L'altro giorno leggevo un'intervista al giocatore di basket Paolo Banchero "Non sono i superteam costruiti in poco tempo sul mercato a vincere, ma le squadre costruite con pazienza" ed ho pensato che forse è la stessa strategia di Jerry Cardinale.

Il Milan non sta inseguendo supernomi, ma giocatori funzionali ad un progetto che si è deciso di affidare a Pioli, sarà vincente? Solo il tempo sarà in grado di dirlo, ma ammetto che a me piace! Vedo un senso nell'inserire con calma le pedine utili alla causa. Per altro abbiamo visto il PSG spendere e spandere alla ricerca di "campioni" senza poi vincere nulla al di fuori del territorio nazionale, sì certo grandi soddisfazioni per i tifosi dal calciomercato, ma alla fine è rimasta solo quello. Spogliatoio spaccato e dissidi interni che alla fine hanno portato i transalpini  a collezionare titoli nazionali per manifesta superiorità e poco altro.

Certo qualcuno penserà, bel progetto ma la cessione di Tonali? Credo che oggi sia un trend al quale noi italiani dovremmo abituarci, 80 mln per un giocatore e 10 a lui di ingaggio sono cifre che oggi nessun team può permettersi. Se non  si vuole diventare un cimitero degli elefanti la soluzione è quella di cercare giovani di belle speranze, sperare che esplodano e cercare di trattenerli il più a lungo possibile, finchè almeno è economicamente possibile. I tifosi mi odieranno, ma non credo che Leao saremo in grado di trattenerlo ancora a lungo, spero ancora la prossima stagione, ma non sarei meravigliato se l'anno prossimo indossasse un'altra casacca, dispiaciuto moltissimo come per Tonali, ma meravigliato no!

Concludo con un'ultima considerazione: Paolo Maldini. Indimenticato e indimenticabile capitano, sicuramente bravo dirigente, è stato un colpo al cuore il suo licenziamento, ma con il senno di poi penso abbia peccato di presunzione. Al di là della scorsa campagna acquisti assolutamente fallimentare, credo che il proprietario, qualunque proprietario, sia poco incline a farsi dare dictat da un dipendente, tanto più un americano che ha nel suo background lavorativo il concetto assolutamente utopico per noi italiani, che se un dipendente, tanto più con un ruolo manageriale, delude, questi deve andarsene. Non dimentichiamoci che Galliani, uno dei migliori dirigenti calcistici di sempre, non si è mai permesso di mettere in discussione le scelte della proprietà, anzi molte volte si è preso colpe non sue per difendere il presidente Berlusconi... Ecco forse Maldini avrebbe dovuto essere un pochino più aziendalista, se invece non condivideva il progetto avrebbe fatto meglio ad andarsene da solo.

Forza Milan sempre...