Da troppi anni la Serie A è un campionato poco competitivo è scontato a causa della troppa differenza tra le diverse rose delle squadre. Ma quest'anno, dopo un lungo attendere, possiamo ammirare un campionato competitivo e tutt'altro che scontato. Le squadre in grado di ambire concretamente a qualcosa di più della qualificazione in Europa League sono molte e possono competere tra loro senza troppi dislivelli tra le varie rose, con le immancabili ma sempre più lievi differenze di forza e potenzialità tra le varie squadre. A fare la differenza più di tutto il resto quest'anno non saranno i grandi campioni come CR7 o Lukaku (che saranno sempre in grado di vincere da soli una partita, ma non l'intero campionato), bensì il gioco delle varie squadre.
Gli allenatori faranno la differenza. Chiunque tra loro riuscirà ad amministrare bene i propri giocatori trionferà, il che non significa però per forza la vittoria dello scudetto. Le squadre, pur avendo quasi euguali potenzialità, vanno però divisi in due categorie: le certezze e le incognite, perché se ci sono alcune squadre già perfettamente formate ed oliate (vedi Inter), ci sono squadre che rappresenteranno un'enorme scommessa per i propri tifosi (vedi Juve e Milan).

Partiamo con la prima certezza, già utilizzata precedentemente come esempio: l'Inter. Questa squadra, probabilmente la favorita per lo scudetto, ha enormi potenzialità. Il vantaggio dei neroazzurri è l'essere già una squadra collaudata con l'aggiunta di pochi e mirati innesti come Hakimi e Vidal, perfetti per il gioco di Conte. Ma attenzione, perché semquesta squadra può mettere sotto qualsiasi squadra di questo campionato, ha anche un difetto, insignificante per certi versi quanto incredibilmente importante per altri: mi sto riferendo al fatto che il tecnico ex Juve non è assolutamente capace di utilizzare un qualsiasi sistema di gioco che differisca dal 3-5-2. Nella stragrande maggioranza delle partite questo punto debole avrà un'importanza pari quasi a zero, ma se la squadra milanese incontrasse una formazione studiata appositamente per contrastare il modulo utilizzato da Conte, essa può andare in grossa difficoltà, come successo nello scorso derby finito 4-2, dove il Milan ha completamente sottomesso i cugini per un tempo (tralascio il risultato, che è dovuto quasi esclusivamente a un calo di concentrazione dei rossoneri).

L'altra certezza, anch'essa in colori blu e neri, è ovviamente l'Atalanta, la squadra dei miracoli. Cosa posso dire di questa straordinaria squadra, che con un numero limitato di Top Player riesce a esprimere un calcio incantevole e vincente. La macchina da gol bergamasca, partita benissimo in campionato, molto difficilmente cederà il suo posto in Champions, anzi difficilmente rimarrà esclusa dalla lotta per lo scudetto. Questa squadra è veramente eccezionale, e la conferma la potete chiedere a qualsiasi persona abbia mai visto una partita di calcio. 

La terza certezza è il Napoli. L'eccezione che conferma la regola. Parliamoci chiaro Gattuso, per quanto bravo possa essere, non fa giocare alle sue squadre un grandissimo calcio, anzi. Tuttavia le sue squadre hanno un pregio, piuttosto rilevante: vincono. Già a Milano con una rosa non proprio composta da campioni, Gattuso ha già dimostrato di essere un allenatore vincente. Ingiustamente mandato via dai rossoneri, l'ex centrocampista azzurro ha trovato una squadra con una rosa nettamente superiore a quella allenata da lui poco prima. Pochi acquisti, grandi acquisti, per un Napoli non bello come quello di Sarri, ma, sperano i Napoletani, più vincente.

Passiamo ora alle incognite di questo campionato, e cominciamo con la campionessa in carica, la Juventus. Difficile a dirsi, ma la vittoria della squadra che possiede Ronaldo, Dybala & company è tutto il contrario che certa. Il fatto che la Juve sia nella lista delle incognite non è dovuta all'indubbia qualità di questa squadra, bensì alla scommessa vivente che la guida. Pirlo è stato probabilmente il centrocampista italiano più forte della storia, ma come allenatore ha ancora tutto da dimostrare. Il precedente gioco imposto da Sarri è stato stravolto, il modulo cambiato e ai giocatori è stato chiesto di comportarsi in maniera molto diversa. Magari la Vecchia Signori stravincerà questo campionato o magari no, solo il futuro potrà dirci se la scelta dei dirigenti bianconeri sia stata giusta oppure no.

Seconda scommessa è il Milan. Mercato intelligente, niente grandi rivoluzioni, l’estate dei rossoneri può essere considerata ottima. Nell’ultima parte dello scorso campionato il Milan ha fatto vedere un calcio fantastico, e nell’inizio di quest’anno ha fatto vedere di poter vincere. Ciò che rendeva divertente il calcio della squadra meneghina è il fatto che anche i giocatori stessi si divertivano a scambiarsi la sfera rapidamente mandando nel pallone i difensori avversari. Attualmente risulta difficile pernsare che la squadra di Pioli possa dimostrarsi capace di mantenere questi ritmi per tutto il campionato, specie considerata l’età media della squadra, ma il futuro è imprevedibile e i tifosi rossoneri possono finalmente sperare concretamente, magari non per il titolo, ma per quello c’è tempo.

La Lazio è la meno incognita tra le incognite. Esprime un calcio vincente, rapido e prolifico, ma la squadra dimostra evidenti lacune difensive, dove il solo Acerbi si dimostra all’altezza della maglia bianco celeste. La Rosa è troppo corta per Champions, campionato e Coppa Italia, e conciliare tutti questi tornei con una rosa così scarna di riserve adeguate è molto complicato, ma è vero anche che Inzaghi si è sempre dimostrato un ottimo allenatore in grado di far fruttare al meglio ciò che è a sua disposizione. La Lazio sarà o una grande squadre o un flop. La domanda quindi è: rivedremo la Lazio pre o post Lockdown?

Una scommessa è la Roma, estremamente penalizzata dall’infortunio di uno dei suoi migliori giocatori, il giovane Zaniolo. Nello scorso anno so è dimostrata una squadra altalenante, capace di alternare grandi prestazioni a partite che ispirano l’autolesionismo ai tifosi giallorossi. Una squadra perfettamente formata anche questa, in grado di avanzare fino alla Champions League ma anche di fermarsi ai preliminari d’Europa, come ha rischiato quest’anno. Un vantaggio è l’avere giocatori esperti come Pedro Dzeko e Mkhitaryan, che garantiscono un buon rendimento praticamente sempre, in grado di vincere anche le partite più ostiche.

Menzione speciale per Fiorentina e Sassuolo. La prima ha una rosa che se ben assimilata può dare non pochi fastidi alle big, la seconda esprime un calcio capace di mettere in difficoltà anche la squadra più forte. Non al livello delle altre, ma possono essere delle (s)piacevoli sorprese per il campionato a venire. 

Ma questo è un anno strano, un anno dove le squadre vengono private di alcuni loro elementi per settimane, un anno dove, purtroppo, qualsiasi certezza può essere spazzata via alla velocità della luce.
Un anno dove tutto è possibile.