A parziale scusante del Milan, si può dire che oggi è sceso in campo senza centrocampisti di quantità, cosa che ha costretto Gattuso a impostare un centrocampo con Mauri regista affiancato da Calabria e Chala nel ruolo inedito di mediani di spinta. La scusante è parziale, tuttavia, in quanto Montolivo è stato ancora una volta masochisticamente ignorato. Castillejo e Suso giocavano larghi, cercando di servire l'inesistente Higuain in attacco. Per il resto i rossoneri hanno dato l'impressione di non esistere più fisicamente, perché psicologicamente, vista la posizione in classifica, dovevano esserci.

Il Milan ha avuto 2 sole occasioni da gol. Una con Chala che, oltre a consumarsi da mediano senza averne le doti fisiche, ha superato Lafont con un sinistro (che non è il suo piede) rasoterra. Un difensore ha ribattuto. Nel secondo tempo Rodriguez, con la sua squadra già in svantaggio, ha costretto il portiere viola alla grande parata, con un colpo di testa a spiovere.

Nel finale sono usciti Mauri e Castillejo per Cutrone e Laxalt, con Chala che è passato alla regia arretrata, altro ruolo non suo, affiancato da Calabria e Laxalt. Il risultato è che i rossoneri sono scomparsi e la Fiorentina ha controllato senza problemi il resto del match. Pioli ha con tutta evidenza tratto insegnamenti dal finale di Olympiakos - Milan, perché i suoi sono riusciti a ridurre a 7-8 minuti di gioco effettivo i 19 minuti finali (recupero compreso): falli vifliacchetti per spezzare il gioco, sostituzioni che duravano 2 minuti l'una e ricerca del fallo rossonero per allungare il brodo. Però il calcio è questo e il risultato dà ragione ai viola.

Per buona misura, Donnarumma sul gol di Chiesa pensava ad altro, era visibilmente fermo sulle gambe e si è tuffato quando il gioco stava già riprendendo a centrocampo. Ma forse si è adeguato al torpore generale.

Difficile indovinare il confine fra i demeriti dell'allenatore e quelli dei giocatori. Chala si è adattato a giocare in 2 ruoli in cui poteva e doveva giocare Montolivo, che sarà anche Jago pugnalatore alle spalle dei tecnici rossoneri, ma oggi andava schierato.

La verità è che il Milan ha dimostrato di avere il motore in panne, come si era visto a Bologna. Si può dire anzi che è solo un nome nel calendario e nella classifica. Non ha consistenza effettiva.

E' solo un'entità astratta.