Conte va mandato via perché prende 12 mln l’anno e non ha vinto nulla”, “a Conte hanno dato tutti i giocatori che voleva e ora piange” oppure “Non si accontenta mai”, queste sono solo alcune della castronate dette e sentite negli ultimi tempi, più che da parte di altre tifoserie, devo ammettere proprio da una buon parte dei nerazzurri, dopo una stagione che oggettivamente non senza rammarichi, ma è sicuramente volta al termine in maniera più che positiva.

Gli attriti con la proprietà cinese non sono una novità, ieri è tornato a parlare Walter Sabatini, sì proprio lui che più di chiunque altro sa cosa vuol dire scontrarsi con le idee irremovibili (e talvolta confuse) della ricca proprietà cinese, tutti ricorderanno i vari ruoli ben poco chiari e innumerevoli che Suning gli affidò, prima la parte sportiva Inter, poi dello Jiangsu Suning, infine volevano porlo a capo di una serie di società satellite che avrebbero voluto acquisire in giro per il mondo, non fece praticamente nulla di tutto ciò perché saluto pochissimo tempo dopo date le troppe e incolmabili incomprensioni che si erano venute a creare. Celeberrimo l’addio di Mancini anche lui come altri per lo stesso motivo o Spalletti che in conferenza qualche volta non le mandava a dire e infine per ordine di tempo il quasi addio, per fortuna scongiurato di Conte sempre per gli stessi problemi.

A Conte fu promesso un progetto vincente ma solo a parole, o meglio a slogan (not for everyone), perché nei fatti fu costretto a giocare la tournee estiva cinese contro squadre blasonate con Esposito, Puscas e Longo titolari in attacco, non sfigurando ugualmente. Lo stesso Lukaku uomo cardine per il mister, arrivò troppo tardi e per Conte la preparazione atletica è tutto. Si dice addirittura che se fosse saltato l’arrivo del belga Conte, molto probabilmente avrebbe salutato già allora (vedi Mancini con Kondogbia). I colpi successivi vanno sempre nella direzione opposta del mister, chiedeva Dzeko per una cifra molto contenuta (10 mln), gli diedero Sanchez, chiedeva Vidal uomo di carisma a centrocampo non gli presero nessuno se non a gennaio e un giocatore che per quanto sia forte (Eriksen) non ha la cattiveria nelle sue corde come dice Mourinho, prerogativa invece fondamentale per Conte. Come ama ripetere infatti, la scorsa estate l’Inter è stata l’unica squadra che invece di aggiungere ha semplicemente sostituito per una mera politica aziendale i tre giocatori più forti della rosa, ovvero: Nainggolan, Perisic e Icardi, e non ha tutti i torti dato che tolti pochi nuovi innesti, era a tutti gli effetti la rosa che aveva avuto a disposizione Spalletti l’anno precedente.

Nonostante tutto, conclude la stagione al meglio, ma a lui non basta e quindi si scontra con la società chiedendo giocatori da progetto vincente, non accontentandosi come fece Spalletti quando in conferenza disse: “arrivano Di Maria e altri top? Bene allora dopo mi aggrappo al cancello di Appiano e gli aspetto”, oppure: “lo sa anche mia nonna che ci manca un difensore centrale” riferendosi a Ranocchia come unica alternativa. Conte invece non le manda a dire tanto che era disposto ad andarsene buonuscita annessa, la proprietà allora lo asseconda, ma questa volta veramente, ed ecco che in poco tempo arrivano come per magia e con modi e tempistiche ben diverse dall’anno scorso (vedremo, faremo); Hakimi, Sensi, Koarov, Vidal e Sanchez con un mercato che sì, è partito, ma da pochissimo e con tutte le principali squadre d’Europa ferme, complici i rossi in bilancio scaturiti per il covid 19. In questo senso Marotta si sta muovendo benissimo basti pensare che per Sanchez, Vidal, Young, Kolarov, ha sborsato appena 2,8 mln bensì quattro titolari di United, Barcellona e Roma per soli 2,8 mln.

Infine, sfatiamo l’ennesimo tabu, Conte non vuole un Inter vecchia (ha lanciato Sensi, Bastoni, Barella Esposito ecc.), e con la rosa attuale ad oggi secondo Transfermarkt l’età media è di 26,5 anni, semplicemente pretende esperienza e carisma prerogative fondamentali per non toppare più nei momenti clou della stagione, anche perché a quanto riferiscono i giornalisti il contratto di Vidal sarà di 2 anni. Ricapitoliamo quindi, Conte ha ancora 2 anni di contratto, Vidal firmerebbe per due anni, Kolarov invece per uno più opzione per il secondo.

Com’era la storiella dei vecchietti sul groppone per anni?