Nel mondo del calcio ed in particolare alla Juve si sa, non sono mai piaciuti i ritorni. La linea da sempre è stata chiara. I casi più recenti parlano di Morata, poi finito a Londra e di Antonio Conte finito a Milano sponda nerazzurra.

Quello che sta succedendo quest'estate ha del clamoroso, il ritorno di Gigi Buffon è ormai cosa fatta.
Tutti quanti ci ricordiamo il giro di campo all'addio, la voglia di Gigi di rimettersi in gioco in una nuova terra ed in un campionato sconosciuto. Ora che si fa? Già perchè Buffon pur avendo scritto la storia di Madama ha deciso di andare e tornare in 12 mesi. La gestione dovrà essere impeccabile, sopratutto perchè il polacco (voci di mercato permettendo) difficilmente si accomoderà questa stagione in panchina, seduto all'ombra del campione del mondo.

E Gigi? È realmente disposto dopo una carriera da Primo, a diventare il secondo e fare da collante in uno spogliatoio che sta subendo alcune modifiche? Lo scopriremo sotto la gestione Sarri. Sperando che il tecnico sappia gestire al meglio momenti di tensione e personalità così forti all'interno delle quattro mura bianconere.

I tifosi sono divisi in due, chi non discute ed accoglie a braccia aperte il numero 1 e chi storce il naso. Chi ricorda l'annata in serie B dopo aver alzato il trofeo luccicante a Berlino e chi non avendolo dimenticato si chiede il perchè non sia rimasto la passata stagione.

Sarebbe stato tutto più semplice e romantico, restare nella stagione passata a passarsi il testimone con Szczęsny, aiutare la squadra nei pochi momenti di difficoltà, ed avere la via spianata verso la dirigenza. Già sarebbe stato tutto più facile, per ogni persona del mondo Juve. Vederlo con una maglia diversa da quella bianconera a "contendersi" l'Europa non è stato piacevole ai più passionali.

Ma questa è l'estate del "siamo professionisti" quindi è tutto accettato dalle società, un po' meno da chi nel pallone vede ancora qualcosa di poetico.