Milano - Dopo lo scandalo Super League e la rottura con i principali organi federali dei dodici club calcistici più famosi - e, ahinoi, indebitati - del mondo; tifosi, calciatori e dirigenti si interrogano su come dovrà essere il futuro del Calcio. Da qualche tempo si sta delineando una corrente che vorrebbe un Calcio più sostenibile, con calciatori che giocano per la maglia; società che sappiano accogliere istanze promosse da tifosi, sponsor e attori primariamente coinvolti come dirigenza e gli stessi giocatori. Non è un'idea nuova dato che in Europa alcuni club stanno sperimentando questa soluzione, specie in Spagna e Portogallo; ove alcuni club sono di proprietà, tramite quote, di tifoserie organizzate, aziende e persone singole, le quali, mediante elezioni interne, gestiscono le cariche amministrative. Portare in Italia questo modello di Calcio favorirebbe la competizione fra vari club, rendendolo uno sport sano, competitivo e aperto alle sfide che il futuro propone, specie in un’ottica di guadagno. Il concetto di questo Calcio del futuro può essere riassunto in tre parole chiave: Appartenenza, Resilienza e Sostenibilità.

Appartenenza significa crescere i calciatori partendo dalle scuole calcio ed accademie, insegnandogli i valori di rispetto, eguaglianza e sacrificio. Significa anche che i Club appartengono sia ai tifosi che alle società che hanno a cuore la storia e il prestigio passato dei Club, evitando l'errore di renderli un semplice marchio che frutta solo in termini economici. Appartenenza vuole anche dire di aver la possibilità di legare saldamente la squadra e la società con i tifosi e gli sponsor; prediligendo sponsorizzazioni che rappresentino la città di appartenenza al Club.

Resilienza significa comprendere ed apprendere quali mutamenti possono esserci nel corso del tempo, creando sfide nuove sia in campo che fuori, coinvolgendo sponsor, tifosi e aziende che credono nel Club, rendendo la partecipazione attiva un punto fondamentale della vita del club stesso. Anche in termini di calciomercato la resilienza può essere utilizzata per valutare come un giocatore sia inserito positivamente nei Club, rendendo i giocatori più importanti come un faro di insegnamenti e intesa, migliorando l’appeal della squadra.

Sostenibilità significa rendere più equilibrati i contratti per i giocatori, pagare meno procuratori (scegliendo anche l'opzione di tenere degli scout interni ai Club), effettuare investimenti che giovino alla salute finanziaria dei vari Club rendendo possibili co-partecipazioni con aziende, tifosi e attori pubblici e privati. Un'idea di calcio sostenibile si può basare anche sulla spinta di una "mecenatizzazione del Calcio"; coinvolgendo attori privati e pubblici a sostenere in maniera attiva il Calcio sia in campo economico, sia in campo d'intrattenimento attivo che passivo.

Per questo si deve credere in un calcio che rimetta al centro Passione e sostenibilità aziendale, al fine di raccogliere e far riabbracciare questo sport a decine di migliaia di nuovi tifosi.