Leonardo, da dirigente del Milan, ci riprova. Dopo 13 anni e la scoperta di Kakà, all'epoca con la collaborazione di Ariedo Braida, l'ex allenatore di Milan e Inter e dirigente del PSG, prova a consegnare al Calcio Europeo un nuovo crack. Il calciatore in questione si chiama Lucas Tolentino Coelho de Lima, detto Paquetà, brasiliano di Rio di appena 21 anni, al momento tesserato per il Flamengo. Sembra fatta per una cifra intorno ai 35 milioni di euro, e sembra bruciata la concorrenza di due grandi del calcio mondiale come PSG e Barcellona, che avevano messo gli occhi sul giocatore. Insieme a Vinicius Jr, acquistato la scorsa estate dal Real Madrid per 45 milioni, Paquetà viene considerato il nuovo fenomeno. Accostato spesso a Neymar per la sua capacità nel dribbling, ha ancora ampi margini di miglioramento e tutto il tempo per crescere. Alto un metro e 80, per 72 kg di peso, Paquetà è un giocatore agile e sgusciante, ma anche fisicamente ben strutturato e quindi in grado di resistere a tackle e scontri, e peraltro molto migliorato nel gioco aereo, anche se, ovviamente, non è uno dei suoi punti di forza. 

Il giovane brasiliano cresce nella cantera del Flamengo, arrivando ad esordire in prima squadra il 28 maggio del 2017. Utilizzato dapprima come falso nueve, col passare del tempo e nel corso della propria maturazione la sua posizione viene arretrata fino a farlo diventare un centrocampista totale. Abile nel palleggio, mago del dribbling con abilità da giocoliere, Paquetà riesce ad avere una grande visione di gioco. Piede sinistro molto preciso, che gli consente, unito alla velocità di pensiero, di smarcare spesso i compagni vicino all'area di rigore. Rimane, ovviamente, un centrocampista spiccatamente offensivo, anche se in qualche occasione si è dimostrato capace di contrastare le azioni avversarie con intelligenza e sagacia tattica. Queste caratteristiche, oltre che a conquistare il posto in prima squadra, gli sono valse la convocazione nella Nazionale di Tite, nonostante l'abbondanza nel ruolo. Paquetà ha, infatti, esordito il 7 settembre 2018 nell'amichevole contro gli Stati Uniti. In questo campionato è arrivato già a quota nove reti segnate in 24 presenze, triplicando, di fatto, il proprio score delle scorse stagioni. Ha inoltre iniziato a calciare anche le punizioni con precisione chirurgica, trovando spesso il sette delle porte avversarie.

Scontati, soprattutto per i tifosi rossoneri, sono i paragoni con l'altro brasiliano già citato. Quel Kakà che rivoluzionò lo stile di gioco del Milan, diventando il fenomeno di cui si è approfondita la carriera in un articolo precedente.  C'è da dire, in tutta sincerità, che spesso questi ragazzi che arrivano dal Brasile, in un campionato totalmente diverso ed in un ambiente totalmente diverso, non riescono a confermare quanto di buono fatto vedere in patria, ma il colpo di Leonardo e Maldini è di quelli a sensazione. Anche solo dal punto di vista ambientale questo acquisto, che dovrebbe essere perfezionato per gennaio, dà la sensazione di una progettazione che nei pressi di Milanello non si vedeva da un decennio. Fondamentale, per il giocatore, sarà abituarsi presto alla diversa velocità del gioco del calcio europeo, e alla tattica, in alcuni casi anche esasperata, che molti club utilizzano per bloccare gli avversari. Se riuscirà a sfruttare la propria, indubbia, capacità tecnica, ed a sviluppare la già presente velocità di pensiero, questo ragazzo potrebbe davvero diventare un cardine per la rinascita del Milan. 

Indubbiamente per Gattuso l'arrivo di Paquetà a gennaio fornirebbe una diversa soluzione allo scacchiere tattico, anche se il gioco dei rossoneri potrebbe subire, di riflesso, un cambiamento sostanziale. Chi godrebbe dei servizi del brasiliano è sicuramente Gonzalo Higuain, che ha già affinato l'intesa con Suso, e che potrebbe trovare in Paquetà un altro abile partner per trovare la rete. Il compito dell'allenatore rossonero sarà quello di non lasciare cadere nel vuoto le qualità del ragazzo, cosi come successo, ad esempio, a Pato. Questa la sfida più grande. Attendendo l'ufficialità, comunque, questo colpo conferma, qualora ve ne fosse bisogno, la crescita del calcio italiano. L'arrivo di CR7, il ritorno prorompente delle milanesi e la crescita di tutto il movimento, iniziano ad attirare nuovamente anche le nuove generazioni. Gli anni 90 e 2000, in cui la Serie A era il miglior campionato del mondo, sembrando finalmente tornare. Per i tifosi e gli appassionati questa non può che essere una grandissima notizia. Pronti ad essere deliziati dalle giocate funamboliche di Paquetà. Il futuro ci dirà se saremo di fronte ad un fenomeno, o all'ennesimo brasiliano di passaggio.