L'Inter non può più nascondersi. L'acquisto di Lukaku è il simbolo della nuova politica dell'Inter.
83 milioni (bonus compresi), per il quale verranno investiti quasi 150 milioni in 5 anni, tra stipendio, cartellino e bonus. Questo è solo l'ultimo dei tanti azzardi del mercato appena concluso.
Sensi, Barella, Lazaro, Lukaku e tutti gli altri acquisti fanno registrare uno sbilancio trasferimenti di quasi 100 mln per la sola sessione estiva. Molti dei giocatori sono stati comprati con formule di pagamenti diluite nel tempo, che quindi peseranno abnormemente sui futuri bilanci. É stato preso come allenatore Antonio Conte dandogli circa 14 milioni lordi l'anno più 3 di bonus. Sanchez è arrivato in prestito gratuito, ma l'Inter dovrà contribuire allo stipendio con 5 mln netti.

Lo scopo di Marotta&co è chiaro: vincere lo scudetto e andare avanti il più possibile in Champions, con magari una Coppa Italia in bacheca. L'Inter sta facendo "All-In" come si dice nel poker.

Il fiume di soldi in uscita, nella gestione sana di una società, dovrebbe venire compensato dalle cessioni. Invece qui notiamo l'incredibile. Eccetto  Pinamonti (plusvalenza da dividere col Chievo) e un paio di giovani, tutti gli altri sono stati ceduti con la formula del prestito con diritto di riscatto. Una formula di per sé altamente aleatoria.
Icardi è andato in prestito al PSG dopo aver rinnovato con l'Inter a 7 milioni netti l'anno. Partirà nelle gerarchie dietro a "mostri" quali Mbappe, Neymar e Cavani e il riscatto è tutt'altro che scontato.
Perisic, altro prestito con un fumoso diritto di riscatto. Naingollan è stato mandato un anno a svernare praticamente gratis al Cagliari. Joao Mario, ennesimo prestito a perdere e poi c'è Gabigol, che il Flamengo finirà se va bene per acquistare a per due lire. L'Inter si ritrova dunque con asset societari svalutati per più di 150 milioni, anche grazie a scelte opinabili della dirigenza.

Quindi non solo l'Inter ha speso molto, non solo ha aumentato a dismisura il monte ingaggi, ma non ha ricavato quasi nulla dalle cessioni. Non essendo sotto osservazione FFP per quest' anno e probabilmente il prossimo, si possono permettere di attuare la politica che abbiamo visto. Se poi l'azzardo pokeristico pagasse, con un Inter ai quarti di CL e uno scudetto cucito sul petto entrerebbero fiumi di milioni. Coprire le spese sostenute in una tale situazione, anche grazie ad una rosa rivalutata, sarebbe più semplice.

E se questo non accadesse? Se l'Inter dopo aver appesantito i conti si ritrovasse di nuovo terza, quarta o peggio e fuori ai gironi di CL? Purtroppo per gli amici interisti, questa è un 'opzione tutt'altro che remota.
Può l'Inter puntare ai primi due posti? La risposta è no.
È ancora ben lontana dall'avere un organico che possa competere con Napoli e Juve e già a Cagliari si sono palesate le prime difficoltà. La situazione in CL è perfino peggiore essendo capitata in un girone con Barça e Borussia, la qualificazione sarà molto complicata. Il rischio di non migliorare i risultati della passata stagione e nel contempo aver creato un buco di bilancio appare insomma concreto.
Il tempo ci dirà se l'Inter avrà fatto il passo più lungo della gamba.