Dopo questo scorcio di campionato, cominciato ad arrivare i primi verdetti dal sull’operato delle varie squadre nel ultimo calcio mercato, anche se per ora è meglio parlare di prime indicazioni, visto che sono passate solo tre giornate di campionato

La sensazione, a prescindere le poche giornate trascorse, è che da qualche anno a questa parte, sembra quasi come se i colpi di mercato di alcuni club, vengano messi a segno più per l’immagine o per quello che è stato un determinato calciatore, piuttosto che alla funzionalità del progetto o a determinati schemi di questo o quell’allenatore, come il Milan che per anni si è imbottito di ex calciatori, come Rivaldo, Ronaldinho( buona sola la stagione con Leonardo), Emerson, Essien, tutti dal grande passato, ma già tramontati prima ancora di arrivare. Proviamo ad analizzare l’operato delle big del campionato in corso:

-LA ROMA: sulla carta diversi buoni acquisti e sicuramente di prospettiva… ma quanto funzionali? E poi sono stati adeguatamente sostituiti i partenti eccellenti come Nainggolan, Alisson e Strootman su tutti? Per il ruolo di portiere è stato scelto il Norvegese Olsen, modesto portiere che nelle esperienze con Paok e Copenaghen, vede il suo apice. Più complessa la storia per Nainggolan e Strootman. Il Belga, spostato sula trequarti da Spalletti nella sua ultima stagione a Roma, sia per motivi comportamentali extra campo, sia perché il calcio di Di Francesco, non prevede il trequartista, è uscito un po’ dal progetto, anche per la sua scorsa voglia di tornare sulla mediana come mezzala. Il belga è stato sostituito da Pastore, giocatore talentuosissimo del PSG( vecchia conoscenza del campionato italiano, dove si mise in luce nel Palermo disputando due stagioni eccellenti), ma che dopo sette anni all’ombra della torre Eiffel( e tanta, tantissima panchina) sembra avere perso un po’ il passo, senza contare che, trattandosi di un trequartista, come per Nainggolan, c’è il problema della collocazione tattica. Con la cessione di Strootman la Roma fa anche peggio, perché, a mio avviso, ne esce ridimensionata, in quanto cedere un giocatore titolare e di primo piano a mercato chiuso, quando non puoi più sostituirlo, non è da grande squadra. E così in rosa sono rimasti solo tre centrali di centrocampo, De Rossi, Pellegrini e N’Zonzi(N’Zonzi e De Rossi non sono due doppioni?), e  qualche giovane interessante ma senza nessuna esperienza in prima squadra. E infine la squadra è stata imbottita di trequartisti ed esterni d’attacco( Under, Perotti, El shaarawy, Kluivert, Pastore, Cristante, Coric).

-LA LAZIO: mercato sempre di basso profilo, come sempre da quando c’è Lotito, ma molto efficace, in quanto si è badato al sodo, pensando a rimpiazzare chi è partito, vale a dire De Vrij, Felipe Anderson, Nani, ben sostituiti da Acerbi, Correa e badelj(a zero). Non tragga in inganno la partenza lenta, il calendario non ha aiutato.

-IL MILAN: il mercato del Milan merita un discorso a parte, le vicende societarie hanno legato le mani ai dirigenti fino a praticamente fine luglio e senza poter disporre di grandi cifre. A parte la partenza di Bonucci, non ci sono state partenze importanti. Bonucci è stato ceduto in un giro di scambi con Caldara dalla Juventus, a mio avviso buona operazione, vuoi perché il Bonucci rossonero, è  stato la brutta copia di quello di un anno prima, ma anche perché con Caldara è stato preso un ottimo prospetto, e molto più giovane. Buono l’acquisto di Laxalt dal Genoa, giocatore continuo e rodato nel nostro campionato. Ottimo l’acquisto di Higuain, che sicuramente alza il livello del reparto e della squadra, ma serviva? Mi spiego meglio… il “pipita” non si discute, ma in un reparto che prevede un Cutrone che bene ha fatto l’anno scorso e che forse meritava una chance e un Andre Silva, a cui forse bastava solo fare sentire di più la fiducia intorno a se( dopo l’arrivo del pipita giustamente girato in prestito), non era meglio concentrarsi su quello che è il vero problema del Milan, ovvero il centrocampo, molto lontano dai fasti dei tempi dei vari Gattuso, Pirlo, Seedorf, Ambrosini, Rui Costa? nel reparto di mezzo è stato acquistato il solo Bakayoko, buon acquisto, ma con più attitudine a giocare a due in mezzo, cosa che non fa il Milan e poi andava sciolto il nodo Biglia, buon giocatore, ma troppo “delicato”, sempre alle prese con acciacchi che tenendolo spesso fermo, minano la sua condizione fisica e gli impediscono sempre o quasi di essere al top, in quello che, se non il ruolo più importante e delicato in una squadra, è sicuramente uno di quelli chiave.

-IL NAPOLI: il giocattolo perfetto di Sarri, ha perso in primis la sua guida, volato al Chelsea, ma ben sostituito da un tecnico anche superiore forse, come il pluridecorato Ancelotti. Ma a fronte di due cessioni eccellenti come quelle di Jorginho e di Reina, gli arrivi non sono stati all’altezza. Infatti per il ruolo di portiere sono stati fatti ben tre acquisti, ma nessuno, a vario titolo, è stato all’altezza, in quanto Meret(il titolare) si è infortunato subito, mentre Karnezis e Ospina, hanno lasciato parecchie perplessità. Mentre a centrocampo il solo Fabian Ruiz, per altro infortunato, sembra pochino, con l’esperimento Hamsik regista forse già naufragato. Forse un po’ superfluo l’acquisto di Verdi, dove in attacco, il Napoli è coperto anche alla luce del recupero di Milik.

-L’INTER: mercato molto attivo e convincente. Nessuna cessione eccellente, a parte i giocatori in prestito( Cancelo e Rafinha), e comunque ben sostituiti da Asamoah e Nainggolan, come ottimi sono gli innesti di De Vrij e Vrsaljko in difesa. Keita, Politano, L. Martinez, ottimi acquisti, ma forse si poteva evitarne qualcuno, per risolvere il problema che l’Inter si trascina dietro da diversi anni, ovvero l’acquisto di un regista, vero problema mai risolto da qualche anno.

-LA JUVENTUS: la regina del mercato, solo due cessioni, più sentimentali che tecniche( Buffon e Marchisio), ottimo l’acquisto di Perin, che con Szczesny costituisce una coppia di portieri di altissimo livello. Ottimi innesti anche di Cancelo esterno basso e di Emre Can in mezzo al campo. E poi quello che è stato il colpo dell’anno: Cristiano Ronaldo, che non ha bisogno di nessuna presentazione, il suo palmares personale parla per lui.

Al campo l’ardua sentenza, buon campionato!