Il Diavolo non era in crisi per aver pareggiato contro Salernitana e Udinese, così come non è diventato invincibile ieri sera, quando ha espugnato il difficile terreno del San Paolo. I rossoneri hanno regolato un avversario di livello e col morale alle stelle, che aveva i suoi stessi punti in classifica.

I rossoneri sono sempre gli stessi, perché danno il meglio di sé nei confronti diretti, intesi quelli con le altre sei avversarie più forti, mentre si rammollisce e vede fantasmi contro le altre compagini. Il Diavolo, infatti, ha marcato 21 punti negli scontri diretti, che diventano 25 se consideriamo le partite di Coppa Italia contro Lazio e Inter. Se non è saldamente lanciato verso lo scudetto, è solo perché ha rallentato contro alcune delle altre squadre, oltre che per alcune decisioni arbitrali inspiegabili. Non è stato tanto il numero degli errori arbitrali a stupire, ma quanto essi siano stati netti e clamorosi, quasi a escludere margini di errore per i direttori di gara.

Il Napoli è un'ottima squadra, ma a mio avviso ha sopravvalutato la vittoria presa in extremis contro la Lazio. Ha dato per scontato che anche il match casalingo col Milan terminasse con lo stesso esito. Forse aveva pensato che il Milan fosse sulle gambe, a causa del pareggio casalingo contro l'Udinese, senza considerare che, comunque, il Milan si era fatto valere pochi giorni fa nel derby di Coppa Italia. Quindi, quando il Milan è andato in vantaggio, gli azzurri sono apparsi quasi increduli, come se stessero assistendo a qualche catastrofico prodigio che non trovava spiegazione nelle leggi del cosmo e della natura.
Per lo stesso motivo, sbaglierebbe l'ambiente rossonero a sopravvalutare il successo di stasera
, perché ora il Milan deve confermarsi contro squadre di categoria inferiore, ma solide e messe dignitosamente in campo.

Il Napoli ha provato a sorprendere i rossoneri con un inizio furioso, esattamente come aveva fatto contro l'Inter. Il Milan, molto attento, ha sofferto per una ventina di minuti, ma ha stretto i denti e, dalla metà del primo tempo in poi, ha preso in mano le redini della partita con una discreta sicurezza.
Il Napoli pressava in tutte le zone del campo, con marcature individuali in attacco, ma raddoppiando e triplicando a centrocampo e in difesa, come del resto è suo solito. Dal canto loro, i rossoneri hanno pressato alto e poi difeso con marcature individuali, ma come già accaduto nel derby di Coppa Italia, il pressing a centrocampo prevedeva i raddoppi. Inoltre, una volta in vantaggio, il trio di centrocampo (Tonali-Bennacer-Kessie, poi Krunic per Tonali) è riuscito a erigere un muro efficace a protezione della difesa, che non è stata abbandonata a sé stessa.

Il vantaggio rossonero è nato da un tiro sbilenco di Calabria, trasformato in gol da Giroud per una rete simile a quella del pareggio siglato nel recente derby di campionato. Quel tiro sbilenco ha confermato, tuttavia, l'importanza di tirare in porta, perché la marcatura può nascere anche dai tiri sbagliati o dalle deviazioni di portieri e difensori. Pare, invece, che tirare castagne verso la rete, sia una cosa poco perbene, in nome di un fanatismo autolesionistico e zelota.
In vantaggio, il Milan meriterebbe una tiratina d'orecchie per non aver approfittato di quella manciata di minuti in cui i partenopei erano, comprensibilmente peraltro, confusi. E comunque, poco dopo il quarto d'ora della ripresa, Leao non ha affondato, rinunciando platealmente ad avanzare. Ha preferito controllare la palla a centrocampo. Forse ha fatto bene, ma è sembrato il segnale di una rinuncia ad attaccare. Poi, per qualche minuto, i rossoneri hanno controllato palle difficili in zone nevralgiche con sicurezza, a mio avviso, eccessiva.
In generale, anche nei momenti in cui il Napoli rifiatava, la solita imprecisione nell'ultimo passaggio ha aggravato la tendenza rossonera a voler andare in porta palla al piede. A meno di un quarto d'ora dalla fine, infatti, c'erano 5 milanisti in area. Tanti, ma forse troppi, visto che a volte sarebbe consigliabile concludere prima.

I cambi, questa sera, sono stati poco influenti. Giroud aveva la caviglia acciaccata per un fallo, forse non cattivo ma doloroso, di Koulibaly. Al suo posto è entrato Rebic, mentre Krunic ha sostituito Tonali, cosa che forse poteva essere evitata, visto che lo stesso Tonali aveva saltato il derby di coppa. Ci sarà stato un motivo, ma non credo tattico. Krunic non ha giocato male, ma ha tenuto palla in zone nevralgiche, dando l'impressione di cercare falli che Orsato non gli ha concesso, mentre sarebbe stato meglio far scorrere la palla in avanti.
Parlando di falli, Orsato ha arbitrato senza fischiare le spinte e i colpi d'anca, sanzionando invece gli sgambetti. Qualcosa è sfuggito di qua o di là, ma in generale è stato abbastanza preciso. Potenzialmente è un signor arbitro, perché quando vuole, sa arbitrare.
Ha sorvolato su un intervento sospetto di Koulibaly su Bennacer e in occasione di un altro intervento di Tomori su Osimhen, ma in tal senso è apparso equanime. Ha esagerato nell'ammonire Giroud per un intervento non cattivo su Ospina, rimasto dolorante a terra più per motivi fortuiti che per altro.

Mi ha colpito il finale, quando per un minuto il Milan ha tenuto palla all'altezza del calcio d'angolo partenopeo e, secondo dopo secondo, il mischione diventava sempre più surriscaldato. Dopo l'ennesima melée, quando credo ci fosse un ulteriore fallo laterale a favore dei rossoneri, Orsato ha chiuso il match con 10 secondi di anticipo, temendo la rissa.
Il Napoli si è fatto preferire per le sovrapposizioni sulle fasce, mentre il Milan è stato più bravo nel far salire la palla dalla difesa con la solita catena di scambi rapidi.

Ora l'Inter resta potenzialmente in testa, perché ha sempre il recupero da disputare contro il Bologna. Però ci sono 30 punti da assegnare e, almeno in teoria, non è fuori del tutto neanche la Juventus, visto l'equilibrio, più verso il basso che verso l'alto, di questo campionato.
Per l'ennesima volta, i rossoneri dovranno dimostrare di saper fare punti anche contro chi è più in basso del 7° posto. Ci riusciranno?
Per ora sono in vantaggio negli scontri diretti contro l'avversario più pericoloso ovvero l'Inter. Sono alla pari con Napoli e Juventus, ma quelle squadre, per ora, hanno, una migliore differernza reti. In tal senso. è stato gravissimo l'errore di Saelemaekers nel recupero, quando ha mancato un gol da "questo lo segnavo anche io". Avrebbe regalato al Milan lo 0-2 e la superiorità nei confronti diretti anche nei confronti degli azzurri. Questi, tuttavia, sono discorsi che avrebbero senso in caso di arrivo a pari punti, evento che, per il primo posto, non si verifica dagli anni '60, quanto il Bologna di Bernardini vinse lo Scudetto allo spareggio. E' stata l'unica volta in cui è avvenuto.
Empoli, Cagliari e compagnia bella, sfideranno il Milan, le sue idiosincrasie e i suoi fantasmi. Il Milan dovrà provare per l'ennesima volta a esorcizzare il suo peggior nemico: sé stesso.
Per ora, comunque, godiamoci la vittoria è il duo Kalulu-Tomori. Sontuosi.