In questo periodo è molto complesso parlare di calciomercato, tanto più se si tratta di quello della Juventus. I motivi sono piuttosto evidenti. Il primo è da ricollegarsi all'Europeo che si sta disputando. I giocatori sono impegnati nella magnifica kermesse itinerante e la mente è totalmente su quel torneo. Ci mancherebbe altro! E' corretto che sia così in tempi normali, figuriamoci oggi. La competizione è davvero un segnale di ulteriore ripartenza durante l'orribile emergenza legata al covid. Non mi riferisco soltanto al mondo del pallone, ma alla società intera che vede in tale manifestazione un ulteriore invito alla speranza. Per quanto riguarda il football, già si era cominciato con la ripresa di un anno fa. Quello attuale è un altro passo fondamentale ed emozionante per tutti. Non è finita qui. Esiste, infatti, la querelle Superlega. Capitolo chiuso con la sospensione della procedura disciplinare del Comitato indipendente Uefa? Macché… Tramite il primo comunicato, da Nyon avevano già fatto sapere che presto la macchina si sarebbe rimessa in moto. A RaiSport, Ceferin ha calato il carico da 90 affermando che, secondo il suo parere, "la giustizia arriva sempre" e il procedimento riprenderà. Occorre attendere di sistemare le questioni con i Tribunali. Pare, infatti, che da Madrid sia giunta un'ingiunzione al principale organo del pallone europeo con invito a fermare il proprio percorso giudicante. Questa è pervenuta tramite il Ministero della Giustizia Svizzera, dove ha sede l'ente. Si attenderebbe la decisione della Corte di Giustizia Europea. Insomma, un gran caos. La soluzione è molto più semplice del previsto, ma occorre avere la volontà di raggiungerla. Basterebbe riappacificare gli animi e già qui sorge il primo dilemma. Se l'avvocato sloveno non placa la sua ira funesta nei confronti di Agnelli e dei 3 club, non si va da nessuna parte. Siccome non pare intenzionato a percorrere quella via, proseguendo con personalismi e risentimento inutile, esiste una sola determinazione: deve essere rimosso dall'incarico o dimettersi. E' evidente che una persona con una determinata indole non abbia le peculiarità per un ruolo di gestione. Questo vale per il bene del calcio perché è urgente che si giunga a compromesso al fine della salvaguardia del sistema. Dev'esserci un rinnovamento delle competizioni nazionali e continentali, ma sotto l'egida degli organismi del pallone. Immagino che andrà così. Non penso che esistano animi autolesionisti in seno al football. In ogni caso, anche se fino a qualche ora fa buona parte dei media ritenevano scontata la partecipazione della Vecchia Signora alla prossima edizione della Champions League, un'analisi di calciomercato deve tenere in considerazione qualsiasi tipo di evenienza. Da non sottovalutare, poi, le ultime parole di Gravina rilasciate ad As. Esiste, poi, un terzo e ultimo antefatto che non può sottovalutarsi. Immagino che la Juventus abbia già determinato quale sarà il componimento della propria compagine dirigenziale. L'addio di Paratici ha scombinato la piramide e pare che il suo ruolo verrà coperto da Cherubini. Con lui, Max Allegri potrebbe avere ampia voce in capitolo nella parte sportiva. Dovrebbe entrare in società anche Arrivabene che probabilmente si curerà più degli aspetti tecnico-finanziari. Si è, tuttavia, ancora in attesa delle varie ufficializzazioni e, finché queste non giungeranno, diventa difficile pensare ai grandi colpi. Occorre, forse, aspettare pure la chiusura del bilancio che sarà alla fine del mese?

Il web è una marea sconfinata. Non esistono limiti. In un universo di notizie bisogna indossare la tuta da astronauta, porsi alla guida della propria navicella e veleggiare tra le stelle. Il rischio è sempre quello di impattare contro un meteorite vagante. Si tratta della nota fake news e quando si parla di trattative che coinvolgono i giocatori, il rischio di essere smentiti dalla realtà è sicuramente molto elevato. Attenzione, però, ciò non significa che la notizia sia falsa. Semplicemente possono essere emersi molteplici fattori che hanno condotto a una diversa definizione della situazione. Vorrei, quindi, provare a mettere sul piatto, ruolo per ruolo, i possibili affari collegati a casa Juve e valutarli uno a uno. E' logico che sarà molto difficoltoso considerarli tutti, ma tenterò di fare del mio meglio.

PORTIERI

Gigio Donnarumma: Stando ai media, Sczcensny dovrebbe essere confermato. Donnarumma sarebbe sul punto di firmare con il Psg anche se questa sottoscrizione si sta facendo attendere come la sposa prima delle nozze. Al futuro marito iniziano a sorgere alcuni dubbi: “Questo matrimonio s’ha da fare?” Ho ancora qualche minimo lumicino di speranza di vedere Gigio con i colori della mia squadra, ma so di essere un illuso che non ama particolarmente Tek perchè non mi pare in grado di gestire i compagni. E’ un compito che ritengo fondamentale per un portiere. Con la sua voce, ha l'onere di coadiuvare il gruppo durante i match. Il campano mi fornisce più sicurezze.

Antonio Mirante: In ogni caso, al polacco serve un vice perché Buffon saluta la Vecchia Signora. Chi sarà? Perin si colora di bianconero, ma dovrebbe esserlo di passaggio. Stando ai media, le possibilità che sia confermato sono prossime allo zero. I nomi caldi sarebbero quelli di Mirante, Sirigu e Audero. Il primo viene da un'avventura, tra alti e bassi, con la maglia della Roma. Mi convince? No! E' vero che, con il massimo rispetto per Pau Lopez, il primo portiere della Juve non è esattamente paragonabile all'ispanico e, nella Capitale, l'ex del Parma si è spesso ritagliato il posto di titolare mentre a Torino sarebbe un sicuro vice, ma serve qualcuno che conceda maggiori garanzie. Antonio è stato un discreto numero uno, ma non è la mia prima scelta.

Salvatore Sirigu: Si è fatta largo la candidatura di Sirigu. Come dire no? E' pure il vice di Donnarumma in Nazionale. Ha enorme esperienza a ogni livello.

Emil Audero: Il doriano mi garberebbe parecchio. E' indubbiamente forte e preparato. E' un 24enne e il futuro è totalmente nelle sue mani. Potrebbe pure divenire, un domani, il numero uno. E' il mio preferito.

DIFENSORI  

Nikola Milenkovic: Considerate certe le permanenze di Bonucci e de Ligt, con Chiellini che dovrebbe restare, Rugani partente pressoché certo, occorrerà comprendere la posizione di Dragusin, ma soprattutto quella di Demiral. Il turco potrebbe essere posto sul mercato. Sinceramente non comprenderei troppo la cessione di un giocatore titolare della sua nazionale, giovane e forte, ma se la volontà del ragazzo fosse quella di lasciare il progetto, allora non si potrebbe fare altrimenti. Milenkovic è un 23enne che può giocare sul centrosinistra o sulla parte destra. E’ in grado pure di ricoprire la posizione di terzino. Ha un fisico statuario. E’ alto 195 cm. Non è un uomo. E’ un bronzo di Riace. E’ un calciatore che piace ad Allegri per le sue doti aeree e strutturali. Pure il piede è abbastanza educato. Per la Gazzetta dello Sport, la Juve potrebbe chiudere con una decina di milioni che sarebbero parte del tesoretto derivante dalla vendita di Merih. Al netto delle determinazioni dei giocatori, credo che la scelta debba essere tutta di Max. Stiamo parlando di due profili piuttosto simili, anche come età, e il mister valuterà quale ritiene maggiormente utile alla causa.

Kim Min-Jae: Pur essendo di un anno più anziano di Milenkovic è difficile pensare che Kim Min-Jae possa giungere a Torino per restarvi senza essere inserito in trattative o partire per un prestito. Sino a qualche giorno fa era accostato frequentemente ai bianconeri. Ora tutto tace. Pare essere una promessa e ha un costo davvero esiguo. E’ roccioso e dotato di un fisico più simile a quello di un cestista che di un calciatore. E’ 190 cm. Chi lo avrebbe mai detto? Di solito i suoi connazionali hanno sembianze completamente diverse. I luoghi comuni sono proprio fuorvianti. E’ un centrale che, però, non ha alcuna esperienza nel calcio europeo.

Ale Florenzi: Passando agli esterni, qualcuno promuove l'ipotesi Florenzi. La Juve, però, sulla destra è abbastanza coperta. Danilo e Cuadrado rappresentano delle garanzie. Il valore di Ale non si discute ma, se proprio dovessi pensare a un innesto, lo preferirei più giovane.

Robin Gosens: La parte mancina del campo, invece, vive una situazione opposta. E' vero che i nomi di Alex Sandro e Frabotta occupano il reparto ma, per motivi diversi, non forniscono grandi sicurezze. Nella stagione scorsa, il brasiliano è stato sovente out per infortuni. L'italiano non ha ancora il phisique du role per rimanere a certi livelli. Gosens è sicuramente devastante. E' abituato a giocare esterno nel centrocampo ma, più che un problema, considererei tale dote come un'opportunità. Mi spiego: ritengo che il ragazzo possa apprendere il ruolo di difensore e Allegri non è un talebano dei moduli. In caso di necessità, avrebbe un giocatore pronto a interpretare altre situazioni. Malus: il prezzo e l'asta che si potrebbe scatenare su di lui.

Emerson Palmieri: Il suo nome scalda meno l'animo rispetto a quello del tedesco, ma è un profilo di alto valore e potrebbe avere anche un costo inferiore. Si parla di un giocatore giovane, 26 anni, dotato di grande esperienza internazionale. Basti pensare che ha appena vinto la Champions. E' vero che, al Chelsea, Tuchel non lo considera la prima scelta, ma le sue qualità non si discutono. Corsa e tecnica. Può giocare sia esterno del centrocampo che terzino. Occorrerebbe valutare l'aspetto economico della faccenda ma, se questo fosse vantaggioso, mi ci getterei.

CENTROCAMPISTI

Manuel Locatelli: E' il mio prediletto. Classe 1998, ha fisico, fosforo e tecnica. E' un centrocampista completo. Può giocare in ogni posizione della mediana. E' forte, forte, forte. E' proprio ciò che manca alla Vecchia Signora: un uomo che possa stare davanti alla difesa con classe, materialità e visione di gioco. Per un motivo o per un altro, gli attuali interpreti mancano di quelle prerogative. Bentancur non ha grandi idee. Idem Rabiot, Mckennie e Ramsey. Arthur è di cristallo e non ama quella posizione. Il cartellino di Manuel è esoso, ma inserendo contropartite come Fagioli, Rovella o altri, l'affare si potrebbe concludere. L'Europeo, però, rischia davvero di creare un'asta mettendo i bastoni tra le ruote ai bianconeri che comunque dovrebbero disfarsi di qualche collega di Loca anche per fare cassa.

Miralem Pjanic: Esistono minestre riscaldate gustose e altre che rischiano di non avere il medesimo sapore. Temo che la stagione di Miro al Barcellona abbia parlato chiaro. Non credo sia un calciatore finito perché ha l'età giusta per proseguire una grande carriera, ma anche gli ultimi trascorsi a Torino non erano stati dei più felici. Nonostante con Allegri abbia sempre fatto bene e non produca un grande esborso economico, dico no.

Paul Pogba: Basta una parola: "magari!". Pure se fosse scambiato con CR7. Deve, però, arrivare con un regista perché alla Vecchia Signora serve assolutamente un calciatore che giochi in quella posizione. La mediana è un reparto fondamentale e la Juve ha l'obbligo di rivederlo ma, se per il portafoglio lui e Locatelli sono un eccesso, viste le caratteristiche tecniche, allora meglio puntare sul primo.

Milinkovic-Savic: Copia e incolla di quanto scritto per il Polpo.

Hamed Junior Traoré: Un altro uomo del Sassuolo. Pure lui è un tuttocampista molto giovane. Ha 21 anni. E’ abile tecnicamente e sa inserirsi e segnare. Recupera i palloni, ha buone doti atletiche e aerobiche, ma non è il profilo giusto per i bianconeri. Anche se occupa ogni posizione nella mediana, come regista, non lo vedo così a suo agio. I piemontesi vantano un diritto di opzione su Hamed ed è possibile che i sabaudi rinuncino a tale facoltà per mettere le mani su Locatelli.

ATTACCANTI

Memphis Depay: Molto dipenderà dal futuro di Ronaldo, Morata e Dybala. Soprattutto per il primo, al momento, anche con la sfera di cristallo si brancolerebbe nel buio. In ogni caso, serve una prima punta. Circola il nome di Memphis. Arriverebbe a parametro zero, quindi, manna che piove dal cielo. Ma il ragazzo convince? Ha 27 anni. Per un attaccante è il preludio dell’età dell’oro. Segna tanto. Con la maglia del Lione, il suo cv 2020-2021 parla di 37 gare e 20 reti. Se si considerano anche i 12 assist si nota pure un grande altruismo. E' forte tecnicamente e può giocare come trequartista o esterno offensivo di sinistra. Non è sicuramente un corazziere. E' 176 cm, ma la stazza è buona. Alla Juve, però, potrebbe servire un uomo in grado di tenere alta la squadra. Per intenderci, un erede di Mandzukic.

Mauro Icardi: Lo si conosce perfettamente. E' un ottimo attaccante di grande esperienza sia italiana che internazionale. E' un centravanti puro e dotato fisicamente. E' sulla soglia dei 30 anni quindi può ancora dare tanto al calcio. Il suo passato da capitano e leader interista interessa relativamente. E' un bomber: una "macchina da area di rigore". Anche in tal caso, un eventuale scambio con Ronaldo, mantenendo Dybala, condurrebbe a un ringiovanimento del reparto avanzato senza eccessive rinunce in termini di valore assoluto. Attenzione! Prima di linciarmi virtualmente per la bestemmia calcistica, Vi pregherei di leggere l’aggettivo "eccessive". Quali sono, quindi, i contro? Gli ultimi anni al Psg non sono risultati troppo brillanti ma, vista la concorrenza, resta il mio preferito.

Arek Milik: Ogni situazione ha un suo tempo. Fino a gennaio ero convinto della bontà dell'operazione. Dopo 6 mesi, ritengo che alla Juventus serva un profilo totalmente diverso. Non discuto le qualità tecniche del giocatore e nemmeno le sue doti fisiche. Si sposerebbe perfettamente con le necessità bianconere prima descritte. Il problema è che, pure a Marsiglia, ha dimostrato di non essere al top. Se i sabaudi manterranno in rosa Morata, abbisognano di un giocatore che garantisca comunque una continuità di rendimento diversa da quella dello spagnolo. L'iberico è sempre utile in determinati tipi di gara. Quando il gioco si fa duro, Alvaro scende in campo con i gol. Il bomber, però, non è certamente un automa per continuità di rendimento.

Dusan Vlahovic: Classe 2000, è forte fisicamente, 190 cm, e molto abile tecnicamente. Nell'ultima stagione ha messo a segno la bellezza di 21 gol in 40 presenze. Tanta roba. Veste la maglia della Fiorentina e il prezzo non rappresenta di certo un vantaggio. L'altro dubbio è rappresentato dall'esperienza. E' un giocatore giovane e probabilmente serve un centravanti già fatto e che non necessiti di ulteriore periodo di crescita.

Edin Dzeko: Se l’esborso economico fosse molto ridotto, sarei abbastanza convinto della bontà dell'operazione. Inutile descrivere le qualità di Edin. Potrebbe rappresentare la chioccia che consente di trovare l'uomo giusto già a partire dal 2022-2023. Sarebbe una sorta di traghettatore. Un Caronte che conduce in Paradiso. Le sue doti si sposerebbero perfettamente con quelle di Ronaldo e Dybala sia in un 4-2-3-1 che con altri moduli. Se si riuscisse, però, a mettere le mani su Maurito Icardi…