La fine della storia tra Maldini e il Milan segna probabilmente l’inizio di una nuova fase, non solo per la  società rossonera, ma anche per il sistema- Calcio del Bel Paese. Capitan Paolo, rammenta, ai lettori di bocca buona, il Conrad de “La linea d’ombra” che non è altro che una metafora del passaggio dalla giovinezza alla maturità, passaggio che coinvolge il protagonista del romanzo,  costretto ad affrontare le prove che il destino ha in serbo per lui. Oppure, trasferendo la vicenda negli imperscrutabili territori dell’inconscio rammenta anche quello che i greci chiamavano daimon ovvero quell’energia universale che assegna a ciascuno di noi il nostro personale destino. Diciamo questo perché, per una bizzarra, quanto banale circostanza, ovvero il riordino della libreria di casa, ci capita tra le mani un libro di James Hillman, psicoanalista, autore di un libro splendido “ Il codice dell’anima”.
Rileggiamo l’intero primo capitolo. Poi riflettiamo. Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce – scrive Hillman .- a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie, anche se talvolta simili passaggi possono sembrare casuali o irragionevoli.? Insomma, tanto per riportare le riflessioni in un ambito…come dire…ecco più casereccio, viene spontaneo chiedersi perché il Paolino, per un anno, e forse più, ha contestato, e anche contrastato, la proprietà e sfidato, in più di una occasione, Cardinale? Qual è stato il daimon che lo ha guidato? E se non è stata una forza irrazionale a determinare un certo atteggiamento, cos’altro lo ha indotto a agire come ha agito? La tesi delle divergenze insanabili, affiorate nel corso dell’ultimo incontro, può, a nostro avviso, essere assunta come favola per i bambini prima di mandarli a letto. La nostra sensazione è, più o meno questa. A New York, nell’ovattata stanza dove si decide quali pedine muovere, da almeno un anno ci si affannava su come liberarsi del problema Maldini. La proprietà, come contraltare ai propositi maldineschi di sbarazzarsi di Pioli e sostituirlo con Pirlo ha sempre opposto una difesa a spada tratta dell’allenatore parmigiano. Sia chiaro non è che siano innamorati di Pioli, ma difenderlo era funzionale all’azione di contrasto a Maldini e ai suoi propositi  Ieri, inoltre, è venuta fuori un’altra storia che rafforza la convinzione che alla RedBird avevano in animo un certo tipo di progetto. Maldini, pare, avesse, qualche mese fa, inviato a Gerry Cardinale un piano triennale per il Milan, che presumibilmente è finito dentro uno dei cestini – firmati- che adornano la stanza del boss.

BERLUSCONI COME STEINBRENNER
Qualche mese fa, Gerry Cardinale, è stato uno dei protagonisti della Sloan Sports Analytics Conference del MIT. Ha spiegato, nel corso del suo intervento, come la RedBird sia giunta alla decisione di puntare le  carte, di una buona parte del suo core business, sul calcio europeo. ““La mia 'euforia' per il calcio europeo è relativamente recente. Non me ne interessai per anni. Il mio modello di business, quando si tratta di sport, ha sempre riguardato il business intorno allo sport, la creazione di partnership con vari titolari di diritti e la creazione di attività di valore terminale attorno a questi diritti. È iniziato con gli Yankees, poi i Dallas Cowboys, poi la NFL. Cinque o sei anni fa ci siamo chiesti: “Perché non pensiamo a integrarci verticalmente e diventare noi stessi titolari dei diritti?” Farlo negli Stati Uniti è difficile a causa delle restrizioni per i fondi di investimento di capitale istituzionale, mentre in Europa non ce ne sono . In Europa però c'è il calciomercato e la possibilità di retrocessione. Quando vedi un ecosistema che attrae stati sovrani e oligarchi, devi chiederti cosa stai facendo. E’ stato Billy Beane a farmi intravedere le prospettive di investimento nel calcio europeo.” Quando si tratta di affari, gli anglosassoni,  non improvvisano mai. Riflettono, pianificano,fanno analisi predittive. In una parola, studiano. Abbiamo passato cinque anni a studiare e imparare. Pensavamo di saperne molto di sport, ma quando siamo arrivati in Europa  abbiamo avuto la sensazione che avessimo davvero bisogno di fare una full immersion. Abbiamo incontrato circa 200 team in tutti i paesi.”Alla fine del casting la RedBird scelse il Tolosa. La base d’asta era stata fissata a 60 milioni, ma nel frattempo era retrocessa e la società statunitense l’acquisì per soli 15milioni. Oggi è in Ligue 1. “ E’ stato un grande esperimento e abbiamo imparato molto. Poi è stata la volta del  Fenway Sports Group Holdings, un conglomerato sportivo multinazionale americano che possiede i Boston Red Sox della Major League Baseball, il Liverpool FC della Premier League e i Pittsburgh Penguins della National Hockey League Si trattò di un passo verso un club più grande; il Milan.Credo che il Milan sia uno dei più grandi marchi del calcio europeo. Berlusconi è stato il primo oligarca, è stato il George Steinbrenner del suo tempo.”Cardinale ha paragonato  Berlusconi a Steinbrenner uomo d’affari americano che è stato  il principale proprietario e socio amministratore dei New York Yankees della Major League Baseball dal 1973 fino alla sua morte nel 2010. È stato il proprietario più longevo nella storia del club e gli Yankees hanno vinto sette campionati World Series e 11 campionati americani durante la sua presidenza  “ L’aspetto che più mi ha sorpreso – ha detto ancora Cardinale – è che il Milan è il secondo club per vittorie in Champions League, dopo il Real Madrid. Confesso che non ne ero a conoscenza. E’ un asset sottoutilizzato rispetto a quello che potrebbe essere il suo valore e livello. Il campionato italiano ha tutte le carte in regola per sedersi al tavolo con i migliori tornei europei e sullo stesso tavolo il Milan ha diritto a un posto di rilievo. La nostra mission è portarcelo.

MODELLO IBRIDO UOMO-DATI
Il Tolosa è una squadra costruita solo basandosi sull’analisi dei dati, senza scouting. Ha una rosa di giocatori che provengono da 18 paesi diversi. Secondo Cardinale, i dati giocano un ruolo importante. “Ora siamo a metà classifica, stiamo giocando ad un livello che è due volte e mezzo rispetto a quanto abbiamo investito sul mercato, ma nelle squadre più grandi c’è bisogno di un “modello ibrido” tra uomo e dati.Chi elabora questi dati? La RedBird possiede il 50% di una società di data analytics, la Zelus Analytics  I dati, oggi, ce li hanno tutti, ma la differenza la fa come li usi. Come lavora la Zelus? Partiamo dal nome Zelus o Zelo che in greco antico era il daimon che personificava la dedizione , l’emulazione, l’ardente rivalità( Questo  post è ispirato decisamente da un  daimon mitologico  ndr) Alla Zelus hanno costruito il loro core business intorno alla crescente domanda, delle squadre sportive professionistiche, di analisi dei dati. La spesa, allo stato attuale, si aggira, in tutto il mondo, intorno al miliardo di dollari. All’inizio le analisi si basavano su tecniche semplici, ma la tecnologia ha rapidamente affinato le elaborazioni dei dati, sono più complesse  e oggi la sfida è gestire questa complessità. La mission della Zelus è appunto affrontare questa sfida Lo fa  attraverso una piattaforma di intelligence sportiva che, allo stato attuale, detiene la leadership a livello mondiale. Ibrido uomo-dati anche al Milan. Presto la Zelus farà il suo ingresso a Milanello e  affiancherà Billy Beane e lo stesso Moncada. Il tutto, ovviamente, sotto la supervisione del CEO Giorgio Furlani che è destinato a diventare il dominus delle strategie rossonere. Figura importante con un potere decisamente in crescita e che, secondo alcuni sussurri, avrebbe giocato un ruolo determinante nella rottura dei rapporti tra Maldini e la proprietà.

L’UOMO DEI DATI
Si chiama Luke Bornn ed è il  Chief Scientist e co-fondatore di Zelus Analytics. Ricopre anche il ruolo di vicepresidente esecutivo di RedBall Acquisition Corp, una società che ha fondato con Billy Beane e RedBird Capital Partners nel 2020.
Bornn è riconosciuto come leader mondiale nell'analisi sportiva. Ha al suo attivo dozzine di pubblicazioni accademiche sottoposte a revisione paritaria articoli su più sport. Il suo lavoro ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui sei finalisti consecutivi del MIT Sloan research award dal 2014 al 2019. Ha guidato i gruppi di analisi per i Sacramento Kings (dove ha ricoperto il ruolo di Vice President, Strategy and Analytics dal 2017 a luglio 2020) e AS Roma (dove ha ricoperto il ruolo di Head of Analytics dal 2016 al 2017). In entrambi i ruoli ha lavorato a stretto contatto con manager, allenatori e scienziati dello sport per misurare e valutare gli atleti e le prestazioni. Oltre al suo lavoro con le squadre di calcio europee e di basket nordamericane, ha ricoperto cattedre di ruolo in Statistica sia presso l'Università di Harvard che presso la Simon Fraser University, dove è stato Professore Associato di Statistica fino ad agosto 2020.