Parafrasando il compianto Vujaidin Boskov, acquisto è quando contratto depositato in Lega (o, se volete, quando essere annuncio ufficiale). Però, almeno per una volta, facciamo una deroga e diamo per scontato che De Ketalaere, dopo aver superato le visite mediche, sia stato ingaggiato. Ogni tanto bisogna pure lasciarsi andare, perché quando ci vuole... ci vuole. La trattativa è stata condotta dai dirigenti rossoneri sotto un terribile fuoco incrociato,  che grandinava sia dal campo amico che dal campo avverso. Da ogni parte, per motivi diversi, giungeva il caloroso invito, anzi un vero e proprio ordine perentorio,  cioè che il Milan doveva aprire i contorni della borsa e spendere spendere spendere, concludere quindi alle condizioni del Bruges. Gli astuti belgi avevano capito da giugno che il Milan era stato messo in difficoltà già in occasione del ritardato rinnovo del contratto di Maldini e Massara. E hanno cercato di approfittarne. Se non altro, i rossoneri erano rodati dalle pressioni di gennaio, quando al Milan era stata additata come esempio l'Inter per la sontuosa campagna acquisti che le aveva fruttato Caicedo, terrore dei portieri, e Gosens per 25 milioni, forte quanto si vuole ma lungodegente dell'Atalanta. In questa stagione quel giocatore sarà utile ai nerazzurri, ma gli epinici dedicati a Marotta riguardavano l'utilizzo dell'esterno difensivo nella corsa per lo Scudetto.

Ok, Maldini e Massara hanno riempito di cera le orecchie come Ulisse quando costeggia lo scoglio delle Sirene. Non c'è stato verso di distrarli, perché hanno tirato sul prezzo fino all'ultimo. Il Bruges si è dovuto fermare al di sotto dei 37 milioni offerti dal Leeds, accontentandosi di 32 milioni fissi e 3 di bonus, per quanto questi potrebbero essere agevolmente raggiungibili e, quindi, potrebbe trattarsi di un fisso mascherato. L'obiettivo dei belgi, tuttavia, erano i 40 milioni che avevano sparato un mese e mezzo fa come quotazione del proprio giocatore. In realtà, si sono accorti che De Ketalaere sarebbe rimasto a Bruges, se non fosse andato al Milan, in quanto il Leeds non fa fa Champions. Un infortunio, un calo di forma, insomma le incertezze del futuro avrebbero potuto portare il Club Brugge a mangiarsi le mani e altri ammenicoli meno nobili, se l'affare non si fosse fatto. L'importanza di aver sparagnato qualche milione non sta soltanto nel risparmio in sé da non trascurare (buttali via i soldi...). E' importante anche aver chiarito che il Milan non si sente in colpa per aver perso a 0 euro Chala, Kessie e Donnarumma. Se qualcuno si aspettava la pioggia di monete d'oro e diamanti, sa che il Milan non si fa ricattare. Potrà essere più duttile in qualche trattativa piuttosto che in un'altra, ma non con tutti, specie con quelli che vengono ritenuti sostituibili. E comunque non oltre certi limiti di ragionevolezza.

Il Milan non è e non deve essere il club degli scemi che strapaga tutti perché ha la voce della gente nelle orecchie a spingerla verso le azioni scriteriate. Il Diavolo ha la voce della gente nelle orecchie, sì certo, ma se ne frega altamente e va per la propria strada. E poi il Milan sa come mettere in piedi diversivi tattici. Tanganga è l'obiettivo per la difesa, perché è stato individuato come tale e perché il Tonnenham può aprire a un prestito. Per limare le condizioni (prestito secco o con diritto di riscatto o con obbligo ecc.), si trattano altri pezzi di mercato, di certo pregiati, che tuttavia non sono i bersagli principali, perché i rispettivi club non pensano al prestito e/o chiedono bei soldi per i cartellini. Penso a 'Ndicka o Diallo, stimati ovviamente, ma che comporterebbero, comunque, un esborso in questo mercato. Meglio pagarli fra un anno con i proventi della Champions. L'interesse meno classificabile è quello per Carney Chukwuemeka e per varie ragioni. Ricorda molto Franklin Rijkaard quanto a sagoma, postura e movimenti in campo. Data l'età molto giovane, è tutto da scoprire. Il Villa chiede 20 milioni, ma a 15, quelli offerti per Sanches, il Milan lo prenderebbe, perché ci sono dirigenti che stravedono per lui. Ma non è che anche questo è un diversivo in attesa di notizie da Sanches, più maturo e rodato? Può essere.

Ora, si continua a scrivere che Sanches è alla portata del Milan. Lo è di certo, perché a me questo interesse del Psg appare ogni giorno più strano, Alla fine forse i parigini lo acquisteranno, ma per ora non accade. E non è da loro. Io non vorrei che alla fine ci si metta in casa un piantagrane, parlo di Sanches, collaudato ormai come giocarore e di talento, ma sempre un bizzoso piantagrane. Chukwuemeka è forse tutto da scoprire, può non sfondare, comporta un certo margine di rischio in prospettiva... ok, ma probabilmente verrebbe con forti motivazioni come De Ketalaere. Io ci penserei bene, ripeto, prima di prendere uno come Renato Sanches che considera il Diavolo una seconda scelta. E Ziyech? Se ci fosse la chance del prestito, un pensierino a un giocatore tanto simile a Savicevic lo farei. Quando il Milan prese Papin, Boban e Savicevic nel '92, si disse che aveva gonfiato la rosa con giocatori che non avrebbero potuto giocare tutti insieme, vista la presenza degli olandesi. Dopo 2 anni quel Milan vinse la Coppa dei Campioni sconfiggendo per 4-0 il Barcellona di Cruijff. Pensateci, e pensateci tanto, prima di passare dal "Perché non si compra?" al "Qui si compra troppo!". Vedrete che a questa fase ci si arriverà, così tanto per non farci mancare niente in termini di critiche al Milan.