Puntuale, come un orologio svizzero, il Milan vince a Firenze, confermando tutto ciò di positivo che continua ad esibire da più di un anno, ma specialmente avviandosi alla pausa del campionato, per le partite delle Nazionali, sconfiggendo anche le critiche più dolorose, perché ingiuste e spesso pronunciate da chi si qualifica come tifoso. Ora ci sarà il tempo per riposare serenamente, preparandosi nel modo migliore per affrontare le dieci partite della volata finale, magari ripetendo gli stessi risultati ottenuti nel finale dello scorso campionato e aspettando tranquillamente di conoscere i risultati delle squadre rivali, che probabilmente a molti sfugge, sono dietro al Milan, la squadra ottimamente allenata da Mister Pioli.

Il Milan si presenta allo stadio Franchi di Firenze stanco per le fatiche di Europa League del giovedì precedente, demoralizzato per una eliminazione apparsa ingiusta e incredulo dai continui attacchi a cui viene regolarmente sottoposto.
C'è voglia di riscatto, di trasformare in "carta straccia" tutto ciò di negativo che è stato scritto, in "aria fritta" le inutili parole che di calcio giocato hanno ben poco. Anche Mister Pioli, sempre cordiale e pacato, lascia trapelare un certo fastidio per il trattamento che viene riservato alla squadra e a lui, che ancora una volta pronosticano il Milan non vincente contro la Viola, in splendida forma, al completo e riposata, allenata da Mister Prandelli.
A contrapporsi a queste situazioni non mancano le note positive. Il Milan si presenta con nove undicesimi di squadra titolare. Sono assenti per infortunio, Calabria e Rebic. Pioli ha scelto Dalot e Diaz per sostituirli. In trasferta la squadra ha una tabella di marcia incredibile. Il Manchester Unt è alle spalle e si vuole dimenticarlo in fretta, senza piangersi addosso, cosa mai fatta durante la stagione, nonostante le difficoltà fra Covid, infortuni, squalifiche e sviste arbitrali lo avrebbero permesso. Sono questi i particolari che fanno la differenza e alla lunga premiano sempre.

Nel leggere la formazione: Gigio - Dalot, Kjear, Tomori, Theo - Tonali, Kessie - Salamandra, Calha, Diaz - Ibra, non nascondo il dispiacere di constatare che sono solo due i giocatori italiani. Parte bene la Fiorentina, subito pericolosa, ma alla prima occasione il Milan si porta in vantaggio, lancio di Kjaer per Ibra che si presenta solo davanti al portiere e lo trafigge. Quindicesimo gol per Super Zlatan, che stabilisce un nuovo record essendo il giocatore più vecchio a realizzare così tante reti. La Fiorentina protesta per una spinta dello svedese, ma né l'arbitro né il VAR ritengono l'intervento falloso. Ibra è tornato e il Milan torna a segnare. Particolare forse sfuggito a opinionisti e tecnici, improvvisati e non, che accusavano il nostro allenatore di sbagliare ogni scelta.
Il pareggio della Fiorentina arriva su calcio di punizione, forse Gigio ha delle responsabilità, ma non mi soffermo neppure un secondo ad analizzarle. Viceversa vi segnalo il disprezzo con cui Mister Pioli scaraventa a terra la borraccia d'acqua che ha in mano, al momento del gol subito. Vuole solo un risultato, tornare a Milano con i tre punti, senza ma e senza se. Infatti nel secondo tempo, nonostante il momentaneo svantaggio, con il gol di Ribery, grazie a qualche cambio, si rivede Bennacer, e lo spostamento Diaz al centro e Calha a sinistra, si vince, meritatamente la partita.  Sono proprio lo spagnolo e il turco a realizzare le marcature.
Mister Pioli in un colpo solo zittisce tutti quelli che affermano che il Milan non rimonta mai uno svantaggio, oppure che sbaglia i cambi o li ritarda. All'intervallo erano partiti i cori contro l'utilizzo di Diaz, doveva giocare Hauge, poiché la filosofia che gli assenti sono sempre i giocatori più forti è terreno fertile, per chi è fin troppo superficiale. 

Vince il Milan, la squadra, la Società, l'allenatore e tutti quei tifosi che sono ORGOGLIOSI di loro. Si può vincere o perdere, ma quando dai il massimo, senza risparmiarti, uscendo dal campo a testa alta, l'applauso sarà sempre garantito. Ed è proprio questo il passaggio che più mi amareggia e ferisce. Questa squadra non merita alcuna critica, certo si possono analizzarne i limiti, ma non evidenziare che sta ottenendo risultati superiori ad ogni aspettativa, superando squadre molto, ma MOLTO, più forti ed attrezzate, è un insulto a loro, al Milan e a chi ama questa Società. Su quattordici trasferte il Milan ne ha vinte 12, pareggiata una a Genoa e perso a La Spezia, unico vero passo falso della attuale stagione, per un totale di 37 punti. Purtroppo è in casa che i risultati non sono stati altrettanto confortanti, ma è anche facile attribuire proprio al modo diverso di giocare, in casa ci sono meno spazi e alla prolungata assenza del campione svedese i motivi più evidenti di questa differenza.

L'Atalanta vince a Verona, il Napoli passeggia sulla Roma, la Lazio vince a Udine, mentre l'Inter si riposa e la Juventus perde con il Benevento. Mi sembra ci siano argomenti sufficienti per riempire le pagine dei giornali durante la sosta.
Per chi fosse poco attento, il Milan ha vinto, in rimonta, segnando tre gol su azione, senza rigori e con cinque giocatori, importanti, ancora infortunati e da recuperare.
Per i critici restano a disposizione solo i rinnovi per gettare fango, che come lo Stretto di Messina è un argomento sempre valido per distrarre l'attenzione da altro.
FORZA MILAN