Il Milan di sabato è riuscito in un'impresa storica, ovvero risuscitare due avversari virtualmente defunti: Inter e Stella Rossa. Dopo l'eliminazione in Coppa Italia a opera della Juventus, l'Inter era come quei pugili che, pur non essendo KO, attendono all'angolo col viso tumefatto e lo sguardo spento, mentre il manager si chiede se gettare o meno la spugna.
I nerazzurri erano ormai fuori da due competizioni su tre di cui una, la Champions, era la più importante. Lo stesso Antonio Conte aveva mostrato di essere sull'orlo di un esaurimento nervoso, come le donne di un famoso film di Almodovàr. Vincendo a La Spezia, come era nelle sue possibilità, il Milan avrebbe messo pressione addosso all'Inter, impegnata contro un avversario non banale. Gli stessi serbi della Stella Rossa di Belgrado non nutrivano grandi speranze di passare i sedicesimi di finale della Europa League, visti i loro risultati nelle coppe degli ultimi anni. Probabilmente si sarebbero accontentati di un'eliminazione onorevole.

E invece no, sarebbe stato troppo comodo! Si è preferito considerare Spezia-Milan un allenamento in vista del derby, della Stella Rossa e della Roma, né più né meno del Crotone fanalino di coda della classifica. Lo Spezia, invece, aveva eliminato la Roma in Coppa Italia e battuto il Napoli, oltre a fare molto bene contro l'Atalanta, quindi da cosa nasceva questa sicurezza rossonera? Con una squadra appesantita in maniera incomprensibile (e su ciò ritornerò più avanti), deconcentrata nei giocatori e nel mister, il Diavolo ha rovesciato una situazione aurea, ritrovandosi nelle peste.

L'Inter ha giocato contro la Lazio una partita che sembrava la vecchia pubblicità di un tè, il cui slogan era "la forza dei nervi distesi", vincendo 3-1 un match in cui il risultato non è mai stato realmente in discussione. Tutti coloro che da settembre cantavano a vuoto le inclite gesta dei  nerazzurri, anche se i nerazzurri di inclite gesta non ne facevano, sono partiti in coro per intonare il Te Deum all'insegna di "L'avevamo detto!". I giornalisti tifosi della beneamata, dal canto loro, ormai minacciano terribili cose per la stracittadina. E il bello è che è tutto giusto e lecito, perché il Milan aveva le chiavi dell'auditorium, ma ha spalancato le porte e si è addirittura seduto all'organo, ha battuto il tempo con il piede... 1-2-3 ecc. per poi iniziare a suonare. Può quindi stupirsi se gli altri gliele cantano? Ora il Diavolo beva la medicina e si metta di buzzo buono: dovrà affrontare l'Inter da sconfitto virtuale e designato per cui, anche se non è detto che perda, dovrà affrontare una fatica di Sisifo non indifferente. Si è ammalato per colpa sua e ora non frigni se lo sciroppo è amaro.

La Stella Rossa di Belgrado, grande storica del calcio europeo, che una volta riuniva il meglio della ex-Jugoslavia e nel 1991 ha vinto la Champions, è in fermento. La società ha provato in extremis a giocare col pubblico, anche se inutilmente, segno chiaro di convinzione. Stankovic (giustamente da ex-interista) ha minacciato di sfiancare i rossoneri in vista del derby, nell'evidente tentativo di distrarli e inibirne ogni furore agonistico. Ma è tutto frutto del comprensibile entusiasmo dopo aver visto il Milan dimesso di sabato. E questo atteggiamento dei serbi, legittimo visto che sono gli avversari e vogliono vincere, è sacrosanto, perché è stato il Milan a offrire le terga alla pedata.

E' vero, questa è un'annata talmente strana che ogni partita fa storia a sé, ma ciò vale fino a un certo punto e, comunque, non si può rinunciare ai vantaggi psicologici di cui godeva il Milan, senza essere colpevoli, anche se dovesse andare bene. Kessie che, dopo 2 minuti, spara la palla indietro verso Donnarumma con un no-look e l'avversario spezzino che si fionda sulla sfera, è una foto agghiacciante, così come Pioli che, avendo avuto la fortuna di andare al riposo sul risultato di 0-0, non ridispone gli uomini per evitare di chiedere troppo alla sorte. Del resto, se sullo 0-2 Pioli ha fatto entrare il secondo centravanti in una partita in cui non riusciva neanche a far arrivare la palla al primo centrattacco, forse era in bambola totale.

Ma vorrei tornare sulle gambe pesanti dei giocatori nella serata di La Spezia. Domenica avevo scritto, con un certo anticipo: "Pronti via e i rossoneri danno subito l'impressione di giocatori che hanno sostenuto un doppio allenamento pesante, mattina e pomeriggio, per cui hanno le gambe grevi e la nausea per il lavoro fisico. Non può essere così, ma la corsa e l'atteggiamento sono quelli.". Infatti non era così, i  giocatori non avevano sostenuto allenamenti pesanti sabato, però qualcosa era successo, in quanto la squadra sembrava correre con i palloni medicinali appesi ai pantaloncini. Si è venuto poi a sapere che c'era stato sì un lavoro di richiamo atletico, ma soltanto prima di affrontare il Crotone. E qui i conti non tornano, perché dal Crotone allo Spezia sono passati 6 giorni e, se il lavoro fosse stato fatto bene, un minimo di scioltezza si sarebbe dovuta vedere.

I casi sono due quindi, che si escludono a vicenda:
1) ci stanno propinando una pezza a colori per dire che lo staff tecnico atletico non ha commesso l'errore di caricare la squadra prima di La Spezia;
2) il lavoro è stato sbagliato al punto da lasciare strascichi tosti anche a distanza di una settimana.

Non posso pensare ad altro, ma va bene. cosa fatta capo ha... o forse no, non ha ancora capo, perché adesso il tecnico e lo staff dovranno mostrare di aver rischiato con lo Spezia a ragion veduta, in quanto se le cose andassero male nei prossimi 4 match, allora non ci sarebbe scusa che tenga, ma sarebbe stata fatta una frittata. E sento anche frasi sinistre provenire da Milanello, cioè di un Mandzukic titolare a Belgrado, quando è apparso moscio anche in 20 minuti, cosa che fa pensare a un turn-over pesante in coppa pensando al derby. Io dico, invece, come la penso. L'andata di Europa League si gioca fuori casa, quindi i gol valgono doppio ed è ora che bisogna andare coi titolari, vincere, chiudere i giochi per poi compensare la fatica nel derby con l'entusiasmo. In caso contrario si richia di perdere a Belgrado e poi con l'Inter. Altrimenti, a cosa cribbio sarebbe servito appesantire i giocatori se non per dare loro la benzina necessaria? Chiedetevelo...

Spero di essere smentito, ma non vedo segnali positivi.