Peggio dello United, in verità, sta solo il City. Non solo le rose delle squadre hanno un peso diverso, ma anche gli allenatori. Solskjaer è il ragazzo di bottega tornato dal Molde, Pep il numero uno al mondo o presunto tale. Ieri se la vedeva con quello che aveva spodestato dal titolo, il vecchio Mourinho, licenziato dallo United, arrivato a metà stagione al Tottenham e senza grandi acuti. Eccoli di nuovo di fronte e come previsto Guardiola ha iniziato a prendere a pallate il povero Mou. Prima il palo di Aguero, poi il rigore sbagliato di Gundogan, di nuovo Aguero da un metro che tira fuori con il portiere spacciato e inizio di ripresa Gundogan a porta vuota, alto. A quel punto un dubbio mai che il City la perde? Certo che sì visto il talento accoppiato alla presunzione di Mahrez. E' l'ala algerina scelta al posto di Silva e Bernardo, praticamente Guardiola ha tre giocatori per ruolo a disposizione, che tira un calcio d'angolo come manco si vede ai campi di calcetto e consente la ripartenza di Lo Celso. Zivchenko alla disperata, secondo giallo e City in dieci. Peccato che le telecamere non hanno mostrato il volto di Mou come sul rigore concesso al var. Allora era sfigurato da un ghigno, ma adesso era impassibile. Il viso del gatto che si mangia il topo, come è accaduto subito con il gol di Bergwijn, praticamente pagato con i soldi di Eriksen e con sei anni di meno. Bergwin era un pallino di Mou già allo United e lo ha ripagato alla prima occasione utile. Ora sì che valeva la pena per Guardiola di mostrare tutto il suo talento. E cosa ha fatto il fenomeno? Ha tolto uno spento Aguero per inserire Cancelo, rimandando in panchina Gabriel Jesus. In pratica Pep voleva difendere lo 0-1, infatti ha preso subito il secondo gol. Povero Pep, addio al titolo, ridicolizzato dal suo avversario di sempre, tutto con una rosa milionaria che non vale più il suo prezzo. Fernandinho centrale difensivo inamovibile. Tutto sommato il povero Solskjaer se la passa meglio...