E così anche quest'anno è giunto il tanto atteso periodo natalizio, presentato tra un dpcm e l'altro come il più particolare di sempre, seppur poi realisticamente da vivere all'insegna della semplicità, e forse tra le altre cose con un pizzico di umanità in più. Niente cenoni, no alle riunioni con parenti e non, o almeno queste le direttive del governo, che insomma, diciamocelo chiaramente, si trova a confrontarsi quasi costantemente con il malcontento della gente.

Ma non è di questo che vorrei parlarvi oggi, bensì di quello che quanto meno, nonostante la tristezza degli stadi vuoti, continua a tenerci compagnia, tra un dolcetto e l'altro assaporato comodamente vicino all'albero di Natale.
Eh sì, perché è davvero innegabile che il campionato quest'anno si presenti come uno dei più interessanti in assoluto, con il tanto conclamato ritorno di quell'equilibrio competitivo ormai da tempo dimenticato a riaccendere le speranze di tutti coloro, che al giorno d'oggi si erano abituati a guardare sempre la stessa squadra triofante.
Sia chiaro, la Juventus resta ancora la favorita nonostante le difficoltà riscontratate dal neo allenatore Andrea Pirlo, per il semplice motivo che vanta ancora della rosa più forte in assoluto nella competizione, potendo contare su un'innumerevole quantità di soluzioni (soprattutto offensive), che in un calcio poco tattico come quello odierno, possono fare la differenza in qualunque situazione.
Come già accennato però, la formazione guidata dall'ex campione del mondo non sta disputando la sua stagione migliore, e quindi come di consueto le "ex inseguitrici" ne stanno momentaneamente approfittando per rosicchiarle un po' di terreno.
Il Milan su tutte, sta disputando un campionato davvero impressionante, basti pensare che 10 anni fa, quando vinse il suo ultimo scudetto con Max Allegri in panchina, i rossoneri raccolsero 34 punti nelle prime 15 giornate, che in proiezione, dato che il prossimo avversario del diavolo sarà un Benevento tutt'altro che irresistibile, potrebbero essere addirittura 3 in meno di quelli raccolti quest'anno.
Un rollino di marcia indubbiamente da scudetto, senza alcun dubbio ormai, considerando inoltre che i rossoneri sono ancora imbattuti in campionato e si stanno riscoprendo sempre più in grado di volgere le partite a proprio favore, trasformando quelli che altri chiamano ostacoli, in punti di forza da sfruttare a proprio vantaggio.

C'è una piccola riflessione, nata dal parallelismo tra presente e passato che mi piacerebbe condividere con voi, anche se per molti potrebbe essere solo una fantasia da tastiera: sulla fascia sinistra del Milan corre un treno che non si ferma mai, è un francese di origini spagnole, si chiama Theo Hernandez, e di certo il suo nome non è più una sorpresa.
Proprio come lui, 10 anni fa esatti, correva la stagione 2010-11, un altro fenomeno spiccava il volo proprio sul campo di San Siro, benché non esattamente con la maglia a strisce rossonere del Milan: stiamo parlando proprio di Gareth Bale.
Il giovane gallese, arruolato tra le fila del Tottenham Hotspur, si fece notare dal mondo intero in quell'occasione, il match di andata contro l'Inter valido per la fase a gironi della Champions League: era imprendibile, le sue accelerazioni folgorarono i tripletisti nerazzurri, con un certo Maicon (non uno qualsiasi), che non potè nulla di fronte alle sue sgroppate clamorose.
Gareth Bale segnò una tripletta storica, guadagnandosi gli occhi e l'interesse dei più prestigiosi club europei, a partire dal Real Madrid, che qualche tempo dopo si adoperò nel trasferimento più costoso di tutti i tempi (fino ad allora). Seguendo le orme del gallese, anche Theo sta infiammando San Siro con galoppate senza sosta che spesso e volentieri lo rendono uno degli uomini più pericolosi in zona goal, nonostante il suo mestiere sia quello del terzino.

Forse in futuro, anche lui potrebbe subire un percorso simile a quello del suo "predecessore", ovvero uno slittamento della sua posizione verso la trequarti campo avversaria, in cui potrebbe stabilmente creare palle goal, grazie al suo strapotere fisico. Inoltre, nella partita disputata recentemente contro il Parma, terminata 2 a 2 proprio con una sua doppietta, Hernandez ha dimostrato di possedere anche la dote del colpitore di testa, esattamente come Gareth Bale ai tempi d'oro trascorsi con la maglia degli spurs. 
Esistono indubbiamente anche delle differenze tra questi due grandi professionisti, ma la capacità di spaccare la partita e diventarne protagonista con la propria forza è ciò che li accomuna maggiormente, rendendoli leader e punti di riferimento nelle proprie squadre. 

Ciò testimonia senza alcun dubbio che anche se gli anni passano per tutti, la bellezza di questo sport rende possibile la nascita di talenti che possono ripercorrere le gesta dei grandi che li hanno preceduti, e chissà se Theo riuscirà ad eguagliare quanto fatto dal gallese, vincendo un titolo che al Milan manca ormai da 10 lunghissimi anni.