Non molti giorni fa, parafrasando un detto famoso di Vujadin Boskov, scrissi su per giù: "Passaggio di proprietà è quando esce comunicato ufficiale.".

Dopo tre settimane di cantate e sviolinate su un imminente signing fra Elliot e gli sceicchi, in arrivo su agili e leggeri cavalli, pare che non se ne faccia più nulla. Al loro posto, secondo tradizione hollywoodiana, arriverà una task force americana (come diceva Pippo Franco negli anni '70, l'americani so' forti!). Il fondo è, come si chiama?Ah sì... ecco... Red Bird e gestisce un portafoglio pari solo a un quarto di quello di Investcorp. Vedrete che salterà anche questa trattativa, perché... non so... Joe Biden è juventino o per altre amenità. Subentrerà, allora, il fondo Cuccurucù che gestisce £ 50 (eh le vecchia care lirette...), ma risulterà essere il titolare della salumeria di fiducia della Royal Family britannica. Lo slogan pubblicitario? John Pepperepopoint's prosciutti e salami - i migliori panini di tutta Grosvenor e Belgravia!".

Insomma, non so come vada a finire, ma la questione sta prendendo la solita piega da "I soliti ignoti" di Monicelli, con Peppe er Pantera, Ferribotte, Capannelle e compagnia cantante. Sì, certo, stanno discutendo sulle formule di pagamento, sui diritti dello stadio e così via, come no? Vi diranno che queste cose vanno per le lunghe. Be', vi consiglio di diffidare di tutte le voci che continueranno a venire fuori nelle prossime settimane. Fatelo, perché è meglio, e... se poi dovesse venirne fuori qualcosa, vi sentirete più allegri, altrimenti non vi sentirete presi per il fondo delle braghe come tanti sprovveduti giulivi.

Il campionato, intanto, prosegue come da previsioni.

Da pronostico, venerdì l'Inter ha sbrigato la pratica casalinga contro l'Empoli. E' entrato con la testa altrove, ha preso un paio di gol quasi per caso, ma gli è bastato accelerare un po' per trovare la resistenza che incontrarono i 1000 di Garibaldi contro le truppe borboniche. Oltre alla differente caratura rispetto all'Inter, ai toscani non importava nulla del risultato e negli spogliatoi avevano le brochure delle agenzie di viaggi.

Il Milan giocherà a Verona, contro una squadra buona, ma alla sua portata. I fattori di rischio sono legati soprattutto all'ambiente, visto che la tifoseria scaligera è legata a quella rossonera da un odio quasi karmico ovvero che va oltre la vita e si ritrova nelle successive reincarnazioni. Ciò potrebbe caricare il Verona, che ha ancora chance di qualificarsi per la Conference League.

Il Milan ha già perso partite storiche nella città di Romeo e Giulietta ovvero nel 1972-73 e nel 1989-90. In entrambi i casi, tuttavia, i rossoneri venivano da due match storici di coppa europea. Nel 1973 avevano giocato e vinto la Coppa delle Coppe a Salonicco. Nel 1990 avevano superato la semifinale di Coppa dei Campioni dopo 120' tiratissimi in trasferta contro il Bayern di Monaco, grande storica del calcio continentale.

Va detto che, nel complesso, il Milan vanta una tradizione favorevole a Verona e, se ricordo bene. vinse partite importanti nel 1987-88 e nel 1991-92, annate scudettate. Una terza sconfitta, però, che ebbe conseguenze negative per i rossoneri fu quella del 2015-16, quando il Milan perse contro i padroni di casa già retrocessi, dando l'addio ai preliminari di Europa League.

I precedenti, secondo me, dovrebbero pesare poco sulla psiche di tecnico e giocatori, che sono ormai un'altra cosa rispetto a quelli dei Milan citati.

Se mai, preoccupa la designazione del signor Doveri come arbitro. Se pensiamo ad altre designazioni e a quella del signor Valeri la settimana scorsa contro la Fiorentina, si allunga un po' la lista degli arbitri con precedenti preoccupanti designati per il vecchio Diavolo. Ma anche questo era prevedibile e, probabilmente, rientra nel trend di guerra psicologica verso i rossoneri che si va protranendo dai primi della stagione. Del resto, nel 1989-90 l'arbitraggio di Lobello jr. in Verona-Milan fu giudicato disastroso anche da Lobello sr., il quale, in un'intervista successiva, provò a giustificare quella direzione di gara sostenendo che anche lui, alla stessa età del figlio, aveva combinato casini. In realtà, pur comprendendo la benevolenza di un babbo verso il rampollo, Lobello sr. non era mai sceso al livello cui arrivò suo figlio quel giorno del 1990.

L'arbitro sarà, comunque, il signor Doveri, ma il Milan eviti di pensare a lui. Si concentri, inveve, su un dato obiettivo. Può, infatti, rimanere in testa anche pareggiando. Non deve sopravvalutare questo vantaggio, altrimenti finirà per scendere in campo deconcentrato come nel derby di ritorno in Coppa Italia. Non lo sottovaluti, perché se dovesse andare in svantaggio, potrà evitare la trappola dell'ansia.

Sarà tutta una questione di equilibrio.

In realtà, il fatto che il match, anche per ragioni storiche, venga presentato come difficile, può essere un vantaggio psicologico per squadra e allenatore. A ben pensarci, infatti, restando fermo il valore dell'avversario, i rossoneri si deconcentrano meno se temono chi hanno davanti. Nel derby di ritorno in Coppa Italia, del resto, sapevano che un loro gol avrebbe avuto peso doppio, visto che giocavano in trasferta, e iniziarono molto male.

La settimana prossima, il Cagliari potrebbe essere un avversario poco morbido per i nerazzurri, ma molto dipenderà dal match dei sardi contro la Salernitana. In caso di sconfitta, le speranze del Cagliari diventerebbero, più che altro, teoriche. 

Ah, non mi sono dimenticato del titolo di questo articolo. Verona-Milan è come il match clou di un evento di pugilato. Dalle 12:30 in poi vanno gli incontri del sotto-clou e nel frattempo, il Milan è negli spogliatoi in accappatoio, con le mani fasciate, e si scalda. Si scalda... mentre l'affare Investcorp si fredda.

Poi si sa, come dicono gli stessi Arabi, il destino è un libro aperto in cui può leggero solo l'Onnipotente. Vediamo, quindi, come andranno le cose e poi tireremo qualche somme.