Il mercato 2020 verrà ricordato per molte situazioni, dalla vendita di Chiesa, all’assillo difensore per il Milan fino all’acquisto record di Osimhen al Napoli, ma chi ha tenuto maggiormente banco è stata la Roma con le cessioni di due ali, lasciando El Shaarawy in Cina, facendo l’offerta giusta per Smalling, firmando alle 19:57, ma dimenticandosi un documento obbligatorio per depositare il contratto, finito comunque tutto bene. Insomma, un mercato a dir poco frizzante. Ma partiamo coi voti.

ATALANTA: squadra spettacolo l’anno scorso, spettacolo che sembra voler riproporre quest’anno. Le necessità sembrava dovessero essere in difesa e un centrocampista difensivo dal livello maggiore, sono arrivati Romero dalla Juventus e il ritorno di Pessina, più portato alla fase offensiva. La fase offensiva invece decisamente arricchita, anche se sembra non essercene bisogno, con Miranchuk e il gioiellino Lammers. Uscite decisamente di alto livello, soprattutto Traorè. VOTO 6,5.

BENEVENTO: Inzaghi vuole riscattare la figuraccia nel suo Milan e lo fa con una squadra appena promossa reduce da un ottimo campionato. Non smonta la squadra, anzi, punta decisa alla permanenza in A. Glik, Lapadula, Falque, Dabo e Caprari sono una gran dose di esperienza, quella che serviva per giocarsela. Manca però numericamente qualcosa sulla sinistra, unico neo di una campagna acquisti buona. Nota un po’ stonata il mercato in uscita. VOTO 6,5.

BOLOGNA: il Bologna non è immobile, ma per cercare di bissare il buon campionato offerto, il mercato in entrata ed uscita è parso tendente all’immobilismo e nonostante il veterano De Silvestri, l’interessante Hickey e il ritorno della promessa non ancora mantenuta, Vignato, il Bologna è sostanzialmente quello visto l’anno scorso, con tutte le sue mancanze. VOTO 5,5.

CAGLIARI: dal Cagliari ci si aspettava il salto di qualità e l’arrivo di Godin, così come le conferme di Rog e Simeone facevano presumere che il mercato del Cagliari sarebbe stato costruito per puntare all’Europa nel breve. È arrivato Ounas, buon esterno, ma la scelta di non andare in contro all’Inter per riportare il leader Nainggolan, è un neo bello grosso, inoltre pare che le scelte siano poco funzionali. Non aveva grande necessità di uscite, grazie a Barella, ma comunque si è mossa sistemando qualche esubero. VOTO 5,5.

CROTONE: altra neo promossa, ma con meno convinzione del Benevento. Ha provato a muovere qualcosa soprattutto, con difficoltà e con anche ritardo, prendendo Riviere e garantendosi esperienza con Cigarini, ma non sembra abbastanza per reggere all’urto della Serie A e certamente non incassare nulla dal mercato d’uscita, non aiuta. VOTO 4,5.

FIORENTINA: partita forte, rifacendo il volto al centrocampo con Amrabat, Bonaventura e il ritorno di Valero, comunque con grossi dubbi di tenuta fisica. La mancanza però di un terzino a sinistra come alternativa, il mancato arrivo di una punta vera capace di capitalizzare le azioni, ma soprattutto la cessione di Chiesa all’ultimo minuto adeguandosi ai nemici juventini, sostituiti con Callejon, bravo nelle annate passate, ma comunque in fase calante, hanno frenato un mercato che sembrava partito bene. VOTO 6.

GENOA: solita quantità impressionante di movimenti in entrata ed uscita. In attacco con Scamacca, la scommessa Pjaca, la permanenza di Pinamonti e lo sconosciuto ma interessante Shomurodov, hanno fatto buoni movimenti, l’aggiunta di Zappacosta e Pellegrini dà maggiore frecce alla squadra, ma non convince appieno, diciamo non da ottimo mercato, nonostante Badelij. VOTO 6,5.

INTER: l’Inter doveva rifare le fasce. Fatto, prendendo per altro un giocatore, Hakimi, veramente veramente di grande prospettiva e a quanto pare attualità. Doveva inserire esperienza e quantità a centrocampo. Fatto. Vidal e con lui tutta la sua garra. L’attacco non necessitava di molto, è tornato Perisic. Ha incassato da Pinamonti, ha incassato da Icardi, ha incassato da Karamoh. Il passo avanti c’è stato e la ciliegina sulla torta, Gervinho, improntata all’ultima giornata, non è arrivata, ma comunque buonissimo mercato. VOTO 7,5.

JUVENTUS: con un neo allenatore come Pirlo, era difficile capire come si sarebbe mossa la Juve, ma la sensazione era che l’obiettivo fosse una difesa a tre completata da un terzino e in questo caso solo 4 centrali per 3 competizioni potrebbero essere pochi. Ci si aspettava un maggior corpo a centrocampo e l’arrivo di Kulusevski, Morata e Chiesa, fanno pensare ad una Juve spregiudicata e occhio va appunto al centrocampo. La sensazione è che la Juve sia un’incompiuta, nonostante l’attacco a dir poco mastodontico. Il passaggio da Dzeko e Suarez a Chiesa, denota un po’ di confusione. VOTO 6.

LAZIO: la Lazio neo entrata in Champions e una delle società con meno problemi di bilancio, si pensava ad un accrescimento del valore della rosa, mantenendo i big. I movimenti in entrata lasciano parecchi dubbi, soprattutto il “rinforzo” Akpa-Akpro, anche se Fares è un buon rinforzo, i movimenti in uscita sono pressoché nulli. Non credo possano essere contenti del ritorno in Champions dopo 6 anni. VOTO 4,5.

MILAN: percorso netto fino ad un certo punto. Conferma di Rebic e Ibra necessarie, acquisto di un terzo titolare a centrocampo con un’operazione ottima, inserimento di alternative valide in alcune zone sprovviste, quello che è mancato è la costanza nel lungo e nello specifico un quarto al posto di Krunic sarebbe servito, ma soprattutto quello che manca è un difensore per sopperire ai dubbi dei tre dietro Romagnoli e Kjaer. Il mercato in uscita però è decisamente da voto alto. Nel complesso un buon mercato. VOTO 6,5.

NAPOLI: presentarsi con solo 4 centrali non è mai una buona cosa se giochi in Europa e forse gli elementi del centrocampo non calzano perfettamente nel 433 di Gattuso, ma Bakayoko è comunque un buonissimo colpo, anche se con una formula rivedibile, ma Osihmen, nonostante i tanti soldi spesi, sembra essere un giocatore che può da subito spostare gli equilibri. Il vero colpo dell’estate. Neo non da poco, in un buon mercato in uscita, la permanenza di Milik. VOTO 6,5.

PARMA: il passaggio di proprietà non è mai cosa facile e forse ha inciso sul mercato. Doveva mostrare più attivismo sul mercato, ma soprattutto più chiarezza e ciò non è stato. Ha speso tanto, decisamente tanto, pur non sopperendo a molte mancanze e non ha per niente livellato nel mercato d’uscita. VOTO 5,5.

ROMA: il mercato raffazzonato per eccellenza. D’accordo il cambio di proprietà, ma la scelta discutibile di attendere Paratici per affidarsi a due mestieranti è molto rivedibile. La faccenda Smalling, fino all’ultimo minuto e anche oltre, clamorosamente fuori dal progetto, le uscite di Kluivert e Perotti con il mancato arrivo di El Shaarawy, il ritorno di un giocatore ai saluti come Dzeko, oscurano e molto il ritorno dello stesso Smalling e l’acquisto di Kumbulla, bel potenziale difensore e hanno dato il volto di una Roma friedkiana molto superficiale e disorganizzata. VOTO 4,5.

SAMPDORIA: Ferrero era chiamato finalmente a fare un mercato degno di nota. Bene gli acquisti di esperienza Silva, Candreva e Keita, ma manca tanto, soprattutto in difesa un innesto di livello e la vicenda Ramirez stona e forse porterà qualche ripercussione. Diciamo né infamia né lode. VOTO 6.

SASSUOLO: confermare De Zerbi e lo zoccolo duro, era fondamentale per ripartire dove si era lasciato e così è stato. Ayhan è un difensore interessante e puntella la difesa. Non molto si è mosso, ma si aveva la sensazione che il Sassuolo volesse cambiare poco per bissare la buona stagione scorsa e così è stato fatto, in attesa dell’anno prossimo. VOTO 6,5

SPEZIA: l’ultima neo promossa che al contrario del Benevento punta su scommesse, su un comparto che possa stupire. Non ha perso quasi nulla, ma non ha colmato quasi per niente le lacune che ha mostrato già in B. Seria candidata al ritorno in serie cadetta. VOTO 5,5.

TORINO: sembra quasi che Giampaolo si porti dietro una maledizione, perché il mercato confusionario senza centrare nessun obiettivo sensibile, regala a Giampaolo una squadra a mezzo servizio, come nella sua precedente panchina. Andando a dare una alternativa con Rodriguez al già buon Ansaldi e perdendo qualche discreto giocatore. VOTO 5.

UDINESE: trattiene tutti i suoi top. Da Musso a De Paul, passando per i meno top come Lasagna. Ha impreziosito la squadra con Deulofeu e Pereyra, mentre Molina dà sensazioni positive. Un mercato, come per il Sassuolo, all’insegna della continuità, con la sensazione di voler piano piano ritornare un po’ più in alto, nonostante il triplo passo falso di questo campionato. VOTO 6,5.

VERONA: infine il Verona che perde il suo gioiellino Kumbulla, sicuramente non sostituendolo a dovere. Il centrocampo con Barak e Benassi acquista decisamente spessore, mentre Kalinic e Favilli portano un discreto apporto in attacco. Non completo il mercato però, mancante di qualche tassello. VOTO 6.