"Che fece per viltade il gran rifiuto" è ciò che si può apprezzare sul 60° verso del III Canto dell'Inferno nella commedia dantesca, dove il celebre poeta fiorentino allude probabilmente, almeno secondo quanto sostenuto dalla maggioranza della critica letteraria, alla figura dell'anima di Celestino V, relegato all'antiferno degli ignavi per aver rinunciato alla carica papale nel 1294.

Una condanna quella inferta dall'autore della Commedia per quelle anime che vissero "senza infamia e senza lodo" ovvero senza aver lasciato un proprio segno distinto, che possa indentificarli nel bene o nel male; purtroppo spesso risulta complicato comprendere una cultura e un modo di intendere la vita così lontano negli anni dal nostro presente, ma ciò che personalmente mi incuriosisce sono le possibile interpretazioni relative agli effetti storici nell'epoca dei nostri giorni.

Quindi la mia domanda verte su insolita curiosità: cosa penserebbe Dante Alighieri, un uomo che potremmo definire "d'altri tempi" scherzandoci un pò sopra, del clamoroso addio di Zinedine Zidane, ormai ex tecnico dei blancos, che ha lasciato la propria squadra sorprendendo tutti dopo l'ennesimo trionfo in champions league? 

Da una parte qualcuno potrebbe sostenere che il poeta del dolce stil novo non conoscendo il calcio non avrebbe la più pallida idea di che opinione farsi, chiedendo magari spiegazioni ulteriori al caro maestro Virgilio, ma d'altra parte potremmo ipotizzare che egli possa interpretare tale fenomeno come un evento legato ad un puro contesto idealistico: in questo modo potrebbe sicuramente esprimere un'opinione più che valida, seguendo ovviamente la propria antica cultura medievale.

Dove andrebbe a finire così il nostro caro Zizou?                                                                                                          Nella vastissima creatività dell'Alighieri potrebbe essere collocato un pò ovunque, anche se io personalmente gli consiglirei un posto vicino all'alto, avendo vinto per 3 volte consecutive la champions league, il trofeo più ambito per una società calcistica di club (ribadendo però che Dante è ignorante in materia, nella speranza che nonostante ciò non si offenda).

Scherzi a parte, sarebbe interessante conoscere le reali cause di un addio così inaspettato, e magari un giorno saranno rivelate delle verità che al momento devono rimanere, forse anche giustamente segrete: che Zidane abbia deciso di lasciare per non macchiare il proprio appellativo stellare con un possibile fallimento futuro? Oppure si sente semplicemente appagato dal successo, e non avendo più quella fame di vittorie necessaria ai vincenti, crede che sia giusto ritirarsi in una fase di riflessione per poter così ricaricare le batterie?

Sarebbero forse mille, o più le domande da porre in questione, ma ciò che è certo è che adesso sulla sponda blanca di Madrid dovranno adoperarsi per cercare un degno sostituto di colui che sarà quasi certamente ricordato come il più grande allenatore della storia recente dei galacticos: chiunque arriverà al suo posto dovrà vivere all'ombra del suo immenso successo, riscuotendo gli effetti di una parabola che dovrà prima o poi abbassarsi.

Ma la vera domanda è...perché ho tirato in ballo Dante Alighieri in questa storia? 

Bé il reale motivo non lo conoscerete mica adesso, rimarrà un mistero come questa decisione di Zizou, a dimostrazione che la vita conserva in sé una sua certa dimensione irrazionale, nella quale la nostra volontà di collegare ad una causa il proprio effetto in modo lineare non è sempre possibile o semplice da attuare: quella famosa crisi delle certezze che ha investito il primo Novecento non si è mica dissolta nel nulla, la nostra società la trascina ancora con sé, nonostante provi ad illudersi di vivere in un mondo in cui tutto può essere conosciuto (e magari perché no, posseduto).