Il garbato Paquetà e quel Tite che gli lascia più libertà... sì, sembra una filastrocca, ma è la realtà (realtà... altra rima con libertà e Paquetà... stasera mi vengono così). Commentando il gol con la nazionale brasiliana contro Panama, il ragazzo venuto dal Brasile ha espresso parole di gratitudine per Gattuso, ma ha fatto notare una cosa:"Tite mi dà la libertà di fare un passo in più verso l’area avversaria, di essere più libero".

Ora, traducendo dall'educatese cioè il linguaggio delle persone intelligenti e di buona creanza, Paquetà ha detto "Mister Gattuso, non voglio metterla in difficoltà, anche perché non voglio essere tacciato di scarso interesse per la causa comune, come Cutrone e Kessie, però se non mi facesse fare il mediano, ne guadagneremmo in tre ovvero io, Lei e il Milan.".

La prima idea di Rino Gattuso, quella di impostare Paquetà alla Falcao, non è stata malvagia, perché ha permesso di coprire la difesa quando Biglia era infortunato, garantendo comunque un apporto tecnico rilevante in fase di disimpegno, dato che il ragazzo venuto dal Brasile, sa nascondere la palla come Bakayoko e quindi consente ai compagni di smarcarsi per il disimpegno. Però non è il ruolo naturale del giocatore, che deve essere lasciato libero di inventare e il più lucido possibile per farlo. E volendo parlare con l'enfasi di Cicerone, quando seguiamo la natura non sbagliamo mai. Perché non farlo?

C'è Biglia che è rientrato e col Chievo e ha mostrato di essere già in palla, perché non dargli continuità di impiego. La sua forma potrebbe migliorare ulteriormente. Suso ha la pubalgia e arranca, perché non impiegarlo meno spesso e in spezzoni di partita, dove la sua freschezza rispetto agli avversari potrebbe compensare le ridotta brillantezza? Paquetà ha indicato come suo ruolo quello di mezza ala sinistra, svincolato da ossessivi compiti di copertura ovviamente, quindi un ruolo molto vicino a quello di Savicevic nella Stella Rossa. Ma proprio il paragone con la Carezza del Montenegro, ci fa pensare che nelle fasi della partita in cui non c'è Suso, Paquetà possa giostrare nella posizione dello spagnolo, per accentrarsi e tirare o tagliare l'area con il sinistro. Può anche partire da una posizione di poco arretrata rispetto a Piatek e scegliere egli stesso dove andare a seconda del movimento del polacco. E non trascurate la capacità, mostrata con Cagliari e Chievo (in questa seconda occasione mancando il gol) di proporsi come seconda punta a sinistra, quasi alla Bettega prima maniera. Le soluzioni sono tante e, se non comprendono solo la posizione di mezzo sinistro, hanno tutte in comune una cosa: la libertà di manovra del ragazzo venuto dal Brasile.

Io capisco Rino Gattuso, che da giocatore è stato un mastino del centrocampo, catturatore di palloni, uno che quindi vede ogni schieramento con più di una punta come una bestemmia. La sua unica concessione all'attacco sono i due esterni abbastanza alti, che configurano tutto sommato un 4-5-1 non difensivistico, ma... centrocampistico. Rino, pertanto, non vuole creare un precedente ed essere costretto a cambiare lo schema che gli è tanto caro, ma di fronte all'evidenza, perché non tornare sui propri passi?

Il Milan ha in mano un purosangue, non un cavallo da tiro e il fatto che si adatti a tirare la carretta come un ciuco, non vuol dire che non debba correre ad Ascot, no?