In semifinale di Coppa Italia la Juventus aveva eliminato il Milan con i risultati di 1-1 a San Siro e 0-0 a Torino. I bianconeri avevano fruito di due rigori poco evidenti ictu oculi, mettiamola così per non essere polemici, giocando un'ora del match di ritorno in superiorità numerica. In 180 minuti complessivi gli juventini avevano avuto solo le occasioni dei rigori, uno solo dei quali era stato realizzato, mostrando quindi una certa difficoltà a mettere sotto una squadra, quella rossonera, che in classifica era oltremodo distanziata. Al termine della semifinale di ritorno, tuttavia, il signor Sarri aveva dichiarato che la prova dei suoi non faceva particolare testo, in quanto contro il Milan non c'era stato bisogno di fare molto. Un vero signore e uno sportivo, non c'era che dire! Per fortuna Eupalla, dea del calcio cantata da Gianni Brera, aveva pensato bene di punire la tracotanza dell'allenatore juventino, mettendogli di fronte il Napoli in finale di Coppa Italia. Gattuso, infatti, allenatore dei partenopei, aveva creato una palude di sabbie mobili in cui la Juventus era rimasta invischiata per 120 minuti fino ai calci di rigore, letali per i torinesi. La dea deve essersi fatta grasse risate al pensiero di Sarri che, per giustificare la prova dei suoi, non poteva certo dire che contro il Napoli non c'era stato bisogno di fare molto... no?

La Juventus aveva incrociato ancora il Milan in campionato, perdendo seccamente per 4-2 dopo essere stata in vantaggio per 0-2 a causa di due strafalcioni difensivi dei rossoneri. I torinesi non avevano mai tirato in porta fino alle due cappellate del Milan, ma il loro vantaggio era stato legittimo, perché se il Milan era stato bischero, non era colpa della Juventus. Il Milan, però, si era ripreso e, non avendo più nulla da perdere, aveva scoperto di essere, almeno in quel momento e non in termini assoluti, più forte della prima in classifica. Il 4-2 finale per i rossoneri era stato frutto di una mezz'ora finale di partita di livello super da parte della squadra di Pioli, ma il nostro sportivissimo Sarri, aveva dichiarato che la Juventus aveva giocato un'ora di grande calcio, per poi andare incontro a un volgarissimo e inspiegabile black-out finale. Come dire che una grande Juventus si era distratta ed era scivolata su una buccia di banana. Beh questa volta Eupalla è stata di un sadismo estremo, perché ha lasciato che i bianconeri vincessero lo Scudetto, per poi affossarli nel confronto che per gli juventini era più importante di tutti, quello di Champions contro il Lione. Come Gattuso aveva fatto in finale di Coppa Italia, anche i francesi di Lugdunum, per chiamare Lione alla maniera di Asterix, hanno sbugiardato Sarri, che dopo tale eliminazione non può dire né che non c'è stato bisogno di fare molto né di aver giocato un'ora di grande calcio. Eupalla, nel suo immenso senso della giustizia, sta ancora ridendo da ieri sera. Ora, chi esce sconfitto da Juventus-Napoli e Juventus-Lione non è tanto la Juventus, che ha portato a casa lo Scudetto e, da milanista, vorrei aver perso la finale di Coppa Italia ed essere stato eliminato dal Lione per vincere comunque il campionato. Lo sconfitto è Sarri, allenatore molto molto molto bravo, ma convinto che basti essere sprezzante nei confronti degli avversari per nascondere i propri errori. Caro Sarri, i fessi sono altrove e certe boutade se le risparmi per loro! Accà nisciuno è fesso...

Anche il Milan sembra aver preso atto di un errore, anche se non l'unico, commesso alla fine del campionato scorso. Un anno fa i rossoneri avevano lasciato che Bakayoko tornasse al Chelsea, dopo aver speso 5 milioni di euro per il prestito oneroso. E' vero, il riscatto era alto, ma Baka era stato il vero segreto del Milan di Gattuso, una muraglia in fase di interdizione, signore assoluto dei palloni alti e capace di congelare il gioco a piacimento facendo scomparire il pallone. Aveva esaltato il momento migliore dei rossoneri, quando Piatek segnava a ripetizione prima di rivelarsi un bluff, ma tenendo in piedi i compagni, quando il polacco si era spento. Ora Bakayoko è disposto a ridursi l'ingaggio per vestire ancora rossonero, mentre il Chelsea chiede 20 milioni. Un consiglio a Maldini e Gazidis: se vi siete pentiti, fatelo fino in fondo e non tirate sul prezzo per sparagnare 3-4 milioni. Con Baka, che ha l'età in cui un calciatore raggiunge la maturità senza essere vecchio, e l'eventuale rinnovo di Ibra, il Milan sarebbe molto ben messo dal centrocampo in su. A volte non occorrre molto per fare il salto di qualità, ricordatelo.