Giunti all’ennesima vigilia di campionato, almeno per quel che riguarda i rossoneri, forse è il momento di fare qualche considerazione. Dato che il passato e l’attuale presente sono chiari a tutti, vorrei cercare di concentrarmi invece sui potenziali prossimi futuri del Milan. Inutile dire che, data la situazione, ogni partita che viene è decisiva. Non solo per il tecnico Pioli, le cui valige sono ancora belle impacchettate, ma per la società tutta, la quale domani sera farà bene ad armarsi di rosari e, nell'eventualità più estrema, manuali di esorcismo.
C’è un demone infatti che sta assillando questo Milan. Uno spiritello antipatico che porta con sé tutti quegli smarrimenti, quelle confusioni, quegli errori madornali che abbiamo visto nel recente passato. Questo demonio si chiama paura e, sembra quasi fatto apposta, nella notte di Halloween potrebbe sferrare il suo colpo decisivo. Proprio come Pioli sapeva al momento della firma sul contratto, le sue prime dieci giornate sulla panchina del Milan sono e saranno una vera e propria rassegna di horror d’autore. Al di là di Lecce e Spal, sapeva benissimo che sul suo cammino avrebbe affrontato subito Roma, Lazio, Juve e Napoli. Un poker orrido, in grado di far accapponare la pelle persino a Dario Argento, dato le acque torbide e agitate in cui navigavano, e navigano tuttora, i suoi giocatori. Ora però, se possibile, la situazione sembra essersi fatta ancor più cupa e angosciante. Appena un punto con il Lecce, zero con la Roma, oltre al fatto di aver fornito una prestazione da dimenticare, nella gara dell’Olimpico.
Appena dieci punti in classifica dopo nove giornate. Se facessimo un trend previsionale di tutta la stagione, a questa velocità il Milan arriverebbe circa a quota 40 punti, ovvero una salvezza smunta. Un risultato così, da tutti i punti di vista, sarebbe inaccettabile, in primis per la società già alle prese con ben altri problemi, come il calo dei ricavi. I ricavi, già giusto! Sarebbe infatti possibile credere che, raggiungendo appena la salvezza, essi possano magicamente tornare a salire? Per come funzionano le revenue nel mondo del calcio, vi do subito una risposta secca: assolutamente no. Anzi, un campionato del genere creerebbe l’esatto effetto contrario, dato che lo stadio si svuoterebbe, gli sponsor fuggirebbero e i broadcast lascerebbero giusto le briciole. Traducendo il tutto in poche, brevi e tetre parole, il fallimento, quello reale, sarebbe veramente a un passo questa volta. Ecco dunque che la gara contro la Spal, la quale farà da apripista al trittico degli orrori, Lazio-Juve-Napoli, assume un’importanza particolare. Con Maldini finito sotto il mirino di Gazidis per le sue dichiarazioni, Boban che ha smesso di parlare in maniera sospetta e Scaroni che non sa più come metterci una pezza, il match contro la compagine ferrarese potrebbe dire molto del prossimo futuro rossonero.
Ecco perché e cosa accadrebbe a mio avviso, in caso di vittoria o di sconfitta. 

 

MILAN - SPAL     1

Solitamente amo partire dal bicchiere mezzo vuoto, ma in questo caso mi perdonerete se farò il contrario. Faccio questo infatti, perché c’è ben poco da dire. In caso di vittoria, il Milan tirerebbe un piccolo sospiro di sollievo, ma nulla più. Avrebbe forse ancora qualche possibilità di rientrare in corsa per le coppe, la distanza d'altronde dice che ci sono solo sette punti tra i rossoneri e la zona Champions. Detto ciò, tre punti con una onorevolissima, ma pur sempre poco ambiziosa, Spal non potrebbero mai portare questo Milan fuori dalla crisi. Più che altro, potrebbe permettere a Pioli di fare qualche calcolo, preparando le seguenti tre gare al fine di portare a casa almeno 3 punti su 9 che, per quanto pochi, ad oggi rimangono comunque un miraggio. In tal caso, la sua panchina traballerebbe di meno e il morale dei ragazzi, forse, ne risentirebbe positivamente. Certo, ogni vittoria va soppesata. Contro la Spal infatti Pioli dovrà dimostrare che la sua squadra ha qualche punto di riferimento o che, almeno, è sulla via per trovare un determinato stile di gioco. Che si tratti di catenaccio, all’all in the box alla Zeman o del Tiki-Taka blaugrana, poco importa.
L’importante è che un’identità si stia costruendo, in una qualche maniera. Ad essere sincero, purtroppo non ho molte speranze che il Milan chiuderà vittorioso contro la Spal. E anche se fosse, come ho appena descritto, sarebbe una vittoria di Pirro e poco più. Una calma illusoria, prima della tempesta del secolo.


MILAN - SPAL     X2

Se il Milan uscisse invece sconfitto, annoverando anche il pareggio come un risultato negativo, la situazione che si aprirebbe sarebbe alquanto diversa. Partiamo dal fatto che, pronti via, così facendo il Milan potrebbe veramente ritrovarsi in zona retrocessione. In secondo luogo, con un’impresa della Spal, San Siro tornerebbe ad essere terra di conquista anche delle squadre meno blasonate. In altre parole, il Milan si ritroverebbe invischiato in una catastrofe senza quartiere. Il morale dei giocatori colerebbe a picco e proprio nel momento in cui servirebbe invece una sferzata poderosa. D’altro canto, la panchina di Pioli assumerebbe la medesima densità del cartone, pronta implodere in qualsiasi momento. Si potrebbe dire addirittura, che in quel momento Pioli vedrebbe la sua, già breve, carriera al Milan rischiare di subire una brusca frenata. Se infatti al posto di Gazidis e Scaroni ci fossero personaggi del calibro di Zamparini, la dirigenza non ci penserebbe due volte a esonerare il tecnico, anche se dopo appena 3 gare. Essendo però differente la situazione ai piani alti, le cose potrebbero evolvere in diverse direzioni. Vediamo quelle che per il sottoscritto sono le principali: 

    • ESONERO IMMEDIATO: probabilità molto scarsa (1 su 5) Come appena sostenuto, Gazidis e Scaroni sono persone dalla mente fredda. Non amano mangiare allenatori, soprattutto dopo averne divorato uno appena un mese fa. Esonero significa infatti avere uno stipendio inutile a bilancio. Avendo già quello di Giampaolo ancora a libro paga, di certo al bilancio rossonero non gioverebbe anche quello di Pioli, seppur esiguo. Detto ciò, anche se una simile possibilità potesse palesarsi, rimarrebbe il problema del nome del successore. Questo però, lo affrontiamo in un secondo momento. 
    • DIMISSIONI SPONTANEE DI PIOLI: probabilità scarsa (2 su 5) Pioli è un uomo orgoglioso e pacato. Non sarebbe nuovo a uno scenario in cui lui stesso, pur sapendo che dovrebbe rinunciare allo stipendio, potrebbe rassegnare le proprie dimissioni. I motivi per cui lo farebbe sono molto semplici da elencare: scarso feeling con la squadra; consapevole impossibilità di dare una scossa; mancanza di soluzioni tattiche convincenti ed efficaci. Se mai ciò dovesse accadere, il Milan avrebbe comunque il problema di trovare alla svelta, e alla vigilia di una gara importante come quella con la Lazio, un successore valevole. C’è da dire però, che il bilancio non si vedrebbe gravato da un ennesimo stipendio inutile. 
    • ESONERO A DATA DA DESTINARSI: probabilità media (3 su 5) In caso di sconfitta, la società potrebbe sancire l’esonero in maniera definitiva, ma rimandandolo o fino alla prossima pausa nazionali, oppure direttamente al termine del girone di andata. In questo modo, consapevoli che la situazione non potrebbe che peggiorare, i dirigenti avrebbero abbastanza tempo per intavolare trattative con altri tecnici e, magari, di trattare solo una buona uscita con Pioli, che non li costringa a tenerlo a libro paga sino alla fine della stagione. In tal senso, è molto probabile che, nel caso tale possibilità dovesse palesarsi, l’esonero arriverebbe il prima possibile, ovvero alla prossima pausa per le nazionali. Tenere un Pioli già esonerato nella sostanza sino a dicembre, potrebbe portare il clima dentro lo spogliatoio, nonché le motivazioni dei giocatori, sotto i tacchi. 
    • CONTINUARE CON OBIETTIVI CHIARI: probabilità medio-alta (4 su 5) Infine, la società potrebbe invece convenire che Pioli è sulla panchina da troppo poco tempo, per chiedergli risultati immediati. Nonostante questo però, la classifica parla chiara e il Milan non può più attardarsi. Motivo per cui gli si chiederebbe di continuare per obiettivi precisi, a breve termine. Ad esempio, la società potrebbe imporre a Pioli almeno 4 punti nel trittico contro Lazio, Juve e Napoli. Oppure, in una linea temporale più estesa, di terminare l’andata almeno a 30 punti. Insomma, obiettivi chiari, ma decisamente ardui e che, se non dovessero essere rispettati, porterebbero infine all’esonero. 

Per ricapitolare, che la si veda in un modo, che la si veda in un altro, la panchina di Pioli sta già scricchiolando, nonostante vi sia sopra da pochissimo tempo. Per quanto non sia nelle corde di una società del Milan, un possibile doppio esonero non è una situazione da eliminare completamente. Eppure, se veramente essa entrasse nel novero delle scelte potenziali, rimarrebbe pur sempre un problema non da poco, ovvero la scelta dell’ennesimo tecnico da mettere alla guida della squadra. Oserei dunque concludere questo articolo, andando a segnalare 4 semplici ipotesi. 

  1. RITORNO DI GIAMPAOLO (15% di probabilità) Ove solitamente avvengono più esoneri in stagione, capita spesso di richiamare il primo tra gli esonerati, essendo questo ancora a libro paga. Il Milan potrebbe pensare dunque di richiamare Giampaolo? È una possibilità, ma a mio avviso molto improbabile, dati i risultati, la confusione e la freddezza dei tifosi. 
  2. NUOVO TENTATIVO SPALLETTI (20% di probabilità) Spalletti sembrava vicinissimo, prima dell’arrivo di Pioli, poi pare che sia tutto sfumato a causa della buona uscita che egli pretendeva dall’Inter. Stipendio molto elevato, capacità note, esperienza conclamata. Questo è Spalletti, per sommi capi. Detto ciò, a questo punto è molto difficile che la situazione con l’Inter si risolva, oltre al fatto che Spalletti non si arrischierebbe in una situazione così gravosa, a questo punto della stagione. 
  3. RICHIAMARE GATTUSO (30% di probabilità) Dove molti tifosi critici, dati i risultati dopo il suo addio, lo hanno rivalutato, nulla vieta che anche la società stia ripensando di richiamare il tecnico che, a momenti, stava per portare il Milan in Champions. Di sicuro Gattuso, cuore rossonero, accetterebbe la sfida di buon grado e anche il nodo ingaggio non sarebbe un problema. Ha allenato su panchine dove non percepiva stipendio per mesi, come il Pisa. È un milanista nel sangue e farebbe di tutto per la sua squadra. Il vero problema sarebbe invece il rapporto con Maldini, che farebbe carte false per tenere il vecchio Rino lontano dalla panchina. Addirittura, forse solamente con le dimissioni di quest’ultimo, si potrebbe pensare a un ritorno di Gattuso come tecnico del Milan. 
  4. PROMOZIONE DI GIUNTI (35% di probabilità) Infine non rimane che valutare la promozione dalla primavera di Mr. Giunti. Questa sarebbe ovviamente l’ultima spiaggia, eppure quella più probabile, in particolare se l’esonero di Pioli dovesse arrivare in una situazione non più recuperabile. Giunti farebbe da traghettatore in una stagione di salvezza, con il compito preciso di sperimentare i nuovi acquisti, selezionare le prossime uscite di mercato e, perché no, sperimentare qualche suo accolito cresciuto nel vivaio. Il tutto, mentre la società si metterebbe alla ricerca di un allenatore dal curriculum di lustro, per la prossima stagione (e, in questo caso, Spalletti potrebbe tornare interessante e interessato). 

Ora non rimane che attendere e vedere. La notte delle streghe è alle porte e, forse, potrebbe essere la più cupa della storia recente del Milan.