Beppe Marotta è diventato Amministratore Delegato dell’Inter nel Dicembre del 2018; il suo arrivo nel pianeta nerazzurro aveva fatto storcere il naso ad una parte anche se esigua della tifoseria nerazzurra per il suo passato alla Juventus, la rivale storica per antonomasia della Società nerazzurra. Ma la maggioranza dei tifosi aveva mostrato grande fiducia verso le sue qualità di grande Dirigente che nel periodo trascorso alla Juve erano emerse in maniera indiscutibile ed erano certificate dalla lunga serie di scudetti vinti (sette) e dalle coppe Italia, supercoppe italiane e record vari conquistati.

Insomma c’erano tutti i presupposti per fare un grande lavoro e anche i primi passi mossi dal Dirigente andavano in quella direzione; basta pensare all’ingaggio a parametro zero del forte difensore uruguagio Diego Godin e le voci che cominciavano a circolare sul possibile ingaggio di Antonio Conte. Poi è scoppiata l’odissea della fascia di capitano tolta a Maurito Icardi e da quel momento è cominciata un’altra storia sia per Marotta che per l’Inter, nel senso che sono arrivate tutta una serie di decisioni che fanno a pugni con gli interessi sia economici che tecnici di una Società di calcio e che ancora oggi si fa fatica a comprendere.

Infatti dopo Icardi è arrivato il caso Nainggolan anche lui escluso dal Progetto Tecnico della Squadra e la ciliegina sulla torta ce l’ha messa nei giorni scorsi Antonio Conte con la bocciatura come esterno di centrocampo di Perisic, che in pratica è andato a completare il trio degli indesiderati in casa Nerazzurra.

Ma a far discutere e a rendere incomprensibile tutta la situazione è stato ed è il modus operandi di Marotta che non ha niente a che vedere con il Marotta che avevamo conosciuto e sotto certi aspetti ammirato nel suo lungo periodo alla Juve. A cominciare dal provvedimento di togliere la fascia di capitano ad Icardi che era apparso subito, quanto meno inopportuno, perché preso nel corso del campionato e che come conseguenza aveva privato la squadra dell’apporto del suo giocatore migliore. Marotta ha avuto il torto di fidarsi completamente di quanto gli ha riferito Spalletti e forse anche per un eccesso di decisionismo, dato che era arrivato all’Inter da poco tempo, ha preso la drastica decisione di “degradare” Icardi. Senza ponderare bene quelle che potevano essere le reazioni del centravanti argentino, che da cinque anni indossava la fascia di capitano.

Dopo sappiamo tutti come è andata e come si è arrivati ai giorni nostri; ma il “nuovo” Marotta è tornato a far discutere quando ha sbandierato a destra e a manca che Icardi e Nainggolan erano fuori dal Progetto Tecnico della squadra. In pratica “offrendo” sul mercato i due giocatori al migliore offerente. Pensate a livello economico al danno che questo provvedimento può aver arrecato alla Società Inter. Lo scorso anno Icardi veniva valutato intorno ai 100 milioni di euro ed aveva una clausola rescissoria, valida solo per l’Estero, di 110 milioni; oggi Icardi a livello di mercato non vale più di 40/50 milioni. Lo stesso discorso si puo fare per Nainggolan, pagato lo scorso anno 42 milioni alla Roma, e che è stato regalato in prestito al Cagliari che si accollerà solo un terzo dell’ingaggio del giocatore (1,5 milioni) mentre l’Inter si farà carico della restante somma di 3 milioni.

Come dicevo sopra, la ciliegina sulla torta ce l’ha messa Antonio Conte con l’esclusione di Perisic, ritenuto inidoneo alle esigenze tattiche della squadra ed in pratica anche lui posto sul mercato al migliore offerente. Ma non è finita qui perché poi sono seguiti i “mal di pancia” dello stesso tecnico che ha sparato quasi a zero sull’Inter e sul suo Amministratore Delegato, per “l’andamento lento” del mercato. E qui il nuovo Marotta si è superato perché non solo non ha preso nessun provvedimento nei confronti del Tecnico leccese, che per le affermazioni fatte era passibile anche di licenziamento immediato, ma addirittura ha dichiarato che le parole di Conte: “sono uno stimolo per il lavoro della Società”. Incredibile ma vero. Pensate per un attimo al caso Bonucci alla Juve e a come il vecchio Marotta lo aveva risolto, vale a dire con l’esclusione immediata dalla squadra del giocatore che fu costretto ad accomodarsi in tribuna e ad assistere dal suo sgabello alla partita Champions tra l’Atletico e la Juve.

Secondo una stima di mercato si calcola che l’aver escluso dal progetto tecnico della squadra Icardi, Nainggolan e Perisic può aver arrecato un danno economico all’Inter di almeno 100 milioni; non male, e forse non è ancora finita, perché con la ormai più che probabile perdita di Lukaku, i mal di pancia di Conte potrebbero aumentare d’intensità tanto che non ci sarebbe da meravigliarsi se il tecnico ex Chelsea decidesse di mandare all’aria baracca e burattini e di tornarsene in vacanza nella sua amata Lecce.