi, quando ha messo in piedi una coppia di cambi piuttosto cervellotica. Correttamente, infatti, ha sostituito Bennacer, ammonito, rischiando l'ingresso di Biglia, sperando che nei pochi minuti restanti l'argentino non commettesse nefandezze. Il problema è sorto in quanto Pioli ha pensato di togliere anche Bonaventura e far entrare in campo Paquetà, evidentemente demotivato o che, comunque, non si aspettava più di entrare. Il centrocampo si è quindi ritrovato rivoluzionato per 2/3, causando 10 minuti di sbando che hanno portato al 2-3 e potevano portare anche al pareggio felsineo.

In un certo senso, questa scelta avventata di Pioli, sia pure messa in atto in un contesto di mosse azzeccate, deve mettere in guardia l'ambiente dal farsi prendere la mano. Pioli, primo fra tutti, non deve cedere alla tentazione di credersi il Mago Helenio Herrera, perchè non lo è. Non deve quindi pensare di poter far indossare ai suoi mutande, canotta e calzettoni sui pantaloncini, la casacca e le scarpe. Nella vita è già sufficiente essere bravi, senza dover essere necessariamente dei fenomeni.

L'ambiente stesso appare comprensibilmente gasato per il secondo successo consecutivo, per giunta conseguito giocando in maniera davvero valida. Non deve però farsi prendere la mano, dando retta a considerazioni come quella di Sconcerti, per il quale un Milan che gioca così è da scudetto. Un Milan che ascoltasse le sirene, temo, perderebbe la rotta e finirebbe per schiantarsi sulle rocce come i marinai antichi, ammaliati dal canto dolce di quelle creature infide.

Ai rossoneri mancano un terzino destro e un regista per dare il cambio a Conti e Bennacer. Non c'è, inoltre, un vero terzino sinistro, a meno di non voler recuperare Rodriguez. E soprattutto, al momento, c'è un solo attaccante adatto al gioco di Pioli, cioè Piatek. Ho l'impressione anche io che questo Milan possa fare molto bene, ma a patto di non finire fuori strada per la foga o l'esaltazione.