Chiariamo subito un punto: chi solleva perplessità sulla campagna acquisti rossonera non è un bieco nemico dei colori rossoneri, perché nelle strategie del Milan ci sono dei profili di rischio da non sottovalutare. Chiariamo, tuttavia, un altro punto: il rischio è una probabilità negativa, che non è destinata necessariamente a realizzarsi e che fa parte della vita, se ben calcolato. Vediamo di capirci.

Si è fatto notare che il Milan ha perso due titolari fissi, Donnarumma e Chala, avendo sostituito il primo con Maignan, un estremo difensore tutto da scoprire nel nostro campionato, mentre non ha ancora trovato il sostituto del secondo. E' verissimo, anche se vanno fatte alcune precisazioni.

Donnarumma non è il miglior portiere del mondo, come sostenuto da alcuni, né il migliore in Europa, come sostenuto da altri. Per fregiarsi di titoli come quelli occorre non prendere gol come quelli subiti da Austria, Spagna e Inghilterra, senza coprire a dovere la porta o coprendola in ritardo. E' il migliore dei portieri italiani, questo sì, e forse è stato anche il migliore del campionato italiano nella scorsa stagione, considerando l'annata non eccezionale di Handanovic (più completo di Gigio). In tal senso, però, non sarei così certo che il rendimento di Musso nell'Udinese sia stato inferiore a quello del portiere azzurro, ma diamo pure per scontato che l'estremo difensore argentino si sia fermato un gradino al di sotto del collega ex-rossonero. Il problema è che, al di là della disponibilità del Milan a riconoscere 10+2 milioni netti a Gigio,  era Gigio stesso che voleva andare via, convinto che Raiola lo portasse in bianconero, sapendo che, comunque, Leonardo si era messo in lista d'attesa per portarlo a Parigi, se la Juventus si fosse tirata indietro. Il Milan non ha lasciato andare via nessuno, in quanto nessuno voleva restare. La richiesta di 10+2 milioni netti era stata avanzata proprio perché era al di sopra delle possibilità del Milan attuale.

Il Milan non era entusiasta di Chala e Chala non era entusiasta del Milan. Capita. La società, senza molta gioia. era arrivata a 4,5 milioni, bonus compresi, sperando di trovare un altro giocatore più forte prima che il turco accettasse. Il turco sperava che si presentasse una società, ai suoi occhi, più prestigiosa di quella rossonera. E' andata bene a Chala, visto che l'Inter doveva a tutti i costi sostituire Eriksen e non ha discusso sull'ingaggio. Per il giocatore, piaccia o non piaccia ai milanisti, l'Inter è stata un salto di qualità. Forse, quando il danese ha rischiato la vita, Maldini e Massara dovevano intuire che si sarebbe aperta una porta in nerazzurro per Chala oppure lo hanno intuito e hanno lasciato che il giocatore si accordasse con i cugini per scaricare su di lui la responsabilità dell'addio. Non lo sappiamo, ma va detto che ci sono molti giocatori sul mercato (o potenzialmente sul mercato a voler spendere tanto) che possono sostituire il turco e che, in qualche caso, si presentano più forti. Il Milan li sta trattando tutti, contando sul fatto che nessuno tranne il Psg, il Chelsea o il City può o ha voglia di spendere. A fine mercato si vedrà come Chala sarà stato sostituito. Giudicare ora la questione, sarebbe come correggere un compito in classe togliendo i fogli all'alunno dopo che è trascorsa solo metà del tempo assegnato.

Un rimprovero che è stato avanzato è che diversi acquisti del Milan sono giocatori già in rosa che stavano tornando alle loro squadre per fine prestito. E' vero, ma non è una colpa, bensì un merito, visto che andava fatto.

Quanto a Diaz, la sua presenza mi ha sempre lasciato perplesso. Qual'è il suo ruolo? Tutti continuano a scrivere o a dire che è un trequartista, ma la parola trequartista ricorda molto la storiella dei popolani del secolo XIX°, i quali chiedevano a gran voce la Costituzione, ma erano convinti che la Costituzione fosse la bella moglie di un generale. Diaz è bravissimo nello spunto breve, bruciante, in 2-3 metri al massimo. Ha le leve corte e si perde negli spazi ampi, per cui o gioca molto vicino al centravanti oppure deve essere schierato in un centrocampo folto, con compagni che marcano al suo posto e si propongono per l'appoggio. Pioli lo metterebbe anche in porta, ma si sa cosa penso di Pioli, quindi lascio perdere l'argomento per non polemizzare già da ora con il tecnico. Diciamo, quindi, che può essere una risorsa importante, se si individua volta per volta, partita per partita, spezzone per spezzone, come utilizzarlo. Nei casi in cui l'utilizzo sarà sbagliato, si giocherà con l'uomo in meno, nei casi in cui sarà corretto. si giocherà con l'uomo in più. E badate che la formula, prestito secco per 2 anni senza diritto di riscatto, non è poi male. Sarà come se il Milan avesse trovato il giocatore svincolato, facendogli sottoscrivere un contratto di 3 anni (c'è anche la stagione scorsa...), per poi vederlo andare via alla scadenza del rapporto. E allora? Cinicamente si può dire che, non avendo speso nulla per il cartellino, non ci sarebbe danno alla fine del contratto. Donnarumma e Chala hanno dimostrato che dopo Bosman, nessun giocatore è tuo e che può andarsene quando vuole, quindi non è un vero investimento.

Al momento i centravanti sono un po' attempati e la salute di Ibra preoccupa. Ma Giroud si presenta ancora valido e ha richiesto un investimento minimo. E' vero che anche 1-2 milioni sono troppi per un trentacinquenne, ma il Chelsea aveva il dente avvelenato col Milan, non fosse altro che per il tentativo rossonero di ottenere uno sconto sul riscatto di Tomori, per cui ha rinnovato il contratto a Giroud solo per vedere Maldini e Massara bussare alla sua porta col cappello in mano. L'indennizzo ha avuto un valore simbolico. I dirigenti del Milan, d'altro canto, hanno preferito ingoiare il rospo, anzi uno stagno di rospi, col sorriso sulle labbra, perché l'operazione permetteva loro di risparmiare sull'acquisto di un centravanti. E poi hanno capito che occorreva dare soddisfazione morale al Chelsea, in maniera da porre termine a una guerra fredda che va avanti da anni, nonostante le molte operazioni fra le due società. Potrebbe accadere che, a fine mercato, con Bakayoko e Zyaech ancora in rosa, i londinesi non abbiano più interessi a far dispetti ai rossoneri.

Bakayoko a fine mercato, se arrivasse, sarebbe uno dei tasselli di un ideale all-in low-cost che il Milan sta cercando di attuare, riscatto di Tomori a parte. Ne fa parte anche Ballo-Touré, franco-senegalese promettente anche se in cerca di riscatto dopo una stagione poco felice a Montecarlo. Ne fa parte anche l'avvenuto riscatto di Tonali a cifre basse, a parte la non bella figura fatta nei confronti di Cellino, che l'anno scorso aveva ritenuto i rossoneri un interlocutore più affidabile dell'Inter. Ne potrebbero fare parte i rampanti Kaio Jorge e Warren Bondo, se il gioco al ribasso del Milan non desse il tempo al Red Bull Lipsia di turno, tanto per fare un esempio, di arrivare e portare via i ragazzi per pochi soldi in più. Per ora non sta accadendo, anche se il rischio esiste fino alla firma dei contratti. Diciamo che questo all-in a tariffa economy potrebbe anche andare in porto. Vedremo, senza essere né apocalittici (la società è ridicola e fa sempre male) né integrati (state zitti e non criticate, ma lasciate fare a chi ne capisce).

Mendes ha avuto incarico dalla società di trovare un acquirente per Leao ad almeno 25 milioni. Leao è potenzialmente un fenomeno, ma è stato preso di mira dai tifosi, i quali non hanno capito che il portoghese è stato quasi sempre schierato fuori ruolo per necessità. E' un'ala pura, di quelle che puntano l'uomo e vanno via sulla fascia o, se giocano punta, rendono se lanciate in contropiede. Al Milan forse non serve un giocatore così e amen. Va detto che, se arriva una palla alta, il ragazzo non salta o salta male e questo potrebbe essere un limite nel prosieguo della carriera.

L'acquisto migliore potrebbe essere Pobega, che scriteriatamente era stato messo sul mercato. Quando la società ha visto spuntare l'Atalanta, bravissima a individuare giovani low-cost, ha capito che, a 12 milioni, il cartellino del suo giocatore sarebbe stato un regalo agli avversari, come lo era stato l'eccellente Pessina. Speriamo che nessuno cambi idea di fronte a un pugno di euro.

Hauge non piace a qualcuno in panchina o in società, perché si sta cercando di mandarlo via da gennaio. Non sbaglia mai un pallone e ha una media gol alta, quindi ci si chiede quale sgarro abbia fatto e a chi. Forse è solo considerato una fonte di plusvalenza o è uno dei tanti misteri del calcio.

Kessie firmerà il rinnovo? A mio avviso sì, ma la società deve decidersi a fare uno sforzo economico, perché l'ivoriano vale molto più di Chala e non ha senso perderlo. Però, eviterei le reazioni isteriche se la firma ritardasse, in quanto ha ancora un anno di contratto e per un anno ancora le sue prestazioni pedatorie saranno per la società rossonera.

Riuscirà l'all-in a prezzi di saldo? Forse sì, ma incrociamo le dita dando un poì di fiducia alla società, pronti a darle una randellata in testa se decidesse di commettere fesserie. Pobega non deve fare la fine di Locatelli e Pessina.