Quando il presidente Aurelio De Laurentiis ammise pubblicamente le sue colpe e annunciò almeno 5 acquisti nel mercato di Gennaio, molti tifosi napoletani speravano che questo fosse un segnale chiaro per la scelta dell'allenatore della prossima stagione.
Tuttavia, il percorso verso il completamento di questi affari si è rivelato tortuoso e ricco di incertezze.Il mercato iniziò con il solito tam-tam di nomi, ruoli, trattative date per fatte e, puntualmente, mai concluse.
L'arrivo di Samardzic sembrava quasi certo, ma alla fine non si concretizzò. Lo stesso destino toccò a Dragusin, con un'offerta che sembrava pronta ad essere accettata ma che alla fine svanì nel nulla.Il centrocampo fu oggetto di attenzione, con l'annuncio di Perez dall'Udinese e l'organizzazione delle visite mediche, ma anche questo trasferimento non si materializzò. Nonostante le promesse di almeno un difensore centrale e due centrocampisti, l'arrivo di Dendoncker, in prestito a fine mese, fu l'unica aggiunta.

Nel frattempo, uscirono Elmas (venduto), Gaetano (in prestito) e Demme (tagliato).Popovic, un giovane talento semi-sconosciuto, fu acquisito ma andò in prestito al Monza insieme a Zerbin. Nel frattempo, sul fronte degli investimenti in attacco, si parlava di salutare Osimhen, mentre Ngonge arrivò dal Verona per 18 milioni più bonus e Traorè dal Bournemouth in prestito con diritto di riscatto a 25 milioni.
Il mercato del Napoli, contraddistinto da cambi di rotta, promesse non mantenute e sterzate all'ultima curva, sembra riflettere un approccio volenteroso ma confusionale. La sensazione netta è che, nonostante gli sforzi, la scelta del prossimo allenatore sia ancora avvolta dall'incertezza, navigando in acque agitate.
La tifoseria azzurra resta in trepidante attesa di comprendere il quadro completo e spera che la squadra possa trovare stabilità per affrontare al meglio le sfide future.