Paul Singer, fondatore e azionista del fondo Elliott Management Corporation, tra i maggiori fondi hedge americani, ha sempre portato avanti un concetto fondamentale: valorizzare i propri investimenti.
Partendo da questo principio, pensare che Elliott resti immobile davanti alla situazione societaria rossonera appare totalmente assurdo.
Il Milan, come ormai si legge da giorni sulle varie testate giornalistiche, sportive e non, rischia l'esclusione dall'EL, con conseguente rivalutazione della rosa attuale e dell'ormai prossimo mercato estivo.
Perdere giocatori attualmente in rosa, come i vari Romagnoli e Bonucci, per fare dei nomi, equivarrebbe a deprezzare un "bene" in cui Elliott ha investito somme considerevoli, mentre un Milan senza EL si ritroverebbe a perdere introiti complessivi pari a circa 15/20 mln di euro. Il destino del Milan quindi è chiaramente nella mani del fondo americano, che sicuramente sarà protagonista principale della memoria difensiva che i vertici di via Aldo Rossi presenteranno alla Commissione Giudicante della Uefa, iniziando a partecipare più attivamente alla gestione del club, mantenendolo in salute, garantendo un fatturato in crescita e valorizzandone la rosa in quanto ha tutto l'interesse, non di appropriarsi del milan, come ormai è risaputo, ma di renderlo più appetibile agli occhi dei potenziali acquirenti.

​Elliott, in definitiva, oggi è e resta l’alleato più forte del club rossonero, nel quale credere per uscire, al più presto, da questo momento che la storia della società ed i suoi tifosi non meritano di vivere.