Milan - Bologna del monday night ha mostrato 2 differenze rispetto allo scontro col Torino di domenica scorsa:

1) Donnarumma c'era ed era in grande spolvero

2) il Bologna è una buona squadra, ma non è il Toro di Mazzarri.

Questo concorso di circostanze ha portato a una vittoria dei rossoneri, sofferta, ma meritata. Il merito del Milan è stato anche di aver battuto il signor Di Bello, cui bisognerebbe spiegare che un arbitro non deve sentirsi il Robin Hood del calcio, che lascia ai poveri la libertà di randellare i ricchi. Se sei il Milan non devi essere favorito, ma neanche penalizzato da un direttore di gara che lascia l'avversario di bassa classifica libero di dare la caccia ai tuoi uomini. In Milan - Udinese il brasiliano era stato costretto a uscire malconcio alla caviglia, mentre questa sera è stato provocato fino a che non si è fatto espellere. Inevitabile il cartellino rosso per aver dato una manata all'avambraccio del signor Di Bello, ma questa reazione sarebbe stata evitata se l'arbitraggio fosse stato fin lì migliore. Quando a metà secondo tempo Paquetà è stato travolto da un TIR in maglia gialloblu al limite dell'area, il signor Di Bello non solo non ha preso provvedimenti contro l'autore del fallo, ma non ha neanche fischiato il calcio di punizione per il Milan. Un'ingiustizia che ha autorizzato i bolognesi a provocare ulteriormente il giovane brasiliano. Paquetà è stato preso in sandwich e falciato sulla linea laterale. Nel vedersi ammonito per la reazione di stizza, quando fin lì era stato tollerato di tutto, Paquetà ha reagito in maniera scorretta prendendo il cartellino rosso. Ma che il signor Di Bello avesse la coscienza lurida era evidente, come testimoniano i 2 cartellini rossi per il Bologna a partita finita. Non servivano più a nulla se non a rifare la verginità arbitrale del direttore. E questo testimonia che la cosa peggiore non è incontrare un arbitro in malafede, ma uno che, pur essendo in buona fede, arbitra a capocchia.

Lasciando il signor Di Bello di fronte al tribunale della sua coscienza, possiamo notare che i rossoneri non hanno fatto molto di più rispetto a Torino, mostrando la stessa fatica nello sfuggire al pressing alto degli avversari e le stesse difficoltà nel costruire azioni offensive. Per loro fortuna il Bologna è meno forte dei granata. Suso ha inventato il gol del vantaggio con un colpo di gran classe, sfruttando al massimo quel po' di spunto che la sua attuale inelasticità muscolare gli consente. Il raddoppio è venuto in seguito a una bella giocata dal limite di Paquetà, sugli sviluppi della quale Borini è stato il più reattivo di tutti grazie alla freschezza da ultimo arrivato, a dimostrazione che il calcio è sport di movimento e, se la gamba risponde agli stimoli, gran parte delle difficoltà svaniscono

Prima, dopo e fra i gol c'è stato tantissimo Donnarumma, finalmente all'altezza della sua fama. Se il salvataggio del primo tempo su Orsolini è avvenuto su un tiro scoccato da 3 metri, il suo pane e companatico, in altre occasioni ha intercettato tiri da lontano insidiosi, sui quali spesso sbrocca. Non parliamo poi dell'ordinaria amministrazione, che a dispetto di quanto credano molti, è il vero banco di prova per un estremo difensore. Un portiere che tiene sotto controllo le situazioni ordinarie, tiene sotto controllo gran parte del match, perchè le situazioni normali costituiscono il 90% dell'incontro. E infonde sicurezza ai compagni, aggiungo.

Oltre alla inevitabile squalifica di Paquetà, il match di questa sera lascerà un altro strascico, la definitiva uscito di Bakayoko dalla storia del Milan. Fino a marzo il francese si sperticava in lodi per il suo amato mister, quasi fosse una bella ragazza da corteggiare. Questa sera siamo arrivati ai vaffa e questo chiarisce una volta per tutte quale consistenza abbiano le dichiarazioni idilliache dei giocatori nei confronti di allenatore, dirigenza, compagni, società ecc. Balle in educatese, questa è la verità, che non hanno alcun valore finchè i protagonisti, messi sotto stress non mostrano i loro veri sentimenti. Io però non affronterei quello che è successo stasera come uno psicodramma, ma lo festeggerei come un'opportunità. Pensate se Bakayoko avesse mostrato il volto attuale l'anno prossimo, dopo essere stato riscattato per 35 milioni di euro e con un contratto pluriennale. Meglio così, no?

Grazie alla vittoria di oggi i rossoneri si riaffacciano almeno in Europa League. Con il Paquetà del secondo tempo, mi sarei sentito più fiducioso sulla possibilità di vincere le prossime 3 partite, anche se, visto il cammino dell'Atalanta, vincere fino alla fine potrebbe produrre la sola qualificazione alla'Europa League. Ma tant'è, non si vince solo perchè si pretende di vincere, altrimenti la Juventus vincerebbe la Champions ogni anno.