Come vado ripetendo da quando l'Inter ha perso contro il Bologna: il Milan ha un jolly da giocare nell'ideale partita a carte del campionato. I rossoneri, infatti, possono pareggiare un incontro e restare in testa alla classifica. Com'è ovvio, è un jolly che si può giocare una volta sola e che verrebbe incenerito da una sconfitta. Il Milan è riuscito a conservare questa carta per l'ultima di campionato, evitando di doverla giocare o farsela incenerire contro Fiorentina, Verona e Atalanta. Erano team motivati, perché erano in corsa per qualificarsi alle coppe europee nel momento in cui hanno incontrato la squadra rossonera, ma il Milan ha sempre vinto mantenendo intatto il vantggio di 2 punti.

Ieri, tanto i rossoneri quanto l'Inter hanno incontrato squadre motivate. L'Atalanta era, come si è detto, in corsa ancora per l'Europa League, mentre il Cagliari giocava per la salvezza. Entrambi gli avversari, del resto, si battevano nel loro elemento. Fino a ieri l'Atalanta aveva dimostrato di rendere molto al meglio in trasferta, come i sardi vantavano il fattore campo come loro punto di forza. Le difficoltà del Milan erano maggiori in quanto, dati alla mano, l'Atalanta resta più forte del Cagliari, alla luce della classifica.
Sia il Milan che l'Inter hanno vinto rimandando l'esito del campionato al prossimo week-end. Giocheranno contro squadre che non hanno più stimoli di classifica, Sassuolo e Sampdoria, quindi dovranno fare i conti con un'incognita, quella del fattore motivazionale, del tutto imprevedibile in casi come questi. L'Inter dovrebbe avere, però, meno problemi, in quanto gioca a San Siro, per cui non sarà certo lo stadio a spingere i blucerchiati, come invece potrebbe fare il Mapei con la squadra emiliana.
I rossoneri avranno in mano il jolly del pareggio, ricordando che è una carta da giocarsi solo in caso di emergenza, dato che il pari è un risultato che, purtroppo, può cambiare in qualsiasi momento.

Ieri alla 18:00, il Milan era partito in maniera impetuosa, ma ha subito notato la presenza di maglie nerazzurre ben appostate alle spalle dei rossoneri che pressavano alto. Erano pronti a riprendere i rimbalzi degli attacchi rossoneri contro le mura della Dea, per poi ripartire in potenziale superiorità numerica. Dopo un'azione personale confusa di Saelemaekers, i rossoneri si sono attestati su posizioni più guardinghe. 
E' stato, pertanto, un primo tempo tattico
, in cui il Milan ha addirittura subito a cavallo della mezz'ora, come era successo a Verona. Muriel tirava da lontano, ma Maignan era attento e bloccava in due tempi con un volo plastico. Non era una parata elementare, ma era stata resa agevole dal fatto che l'estremo difensore rossonero aveva ben seguito l'azione.
Verso la fine della prima fase, Giroud veniva messo a terra al limite dell'area da  Palomino. Il francese si era liberato e stava andando solo verso la linea di fondo, ma tanto di mano che di gamba, l'atalantino lo toccava e mandava giù. Rivista al rallentatore, l'azione era da punizione dal limite e non da rigore, ma Orsato non dava né l'uno né l'altra. Segnatevi l'episodio, perché vi tornerà utile fra poco parlando della ripresa. 
Il Miglior Milan lo si è visto a partire dal 10' s.t., quando Messias ha rilevato un confusionario Saelemaekers, che aveva comunque corso per due giocatori. mentre Rebic ha sostituito Giroud, autore di un lavoraccio ai fianchi della difesa avversaria. Da questo momento in poi, la Dea non avrebbe più avuto punti di riferimento certi.
Un paio di minuti dopo, l'episodio Palomino/Giroud si ripeteva fra Tomori e Pessina
, con il bergamasco spalle alla porta rispetto al francese rossonero. Orsato non fischiava, come non aveva fischiato nel primo tempo, applicando lo stesso metro di valutazione.  La ripartenza veniva innescata da Messias, il giocatore più sottovalutato di quest'annata rossonera, che calciava verso Leao con un lancio al bacio. Il portoghese si aggiustava la palla di testa e andava in porta facendo passare la sfera fra le gambe di Musso. 
I rossoneri subivano la reazione dell'Atalanta che, tuttavia, fruttava solo un colpo di testa di Zapata, subentrato a Muriel, potenzialmente pericoloso. Bennacer dava il cambio a Tonali.
Alla mezz'ora, Hernandez partiva dalla difesa e segnava il classico gol da "tanto questo in porta non ci arriva". Macinando metri su metri, arrivava al limite dell'area e, solo allora, i difensori della Dea realizzavano il pericolo. Qui, però, Theo iniziava lo slalom da destra verso sinistra, che lo portava a insaccare con un diagonale rasoterra perfetto.
Entravano Florenzi e Bakayoko per far rifiatare Calabria e Krunic.
Già, Krunic... il bosniaco è stato perfetto nel tenere la posizione e ripiegare.

Come detto, le insidie del prossimo turno sono, innanzitutto, nella variabile delle motivazioni che si possono attribuire al Sassuolo. Gli emiliani sono una squadra senza più stimoli di classifica, ma non si sa mai quale spinta possa dare il Mapei Stadium ai suoi, così come non si sa fino a che punto possa incidere sulla concentrazione dei rossoneri il sapere che l'avversario non è motivato. In tal senso, come Florenzi aveva tenuto a freno gli entusiasmi dopo Verona, allo stesso modo, Pioli ha gettato acqua gelida sui bollori del Milan, sia pure dopo una vittoria molto importante come quella di ieri.
Devo segnalare, in realtà, che ieri un interista ha avuto la faccia di cuoio di indignarsi per l'arbitraggio di Orsato. Mi sono limitato a ricordargli l'arbitraggio di Valeri in finale di Coppa Italia, ma... niente niente niente, sulla direzione della finale di Coppa Italia non ha risposto. E cosa poteva rispondere? Il fatto è che, quando certi direttori di gara vengono mandati ad arbitrare certe squadre o le avversarie dirette di certe squadre, non è dietrologia avere paura. E' solo sano buon senso
Il signor Valeri sarà di certo in buona fede, sarà solo sfortunato quando arbitra l'Inter, gli mancherà la giusta serenità, tutto quello che vi piace e che volete. Tuttavia, è un fatto che, tenendo conto dei precedenti, non è giusto che gli avversari debbano scontare la sfortuna o la mancanza di serenità di questo signore.

E' compito di un buon designatore tenere conto di certe sfumature.