Il Milan non esce da questo turno di campionato nella maniera peggiore possibile. La Roma, il più accreditato fra i suoi competitor per il 4° posto, a fine primo tempo stava vincendo a Milano contro l'Inter, per cui i rossoneri hanno corso il rischio più che serio di ritrovarsi a inseguire quel quarto posto che, prima del derby, sembrava addirittura poco. Il problema è che il campionato non è finito ieri sera, ma prosegue per qualche altra giornata e i rossoneri  devono difendere questa posizione alla quale sembrano ormai attaccati con il collante meno forte che ci sia: lo sputo.

Sì, il Milan è ancora in Champions per effetto della sputazza, vista la condizione generale mostrata a Parma. A fine partita un Gattuso sotto shock, dimostrando di essere fuori dalla realtà, ha tirato fuori la classica motivazione del tecnico che non sa più cosa dire. I suoi ragazzi, infatti, non avrebbero fatto quello che dovevano fare, come se Rino non avesse visto che correvano con bisacce piene di sabbia attaccate al collo e palle di piombo incatenate alle caviglie. Lo ha affermato come se non si fosse notato quanto il Milan era stato bolso nel battere la Lazio, a sua volta in crisi, e giocando per giunta sul filo dei nervi tesi. E' bastato che i giocatori interpretassero il match con un atteggiamento normale, perchè non riuscissero più a battere un chiodo.

E' proprio lo stato mentale dell'allenatore a preoccupare maggiormente, pensando anche all'altra perla di Gattuso, secondo cui il Parma avrebbe pareggiato per caso. Prima del vantaggio rossonero, invece, gli emiliani sono stati l'unica squadra a rendersi pericolosa e, dopo il gol di Castillejo, il Milan ha avuto solo l'occasione del gol di Cutrone, annullato correttamente per fuorigioco di Piatek. Dove Rino abbia visto la casualità del pareggio, io no lo so.

Un'accusa all'allenatore che non condivido è quella di aver lasciato fuori Paquetà, per il cui utilizzo non corretto io stesso ho spesso criticato Rino. Infortunatosi con l'Udinese, Paquetà doveva restare fuori un mese e non mi è sembrato scandaloso che il brasiliano sia rimasto escluso dall'impiego a Parma. Nel 2012 Thiago Silva era in condizioni fisiche precarie, fu rischiato inutilmente contro la Roma e saltò il finale di stagione, senza poter essere schierato a Barcellona nel ritorno di Champions. Da questo punto di vista non mi sento di dare la croce addosso al tecnico. Se si fosse comportato come Allegri nel 2012 e avessimo visto Paquetà uscire malconcio, lo avremmo impalato tutti.

Se vogliamo non condivido neanche l'accusa rivolta a Borini di aver causato il calcio di punizione che ha permesso al Parma di pareggiare. Il suo avversario si stava accentrando per battere a rete dalla stessa posizione da cui poi è scaturito il gol e un minimo di pressione occorreva mettergliela. Il fallo, dal canto suo, non è stato così netto e, se Valeri non ha inventato niente nel concederlo, qualche suo collega non l'avrebbe dato. E' stato molto peggio l'atteggiamento, confusionario e passivo nel contempo, di Donnarumma sull'esecuzione del calcio piazzato. Un grande portiere non prende quei gol, ma non mi sembra che Gigio stia dimostrando di esserlo. E' un fenomeno sui tiri scoccati da meno di 3 metri e, se è in buona, risulta affidabile anche sulle altre giocate, ma in queste occasioni, se poco poco si abbassa il livello dell'attenzione, il ragazzo fa paura. Mi dispiace, ma prima ce ne renderemo conto e meglio sarà per tutti. Borini dal canto suo non è un fenomeno, ma un onesto mestierante del calcio, però è duttile ed è funzionale al progetto di Gattuso. Per quanto, dovrebbe ormai essere evidente, io  non creda più in questo progetto, finchè Rino siederà sulla panchina del Milan, troverò coerente l'utilizzo di Borini.

Personalmente, giocherei con 3 elementi scelti fra Piatek, Cutrone, Paquetà e Suso, ma terrei Borini a portata di mano per quelle partite in cui occorre maggiore copertura. Nel calcio esistono anche i giocatori che non sono fenomenali nel loro ruolo, ma sanno fare più cose. Il vituperato Borini è un po' un gadget multiuso e non è costato praticamente nulla. Quantomeno non pesa sul bilancio quanto André Silva.

Ora il Milan è atteso da 2 partite terribili che, se dovessero essere vinte non risolverebbero niente, ma se dovessero risolversi negativamente, rischierebbero di escludere i rossoneri anche dall'Europa League: contro la Lazio nella semifinale di Coppa Italia e contro il Torino in campionato. Domenica il Milan potrebbe trovarsi, infatti, escluso dalla finale di coppa e scavalcato in classifica da Roma, Atalanta e dal Torino. Il quarto posto se lo giocherebbero Roma e Atalanta, considerando che i capitolini godono dei favori, quanomeno, di gran parte della stampa e della RAI, mentre l'Atalanta, come avevo segnalato, gioca il miglior calcio di tutti.

Per salvarsi il Milan deve fare come John Belushi in Animal House ovvero urlare che la guerra  non è finita finchè non lo dice il Milan stesso. Dovrebbe giocare queste 6 partite che restano (semifinale compresa, senza pensare alla possibile finale) con la stessa carica nervosa mostrata contro la Lazio. E poi dovrebbe anche incrociare le dita, perchè la carica nervosa potrebbe non bastare. Non sarà facile, anzi sarà difficilissimo, ma ai rossoneri, piaccia o no, resta solo questo.