E' enorme, è fisicamente una belva si direbbe, ma una belva dal cuore d'oro.
Il pubblico chiama Seba e Lukaku concede di far battere il calcio di rigore ad Esposito, per quello che è stato il suo primo gol in Serie A con l'Inter. Una favola natalizia, che diventa realtà grazie a quel gigante che è Lukaku. Che sta dando lezioni dentro e fuori dal campo a tutti. Dalla questione razzismo, all'essere un noi e non un semplice io. Quell'io che ha ammazzato l'Inter dalla caduta del triplete in poi.

E qualcuno dovrà farsela una domanda se da quando il numero 1 degli io, che pensava che tutto ruotasse intorno alla sua figura, è andato a Parigi, da quel momento l'Inter è ritornata ad essere in vetta. A far divertire e sognare. Certo, è arrivato Conte, ci sono stati rinforzi, altri ne arriveranno, ma non è solo questo, è l'ambiente che c'è in casa Inter che sta rendendo possibile quello che stiamo vivendo.

A prescindere da come finirà questo campionato, sono state poste delle basi solidissime per un futuro da vincenti. L'Inter, signori, sta tornando.
Sta tornando a conquistare i cuori, i sentimenti, le emozioni, e anche vittorie. Il trofeo più importante per quest'anno è stato vinto, e si chiama fiducia.

Ora questa andrà consolidata e non si dovrà arretrare di un solo passo.
Il gigante Lukaku è la vetrina di questa Inter
. Internazionale, inclusiva, con grande cuore, con forza e soprattutto testa.